Nell’ambito della società dell’era digitale assistiamo a comportamenti di studenti che si sostanziano nell’indispensabile uso delle tecnologie informatiche: si parla, infatti, di attività dei nativi digitali.Indubbiamente, tali competenze informatiche denotano uno stato avanzato riguardante l’adattamento al fluire delle necessità finalizzate alla comprensione e all’inserimento sempre più “spietato” nel mondo degli studi e lavorativo.
E, chiaramente, è evidente che l’applicazione delle TIC è preceduto da analisi ed attività riflessive che vengono “spese” nelle modalità di celere contatto e raggiungimento di un obiettivo.Tale velocità finalizzata alla conclusione immediata di contatti che concludono un affare, un investimento, una relazione insomma, privano l’individuo di una soggettività costituita da coscienza e pensiero; in buona sostanza, l’individuo non matura il tempo utile per mettere in comune ogni aspetto del proprio agire.In campo scolastico, teatro di rappresentazioni di adulti, infanti ed adolescenti, la necessità di velocizzare le relazioni per il raggiungimento disperato di un obiettivo priva i soggetti tutti di fermarsi per riflettere sulle azioni che vanno a compiere.
Ci si chiede; tale situazione è voluta o necessitata? E da chi?
Sembra che sia scivolata in secondo piano la capacità di riflessione che ha costituito nel mondo del pensiero filosofico una “garanzia” ed “un’arma” per guidare il “libero e responsabile” agire dell’individuo.Un’esatta comunicazione, non artefatta ma trasparente, chiara, cristallina e pro-sociale renderebbe di gran lunga migliori le relazioni tra individui.Pertanto, se si riuscisse a traslare detta forma mentis sulle giovani menti da plasmare degli infanti ed adolescenti studenti, si potrebbe auspicare una società caratterizzata da valori e principi che oggi vediamo mancare.Gli studenti di oggi risultano sordi e distratti dalla società del consumismo; potrebbe sembrare che abbiano mutuato –adattandolo alla propria condizione- il brocardo “Consumo, ergo sum” dissacrando il contenuto del pensiero cartesiano del “Cogito, ergo sum”! Il concetto di Società non è vissuto e recepito nel vero senso del termine: la società non è una “pattumiera” ove scaricare il lato peggiore di ognuno di noi.La società scolastica, in qualità di Agenzia formativa ha il dovere di porsi in maniera autorevole perché si formino seriamente le coscienze degli studenti, per far prosperare conoscenze per poi tradursi in competenze.
Sono proprio le competenze che inglobano il concetto di responsabilità! A contrario, se non si hanno competenze, si è scarsamente responsabili!Quindi, perché possa risorgere la società intesa nell’originario sano ed incontaminato termine, occorre che imperversi il concetto di responsabilità negli studenti. Questi ultimi, necessitano di modelli che sono rappresentati dagli adulti, in qualsiasi ruolo espletino le proprie performances.E sono proprio gli adulti a dover educare, formare, istruire ed orientare i giovani, loro affidati per poter ricevere il “testimone”.Ma, il “testimone” viene trasmesso, qualora lo si possegga!Il Docente deve trasmettere il proprio bagaglio di conoscenze e…competenze.Ciò può effettuarsi qualora si espleti la lezione frontale, perché ciò che si conosce arrivi agli alunni senza sforzi.La nuova didattica presenta tecniche sintetizzate dal Docente, facilmente recepite dagli studenti mediante uno sforzo mnemonico, non attuandosi inveceanalisi e ricerca deduttiva ed induttiva.Tale attività di pensiero stimola gli studenti; motiva i docenti i quali rinunciano in tal modo a sentirsi “intrattenitori “degli studenti, di Baumaniana definizione.Pertanto, che si riscopra l’importanza della lezione frontale quale didattica motivante ed appagante di tutti gli attori della scena scolastica!
Paola Colucci, nata a Cerignola(Fg) il 25.12.1959, residente in Manfredonia. Diplomata presso il Liceo Classico consegue Laurea nel 1984 in giurisprudenza, e l'abilitazione allo svolgimento della professione forense nel 1987 presso la Corte di Appello di Bari. Già Consigliere Amministrativo P. T. a Milano, applicata al Gabinetto Programmazione della Direzione Provinciale P. T.; Funzionario IX qualifica Inpdap, Consulente Legale Inpdap, Avvocato, Abilitata all'insegnamento di Discipline Giuridiche ed Economiche ed a Scienze Umane. È stata docente di Diritto ed Economia presso Scuole Secondarie Superiori ed è attualmente docente di Scienze Umane presso il Liceo "A. G. Roncalli" di Manfredonia. Coniugata, madre di due figlie