“Agenda 2030, Goal N.4: alleanza italiana per lo Sviluppo sostenibile” 

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Scuola 2030 nasce dalla collaborazione tra MIUR, indire e ASviS per contribuire al Goal 4: Istruzione di qualità, e in particolare al target 4,7;

Entro il 2030, assicurarsi che tutti gli studenti acquisiscano le conoscenze e le competenze necessarie per promuovere lo sviluppo sostenibile, attraverso tra, tra l ‘altro, l’ educazione per lo sviluppo sostenibile e stili di vita sostenibili, i diritti umani, l’ uguaglianza di genere, la promozione di una cultura di pace e di non violenza, la cittadinanza globale  e la valorizzazione della diversità culturale e del contributo della cultura allo sviluppo sostenibile.Nel nuovo scenario connotato dal “Villaggio globale”(McLuan), la scuola come sistema complesso deve maturare una maggiore consapevolezza alle problematiche emergenti nel 21°secolo, che mettono l’educazione di qualità al centro del sistema educativo e formativo, che il MIUR ha inserito nel Piano di educazione dall’assemblea del Nazioni Unite, del 25 settembre 2015 in sintonia con la Strategia Europea 2020; incentrata sulle tematiche dell’ambiente, i cambiamenti climatici, lo sviluppo sociale ed economico. Il documento si propone di affrontare e risolvere alcune problematiche cogenti entro il 2030 attraverso 17 obbiettivi per lo sviluppo sostenibile, attraverso lo promozione di una crescita di qualità dell’educazione orientata al raggiungimento dei valori sanciti dalla Costituzione negli artt.2,3,33.97; diritti umani, la pace, il rispetto, uguaglianza, la tolleranza e la promozione di una cultura di non violenza e di cittadinanza globale che valorizza la diversità in una scuola inclusiva.

I problemi legati alla sostenibilità dello sviluppo e della responsabilità sociale hanno assunto una rilevanza sempre più grande tanto da diventare via via temi centrali di una serie di vertici economici mondiali; ciononostante, dopo decenni di negoziati, conferenze e trattati, il mondo si è trovato ancora in una fase cruciale per lo sviluppo sostenibile. Si dovranno, quindi, esaminare gli approdi delle politiche europee e mondiali, attraverso l’analisi dei principali documenti elaborati dall’ Unione Europea e dall’Organizzazione delle Nazioni Unite con particolare riferimento alla “STATEGIA EUROPA 2020 e  “Trasformare il mondo: L’ Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile”, con l’intento di evidenziare il posto di rilievo che in essi assume il riconoscimento della solidarietà verso gli esseri umani più poveri e vulnerabili, nella consapevolezza sempre più radicata che non vi è crescita senza inclusione e valorizzazione della persona.

In questo contesto dovrà essere evidenziata la particolare importanza di uno dei 17 Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile ; il Goal n. 4 nel quale si sottolinea la necessità di fornire una educazione di qualità, equa ed inclusiva e opportunità di apprendimento per tutti partendo, dal solenne impegno a realizzare l’ alfabetizzazione universale. Parola chiave “Inclusione” che deve abbracciare tutti gli ambiti della scuola come ben definito anche nel nuovo scenario delle indicazioni Nazionali del 22 Febbraio 2018, i quali accentua ciò che è stato sottoscritto dal D.M.254/2012 Indicazioni Nazionali per il curricolo della scuola dell’Infanzia e del Primo ciclo di istruzione, avendo come finalità precipua il raggiungimento dei traguardi di apprendimento per il perseguimento del successo formativo di tutti L'analisi del Goal 4 consentirà di soffermarsi sul ruolo assolutamente centrale dell'educazione quale massimo strumento di emancipazione e di consapevolezza, permettendo di condividere pienamente la posizione dell'Unesco laddove afferma che “il raggiungimento dello sviluppo sostenibile è essenzialmente un processo di apprendimento”.

