Nel mese di maggio di quest’ anno è stato siglato il Patto per la Scuola nel quale il Governo si era impegnato per una valorizzazione del personale scolastico sotto vari aspetti, non ultimo quello economico.
E’evidente che si sente l’esigenza, vista l’avvenuta scadenza del CCNL, di uno Stato che aumenti in maniera cospicua le risorse per la Scuola, per l’Università e per la Ricerca.
Da qui parte anche la nostra volontà di sollecitare, attraverso questo primo numero di un nuovo anno di pubblicazioni della nostra rivista, l’interesse sull’ importanza che riveste il rinnovo contrattuale, utile a dare dignità e riconoscimento a una categoria che da tanti anni è molto lontana dal raggiungimento degli standard europei per quanto riguarda la valorizzazione della propria professione, e vive di assenza di prestigio sociale e mortificante routine del proprio lavoro.
Infatti stiamo andando incontro ad una svalutazione del riconoscimento della professione docente e tanti giovani neo laureati non ritrovano in questa attività una risposta socialmente valida e appagante poiché ancora oggi non è considerata una priorità dalle politiche educative .
Un tempo essere docente rappresentava un ruolo altamente apprezzato a livello sociale, caratterizzato da un lungo periodo di preparazione specialistica, da un campo vario di conoscenza, dall’ esistenza di un codice etico, da un alto grado di autonomia nello svolgimento della propria attività.
Oggi invece sono considerati dei semiprofessionisti, cioè dei professionisti a metà, incompleti, ciò dovuto anche all’ essere dipendenti di uno Stato che non sempre facilita la possibilità di una crescita professionale individuale. Inoltre, l’appiattimento delle carriere, la mancanza di procedure specifiche di qualificazione, l’eccesso di rigidità nel percorso di studi sta portando lentamente ad una crescente difficoltà di reclutamento dei professionisti del settore.
Da qui l’ importanza che ogni provvedimento debba tendere ad una rivalutazione del mestiere dell’ insegnamento, diventando una garanzia per i migliori e non solo per coloro che hanno la “vocazione” o per chi non ha altre alternative lavorative che entrare nel mondo della scuola ; è indispensabile che la politica si fermi a riflettere su come essere da supporto ad una categoria che negli anni è finita con il diventare una sorta di capro espiatorio di colpe non proprie, delle vittime di un sistema formativo e contrattuale anacronistico.
Durante la pandemia è stato messo in crisi un modello educativo fondato sulla relazione e l’ empatia ma anche a questa sfida la professionalità dei docenti e di tutti coloro impegnati nella formazione è riuscita a rispondere in modo repentino e adeguato; ogni ordine di scuola ha avuto docenti capaci di acquisire competenze utili a gestire lezioni a distanza compiendo uno sforzo notevole senza alcun supporto di corsi di formazione e provocando un accelerazione positiva al processo di cambiamento nella scuola.
Ma allora perché aspettare e non approfittare dello scaduto CCNL per poter riqualificare una professione e dare più spessore alla Scuola?
Non basta sperimentare la scuola per il futuro attraverso laboratori estivi o superando le quattro mura della classe per una didattica condivisa, bisogna alimentare in chi è artefice dei cambiamenti la voglia e il piacere di continuare a essere guida delle nuove e numerose generazioni di studenti. Al momento,
però, all’orizzonte si intravedono solo tiepidi movimenti sul fronte del Governo e sembra che tutto conduca, purtroppo, ad un cimitero di speranze.
Rosalia Rossi (10/07/1965) napoletana, docente di Storia e filosofia. Laureata in Pedagogia con 110 e lode consegue Master Europeo di II livello in Mediazione e gestione dei conflitti. Interessata alle dinamiche sociali e relazionali, si forma come Counselor, Mediatrice familiare ed esperta in PNL Basic Practitioner. Esperta in criminologia clinica. Ha assunto incarico di collaborazione e tutor con l' Università degli studi di Napoli "Suor Orsola Benincasa"; ha partecipato al forum mondiale della Mediazione al Centre de Congres La Regent a Cras Montana con stages in Spagna e Svizzera sulle tematiche della mediazione del conflitto nei Paesi Europei. Relatrice a corsi di formazione per adulti su " Comunicazione e conflitto". Ha ricoperto per quattro anni il ruolo di collaboratore vicario, componente Consiglio D 'Istituto e del Nucleo Interno di Valutazione. Ha ricevuto encomio dal Dirigente Scolastico per l'eccellente lavoro di collaborazione svolto presso il proprio Istituto.