Ai sensi dell’art. 492 del d.lgs n. 297 del 1994 e dell’art. 91 CCNL comparto scuola è riconosciuto al Dirigente scolastico la facoltà di irrogare sanzioni nei confronti del personale direttivo e nei confronti dei docenti che non svolgono adeguatamente il proprio lavoro.
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a le sanzioni vanno annoverate: la censura, la sospensione fino ad un mese e la sanzione per periodi maggiori, l’utilizzazione del trascorso tempo di sospensione per lo svolgimento di compiti diversi da quelli inerenti la professione.
L’art. 55 bis del d.lgs n. 165 del 2001 attribuisce al dirigente scolastico la competenza a comminare la sanzione che ritiene più opportuna, a seconda della gravità del comportamento.
Laddove il docente dovesse procedere ad un’azione giudiziaria avverso la sanzione comminata dal dirigente, quest’ultimo, per il tramite dell’avvocatura dello Stato che rappresenta il MIUR, è chiamato a depositare, in fase istruttoria, ogni documentazione volta a confermare i fatti addebitati.
Nel caso di una tardiva costituzione del Miur, il quale ad esempio, non rispetta il termine di dieci giorni prima dell’udienza, ex art. 416 cpc, decade dalla possibilità di esercitare il proprio diritto di difesa.
Ciò comporta che il docente (che abbia negato i fatti contestati) muovendo l’eccezione della tardività nella costituzione, ottiene l’accoglimento del ricorso con la contestuale illegittimità della sanzione disciplinare per mancanza di prove.
In definitiva, anche se vi è una documentata ricostruzione fattuale delle omissioni del docente sanzionato ma subentra un difetto di costituzione di carattere meramente processuale, la sanzione risulta illegittima, per mancanza di prova.
AVV. FRANCESCO STELLA Dal 2010 Responsabile Provinciale Federconsumatori. Docente di diritto nei corsi IFTS Dal 2004 al 2009 Assessore al Turismo nel Comune di Melendugno. Valutatori negli Enti Locali