A tal fine, si riconosce come la cultura, ma anche la globalizzazione e i processi di modernizzazione, interagiscono per formare le conoscenze e le percezioni, le identità e le diversità culturali, soprattutto in relazione agli stili di vita, ai consumi ed alla sostenibilità. Per garantire l’affermazione di tale consapevolezza, è stato adottato un nuovo programma di Educazione allo Sviluppo Sostenibile (ESS) con il compito di impegnare attivamente lo studente nel suo percorso di costruzione di capacità e conoscenze; apportare cambiamenti concreti nelle politiche dell’istruzione e nei curricula formativi; creare una nuova cultura dell’apprendimento rivolta allo sviluppo sostenibile estesa alla popolazione e realizzata attraverso nuovi modelli organizzativi volti a favorire l’inclusione di contesti informali in cui le persone imparano l'una dall'altra per diventare collettivamente più capaci di resistere alle difficoltà e alle insicurezze dei rischi associati alle questioni di sostenibilità. Proseguendo nell'approfondimento del tema sarà indispensabile soffermarsi sul Goal 4.7 ove si afferma la necessità di “garantire che tutti i discenti acquisiscano la conoscenza e le competenze necessarie a contribuire allo sviluppo sostenibile”; in esso si propugna un nuovo approccio all'istruzione la quale dovrà puntare su un coinvolgimento sempre più attivo dei discenti in tutti i processi di apprendimento, poiché, in quanto insegnamento di competenze e valori, deve trasmettere una  conoscenza molto più dinamica che consenta ai discenti di svolgere un ruolo attivo e critico per l'affermazione di un'educazione interculturale.

Sarà dunque sostenuta la tesi che quest'obiettivo potrà e dovrà realizzarsi solo all'interno di un processo fortemente dinamico che, basato su una continua ricerca dell'integrazione tra valori, esperienze e sensibilità diverse, accolga e incoraggi la multiculturalità; è, infatti, evidente che nell'attuale contesto mondiale, caratterizzato da diversità anche forti tra le fedi religiose, i sistemi politici e sociali dei vari popoli, i loro patrimoni culturali ed i relativi valori umani, l'educazione, mediante i suoi strumenti antichi e nuovi e attraverso la spinta formidabile dell'istruzione, può assumere la guida del cambiamento e diventare il vero motore di questo ambizioso progetto. Nello stesso Target 4.7 viene, infine, sottolineato lo stretto legame tra il tema dell'istruzione e quello della piena realizzazione dei diritti umani; ciò costituirà lo spunto per dimostrare come l'educazione ad un corretto stile di vita, il perseguimento della parità di genere, la promozione di una cultura pacifica e non violenta, la valorizzazione delle diversità culturali costituiscono snodi cruciali del percorso verso una piena realizzazione dei diritti umani.

L’agenda 2030 propone lo sviluppo di una educazione e formazione permanente non solo dei discenti ma anche dei docenti ai quali si richiedono competenze sempre più esperte e specialistiche. Posto primario occupa l’istruzione come “elemento trasversale del cambiamento” e strumento fondamentale per uno Sviluppo sostenibile.  Gli obiettivi hanno come scopo quello di migliorare e ridurre le disuguaglianze ed elevare la tolleranza in una società multiculturale e interculturale. Le Istituzioni Scolastiche sono chiamate ad attuare attraverso l’elaborazione del PTOF, un piano che deve arricchire e indossare nuove vesti in vista di una offerta formativa rispondente allo sviluppo e realizzazione degli obiettivi dell’agenda 2030 nell’ottica dell’inclusione. Ben descritto il MIUR nella direttiva del 22 maggio n.1143, e nella nota del 14 agosto 2018, le scuole nello stilare il PTOF si deve inserire come macro obiettivo l’inclusione come sviluppo formativo di una scuola orientata allo Sviluppo sostenibile. Un Piano dell’offerta formativa triennale inclusivo in tutte le sue aree,  pone l’accento su una progettazione con obiettivi e traguardi ambiziosi che sanno leggere ben la realtà scolastica ed extrascolastica in raccordo sempre più condiviso e partecipativo con gli stokeholders del territorio di riferimento.

 L’agenda 2030 bene si innesta nel PTOF di ogni scuola che pone al centro del ruolo educativo e formativo lo studente ed ha come obiettivo lo sviluppo sviluppo sostenibile e integrale della persona in tutte le sue dimensioni. L’educazione si inserisce in un contesto multidimensionale orientato ad un miglioramento continuo per il raggiungimento di goals sempre più elevati, i quali includono ogni studente in una dimensione globale diventando “vettore” del cambiamento. Il Piano dello Sviluppo Sostenibile dell’ agenda 2030 è declinato in 20 azioni suddivise in quattro macro aree: formazione docenti/didattica; edilizia/strutture; università/ricerca; informazione/comunicazione. Un ampio contenitore che riconosce Agli studenti “futuri cittadini della sostenibilità”, promotori del cambiamento per una cittadinanza attiva, precedentemente definita dal quadro comune europeo con le competenze chiave di cittadinanza orientate verso lo sviluppo di competenze meta cognitive, riflessive e critiche; dell’imparare ad imparare, problem solving, imprenditorialità e competenze sociali e civiche.Con il Goal n.4: fornire un’ educazione di qualità, equa ed inclusiva, ed opportunità di apprendimento per tutti, ponendo  lo studente al centro del processo continuo di insegnamento/apprendimento, come co-costruttore del suo progetto di vita, mette la scuola nelle condizioni di porsi come sfida verso scenari di corresponsabilità e autonomia partecipata.

