QUANDO IL MERITO DIVENTA IL POMO DELLA DISCORDIA E NON RINNOVA IL “SISTEMA” SCUOLA

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Già nella nuova nomenclatura (dal 4 novembre 2022) - Ministero dell’istruzione e del merito - il MIM esprime tutto un programma sancito dal lancio della mela d’oro “Al/alla più meritevole” e avvia un nuovo percorso di valorizzazione del corpo docente.

E come avviene nel mito, la proposta da subito ha innescato una serie di discordie e di polemiche sui social e negli ambienti di lavoro, e si spera, rifacendosi al mito, che non si arrivi alla guerra di Troia. 

Ma chi pronuncerà il giudizio sul più meritevole senza scatenare le ire dei “perdenti”? Lo Zeus D.S. troverà mai un gruppo mortale abile e giusto come Paride? Garanzia del tavolo contrattuale e criteri da stabilire, ma si spera, con un pizzico d’ironia, che non avvenga quanto fecero le tre dee (!). 

Battuta a parte, quella del merito è una scelta voluta dal MIM per dare risposte e soluzione ad una questione atavica sulla professione docente. Almeno questo l’intento del Ministero che punta alla valorizzazione del merito (bonus premiale) quale strumento di miglioramento della qualità dell’offerta formativa. 

Certo è che la valorizzazione del personale docente non è una tematica che spunta come un fungo ma richiama quanto era indicato già nella L.107 del 2015 e il resto, come si suol dire, è storia. 

La domanda che nasce spontanea è la seguente: perché invece del merito (che oltre a suscitare polemiche non risolve il problema), non si affronta la questione dell’avanzamento di carriera dei docenti che ha in sé la risoluzione di un reale e autentico riconoscimento perché promuove le singole unicità, promuove e dà spazio ai “meriti”. Perché non pensare ad una struttura “multilivello” che permette l’avanzamento di carriera, così come avviene in Francia, Regno Unito, Svezia e in quasi tutti i Paesi dell’est europeo?

Ci sono questioni aperte che rinviano ad un “ripensamento” del CCNL del comparto scuola, se si vuole davvero rinnovare un aspetto del “sistema” scuola. Ne avevamo già parlato su questa rivista (https://luigimartano.it/la-rivista/magic-e-school-2021/ottobre-2021/532-quando-il-contratto-di-lavoro-esclude-la-carriera-e-spegne-la-motivazione.html).

Se gli insegnanti sono bloccati nell’avanzamento di carriera (oltre ad altri aspetti come ad es. la disparità di retribuzione) e il voler essere “riconosciuti” al pari dei colleghi europei viene recepito come “richiesta di elemosina” vista la contabilizzazione del merito in termini di bonus, cosa si scatena? Innanzitutto un clima comunitario (quello di cui tanto si parla nelle scuole cosiddette inclusive) messo a dura prova per “una guerra tra i poveri” (constatazione dei più) e forse non emergono le eccellenze ma gli “emergenti”, il tutto a scapito dei valori come la corresponsabilità. 

Ci chiediamo anche come mai il merito nella scuola deve essere declinato in questo modo e non per altre categorie? 

Al MIM chiediamo di promuovere una sorta di indagine dal basso sulle possibili proposte per promuovere il merito. Forse partendo dall’ascolto autentico della reale situazione si può realmente dare “merito al merito”. 

Maria De Carlo

 

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