La Piazza da “AGORÀ” a “RING”

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Nella riunione redazionale del dicembre scorso, convocata allo scopo di decidere l’argomento da sottoporre alla riflessione degli operatori della scuola, abbiamo ritenuto necessario monitorare, con un questionario, quanto e come le nuove generazioni, che frequentano i banchi delle nostre scuole, usino o abusino dei social e le eventuali dipendenze che questi stanno creando tra i giovani.

 Tutto avremmo potuto immaginare, meno di dover scrivere gli articoli della rivista di questo mese, sotto l’emozione di quanto è successo ad Antonella, di dieci anni, a Palermo e di un altro ragazzo di 9 anni a Bari.

Né può sfuggire, nella lettura dei fenomeni che interessano gli adolescenti delle nostre scuole, quanto accaduto in molte città italiane, dove nonostante il “coprifuoco” per l’emergenza sanitaria, dopo le 22, si è messa in atto una nuova moda di utilizzare le piazze d’Italia non per incontrarsi, discutere, socializzare, ma per mettere in scena veri e propri scontri violenti, con relative riprese degli eventi da immortalare nei social. E le piazze che, nell’antica Grecia, erano i luoghi della discussione e delle decisioni popolari, della democrazia, le Agorà, sono diventate dei ring, su cui scaricare odio, violenza.

Questi fenomeni non possono lasciare indifferenti due componenti importanti della nostra società: la famiglia e la scuola in quanto istituzioni e i genitori e gli operatori scolastici; protagonisti a vario titolo, deputati alla formazione e alla crescita equilibrata e corretta delle nuove generazioni.

Sarebbe facile, ma sbagliato, a mio parere, scaricarsi vicendevolmente le colpe ed invece è necessario che, per le rispettive competenze, Famiglia e Scuola, comincino a riflettere, esaminare obiettivi e comportamenti messi in campo finora e ritrovare nuovi principi, nuovi valori, nuove significanze da dare alla nostra vita.

E la scuola deve subito recuperare tempo e terreno perso ricreando e lavorando per la costruzione di una scuola-comunità.

La comunità fa tesoro del senso di appartenenza, del senso di responsabilità; si arricchisce degli scopi che tutti noi, nel ruolo di dirigenti, docenti, studenti ci prefiggiamo per raggiungere risultati individuali e sociali. 

Il senso comunitario sollecita alla collaborazione e alla cooperazione che assegna ad ognuno di noi un ruolo e una funzione da svolgere in modo altamente professionale.

In questa direzione può esserci d’aiuto la implementazione dell’insegnamento dell’educazione civica che, da quest’anno, è entrata nel curricolo delle nostre scuole e dell’esperienza dei nostri ragazzi, ai quali, purtroppo, abbiamo impedito di frequentare i luoghi della formazione, lasciandoli soli e disperati ai loro destini.

È necessario una riflessione collegiale per creare e utilizzare questa nuova disciplina come occasione di partecipazione e di protagonismo studentesco e non come incombenza da risolvere decidendo a chi spetta definire il voto da assegnare per questa nuova esperienza formativa. Imprecisioni e superficialità hanno messo in cantina “Cittadinanza e Costituzione” prevista dalla Legge 169 del 2008 e lo stesso destino potrebbe capitare anche a questa nuova educazione.

Con l’obiettivo di creare nostre Scuole-Comunità, dobbiamo salutare con piacere la decisione del Parlamento di riconfigurare le nostre Istituzioni Scolastiche con i numeri che già la Legge 59 del 97 aveva ritenuto consoni per l’acquisizione dell’autonomia delle Istituzioni scolastiche. I parametri dei 500 studenti ed eventuali deroghe sino a 300 alunni, per alcuni territori, possono essere occasione per dare una dimensione più umana e comunitaria alle nostre scuole.

Già esperienze internazionali, soprattutto negli USA, hanno dimostrato quanto sia utile e produttivo, al fine di migliorare le performance degli studenti, creare small school, che permettano a docenti e studenti di potersi meglio conoscere e collaborare e uscire dall’anonimato e dai “non luoghi”, che caratterizzano le nostre esistenze.

In questa direzione e con questi obiettivi il Sindaco di New York Bloomberg mise in campo un progetto decennale di riconfigurazione delle scuole, in particolare nel Bronx e a Brooklyn, trasformando le scuole grandi (Great Schools) in scuole di piccole dimensioni (Small Schools) con il compito che queste ultime diventassero più capaci di insegnare, di far collaborare docenti, di diminuire le problematiche legate ai comportamenti inadeguati degli alunni.

I risultati non si sono fatti attendere e l’équipe diretta da Benjamin Bloom ha dimostrato che nell'anno scolastico 2005-2006, il 67% degli studenti di queste scuole si sono laureati, di contro al 59% delle scuole di grandi dimensioni; inoltre il 41% degli studenti delle Small School di New York ha conseguito il Regent diploma (titolo di studio molto qualificato) mentre gli altri si attestano al 35%. 

Altri studi hanno messo in evidenza l’utilità e l’efficacia delle piccole scuole. A,Mary Raywid, fondatrice del sistema “School-Within-A-School”, in uno studio ha evidenziato come nelle “small schools” gli studenti svantaggiati superano nei risultati quelli svantaggiati che frequentano le scuole più grandi e dunque queste scuole piccole si rivelano più capaci di colmare, anche, i gap tra gli allievi.

Gli educatori devono essere tremendamente ottimisti e, quindi, è necessario che la ripresa delle attività scolastiche, che ci auguriamo dal prossimo settembre possa tornare alla normalità, si arricchisca di nuovi obiettivi, di nuove finalità di nuove positive alleanze, anche con le famiglie, per tracciare percorsi significativi e interessanti alle nuove generazioni.

MARTANO LUIGI Dirigente scolastico per 28 anni nelle scuole del primo e secondo ciclo. Incaricato dal Direttore Generale dell'Ufficio Scolastico Regionale della Puglia per lo svolgimento di quindici incarichi ispettivi presso le Scuole Paritarie. Componente Nuclei di Valutazione dei Dirigenti Scolastici della Puglia. Giudice Onorario Tribunale per i Minori presso Corte di Appello di Taranto. Laurea in Pedagogia- Abilitazione Insegnamento Materie Letterarie Scuole Superiori 2° grado. Collaboratore fisso delle Rivista per la scuola dell’Infanzia “Gulliver 3-6”. Formatore e Amministratore di M.A.GI.C. Education Training Autore di “Leadership per l’apprendimento” per la preparazione al concorso per Dirigenti Scolastici 2017 - Autore “Il Dirigente Scolastico-Authority territoriale del successo scolastico” -Autore “Una pedalata verso il successo” - Autore “ I care …per una scuola inclusiva”. Coordinatore nazionale della Rete Interregionale “Local Lingue Infanzia” per la sperimentazione del CLIL con le Lingue di Minoranza in collaborazione con l’Università Ca’ Foscari di Venezia. Coautore delle pubblicazioni: “Suoni dalle Minoranze” e “Local Lingue Infanzia” con Anicia Editore. Coordinatore della Rete “I’m possible” per la realizzazione di un Laboratorio Territoriale per l’occupabilità finanziato dal MIUR con 750.000 euro.  Dal 2000 al 2016 ha realizzato 10 progetti Europei ed un Comenius Regio. Vincitore di 4 borse di studio “Arion” dell’Unione Europea. Presidente del Consiglio Provinciale di Lecce 1995-1999. Assessore al Turismo Comune di Melendugno. 

 

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