«La scuola di prima si è rotta. Invece di aggiustarla, prediamo i pezzi e facciamo un'altra cosa: non più un vaso, ma un mosaico», dice Dario Ianes docente di Pedagogia Speciale e Didattica Speciale all’Università di Bressanone e all’Università di Bolzano nonché fondatore del Centro Studi Erikson di Trento.
Interessanti a tal proposito risultano essere i dati di un questionario su DaD e inclusione scolastica, cui hanno risposto 3.170 insegnanti in tutta Italia. Un alunno con disabilità su tre è di fatto escluso dalla Didattica a Distanza: o perché si è rivelata inefficace (26,2%) o perché la DaD non era nemmeno ipotizzabile (10,3%). Gli altri sono ben integrati nelle pratiche di DaD (nel 44% dei casi), oppure assistiti con DaD individualizzata (19%).«Per i ragazzi o bambini con disturbi specifici dell’apprendimento», spiega Fabbri, «i tempi dell’organizzazione del lavoro “da casa” sono diversi rispetto a quelli della presenza fisica in classe. gli studenti con DSA faticano a gestire in autonomia argomenti nuovi, senza la relativa spiegazione. Anche l’eseguire i compiti senza agganci cognitivi chiari, diventa una difficoltà superata solo grazie a genitori costretti a improvvisarsi insegnanti. Se i docenti non concordano con cura i compiti assegnati e le attività della giornata il carico per i ragazzi con DSA può diventare insostenibile. Chi ha un Disturbo Specifico di Apprendimento, infatti, fatica già nelle lezioni in presenza, ad organizzare i materiali, a gestire il diario, a reperire le schede. Troppi input, differenti dislocazioni dei materiali, possono rendere veramente complesso reperire le attività e dare un senso alle proposte dei docenti. I ragazzi possono sentirsi disorientati e incapaci di fruire della Didattica a distanza».
Pertanto rispetto al 44% dei casi di alunni disabili per i quali è possibile svolgere didattica a distanza è interessante osservare un esempio di buona prassi inclusiva che avvicina alunni BES alla nuova modalità scolastica.Attraverso la DAD infatti è possibile: raggiungere gli allievi e riproporre la classe in modalità live; lavorare senza spostarsi da casa, ottemperando quindi alle recenti disposizioni di divieto di spostamenti non necessari; diversificare l’offerta formativa con il supporto di metodi comunicativi e interattivi; personalizzare il percorso formativo in relazione alle esigenze dell'allievo.A tal proposito si è sperimentato, attraverso uno studio di caso, l' insegnamento con strumenti personalizzati, per far prendere parte l’alunno diversamente abile alla “scuola a distanza”; interessantissimo è risultato essere l’utilizzo della classe virtuale con Edmodo creata tra docente-allievo disabile per garantire condivisione di materiali didattici e continuità relazionale; tutti i materiali personalizzati sono stati dall’alunno svolti e caricati in piattaforma sfruttando la metodologia flipped classroom. Tale azione educativa è risultata essere importante per l’inclusione dell’alunno disabile in quanto gli iscritti della classe a distanza sono tutti i docenti e gli alunni (compresi i BES), i momenti di interazione e confronto nella bacheca virtuale hanno dimostrato e consolidato l’unione del gruppo.
Sono state portate a termine le attività richieste dall’insegnante realizzate attraverso files strutturati (piccoli libretti) suddivisi per disciplina ed argomento affrontato, utilizzando il carattere Arial con interlinea 1,5 tenendo conto dei bisogni di eventuali alunni DSA; in totale sono stati predisposti una quarantina di files.Ogni "libretto" caricato come compito in piattaforma EDMODO ha previsto solitamente: una prima sezione di spiegazione scritta in word anche attraverso immagini esplicative o mappe concettuali; la visualizzazione di un video consigliato; l'esercitazione con attività strutturate svolte dall’alunno al computer autonomamente utilizzando semplici programmi.Seguendo la didattica dell'attivismo pedagogico si è lasciata libertà al discente di spostarsi nella classe virtuale per cercare l’attività ("il libretto") da svolgere. L'alunno disabile ha dimostrato di saper lavorare in autonomia "a distanza" dall'Insegnante seguendo la metodologia montessoriana che prevede che il docente lo aiuti a fare da solo. Importanti per una “didattica della vicinanza” sono risultate essere anche le video lezioni di classe svolte per disciplina che hanno permesso di non “rompere” il legame costruito tra alunno ed insegnante.
Di fondamentale importanza è stata la presenza genitoriale costante che attivando il "patto educativo di corresponsabilità educativa tra scuola e famiglia" ha accompagnato l'alunno nello svolgimento della DAD garantendo la presenza costante ed il supporto.L’interesse dell’alunno disabile è stato notevole, i risultati raggiunti sono stati considerevoli e dimostrati durante le verifiche svolte in video lezione in modalità sincrona o attraverso quesiti svolti in modalità asincrona.Sono stati utilizzati nuovi Ambienti di Apprendimento più idonei ad una proficua didattica a distanza, predisponendo ed organizzando diversi strumenti tecnologici, come personal computer, tablet o smatphone e spazi virtuali interconnessi fra loro come il Registro Elettronico, la Piattaforma Edmodo e Zoom Meetings.Importante è stato il momento delle verifiche in modalità DAD per gli alunni BES prima di ognuna è stata contattata la famiglia per concordare tempi e modalità più idonei per far affrontare la prova nel modo più consono, rispettando le peculiarità di ciascun alunno. In presenza di alunno con DSA si è tenuto conto anche degli strumenti compensativi e delle misure dispensative inserite nel PDP, come previsto dal Decreto ministeriale 5669 del 12 luglio 2011 e le relative Linee Guida.La valutazione è stata formativa ed ha consentito di regolare l’azione didattica e l’apprendimento finalizzato al miglioramento; tanti sono stati i feedback utilizzati per calibrare l'attività svolta in itinere. Gli alunni con bisogni educativi speciali sono stati valutati qualitativamente e non quantitativamente, rispettando gli obiettivi educativo-didattici indicati nei singoli piani individualizzati e personalizzati (PEI- PDP).Di seguito il link che collega alla pagina web con esempi di attività svolte in DAD.
https://sites.google.com/view/dadbesteachermaviferramosca/home
Ferramosca Mavi: Docente di scuola primaria dal 2001. Laureata in Filosofia V.O. presso l’Università degli Studi di Lecce e DEC-Dirigenza e Coordinamento dei Servizi Scolastici, Formativi e Sanitari- presso l’Università degli Studi di Tor Vergata Roma. Specializzata nel Sostegno Didattico presso l’Università degli studi Suor Orsola Benincasa di Napoli. Conseguito Corsi di Perfezionamento e Master Post Laurea. Membro dello staff direttivo del proprio istituto.