 Nell’affermazione del diritto all’istruzione sono coinvolti tre attori principali: lo Stato, la famiglia e gli studenti.. Infine i ragazzi vivono ed interpretano la vita scolastica come un’opportunità per realizzare le proprie aspirazioni e come luogo dove poter sviluppare il loro potenziale affettivo e dove compiere il cammino di differenziazione dalla famiglia, grazie alle reti amicali e ai nuovi rapporti che riescono ad instaurare.In accordo con l’UNESCO l’inclusione “deve essere un approccio dinamico per rispondere positivamente alle diversità degli allievi e di vedere le differenze individuali non come problemi, ma come opportunità per arricchire l’apprendimento”. Sarebbe opportuno, inoltre, che ogni Paese definisse percorsi di qualificazione per gli insegnanti impegnati a tutti i livelli del sistema educativo, sia nelle aree urbane che in quelle rurali, e che fosse individuato un adeguato rapporto numerico tra insegnante/allievo, a favore di classi meno numerose. Gli insegnanti dovrebbero essere preparati ad affrontare una didattica centrata sul bambino, sulle sue caratteristiche evolutive e sui suoi stili di apprendimento, dovrebbero acquisire maggior dimestichezza con metodologie didattiche innovative che favoriscano il più possibile la partecipazione degli allievi e che contribuiscano a creare un buon clima formativo.  Ciascuno di essi è portatore di diritti e di responsabilità con interessi che possono convergere almeno in merito al successo economico, al rafforzamento dei valori della comunità ed alla realizzazione sociale. 

Per lo Stato l’istruzione è finalizzata a due obiettivi essenziali: investire nel capitale umano per garantire il futuro della comunità e rafforzare i livelli di coesione ed integrazione nazionale. Le famiglie vedono l’istruzione come il mezzo per preparare i figli ad una vita di successo soprattutto economico e come un veicolo per trasmettere la tradizione di valori, cultura e credenze. Infine i ragazzi vivono ed interpretano la vita scolastica come un’opportunità per realizzare le proprie aspirazioni e come luogo dove poter sviluppare il loro potenziale affettivo e dove compiere il cammino di differenziazione dalla famiglia, grazie alle reti amicali e ai nuovi rapporti che riescono ad instaurare.Tutto ciò in un ottica Europeistica nella accezione più positiva e aperta del termine, confrontandosi con diverse realtà e culture emergenti, nella prospettiva tridimensionale di una scuola che opera come laboratorio permanente.  La realizzazione degli obiettivi dell’agenda 2030 deve essere una corresponsabilità condivisa attraverso la creazione di sinergie coinvolgendo  tutti gli attori per trattare e attuare lo sviluppo sostenibile!

Rosanna Gangi, docente,Ha lavorato presso gli Enti Locali, Lavora presso il MIUR dal 1993. Laurea In Scienze della Comunicazione pressol’Università di Messina, Laurea Specialistica in scienze pedagogiche presso l’Università Tor Vergata di Roma, Master in Legislazione scolastica e management della negoziazione, docente specializzata per alunni disabili, specializzazione biennale per soggetti con disturbidell’apprendimento. Docente tutoe coordinatore presso Università di Enna. Ha conseguito diversi Master di I e II livello tra cui “ La Dirigenza scolastica nella scuola dell’autonomia”. Ha operato dal 1996 all’interno delle Istituzioni scolastiche come responsabile di progetti sulla conoscenza del territorio. Con diverse pubblicazioni scolastiche e multimediali. Esperta esterna MIUR PON FSE . Formatore MIUR nel Piano Formazione Docenti. Ha svolto diversi incarichi con gli enti pubblici tra cui Esperto esterno Nucleo di Valutazione. Elaborazione e coordinamento del progetto “Vivere Priolo” dal 2003 al 2007. Ha svolto diverse Funzioni strumentali dal Coordinamento del PTOF alla Valutazione , sostegno agli alunni, Fondi strutturali Europei e Indire e Invalsi. Referente di Plesso. Insegna al II Istituto Comprensivo “A. Manzoni ” di Priolo Gargallo dal 1998.Ha curato e scritto la pubblicazione “Priolo tra bellezza e cultura” anno 2012. 

 

 

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