Erasmus Plus è il programma dell’Unione europea per l’Istruzione, la Formazione, la Gioventù e lo Sport 2014-2020 finalizzato ad offrire opportunità di formazione al personale che lavora nell’istruzione come docente.
Attraverso questo programma, i docenti possono trascorrere brevi periodi nei paesi esteri aderenti all’iniziativa, al fine di incrementare le proprie competenze.Questa attività formativa europea rappresenta non solo un’esperienza utile per la crescita dal punto di vista personale, ma anche, e soprattutto, sotto il profilo professionale.I periodi di formazione all’estero possono comprendere attività di job shadowing, periodi di osservazione, corsi di sviluppo professionale o attività specifiche per lo sviluppo delle competenze.Più di tutte, le attività di Job Shadowing rappresentano una valida opportunità per gli insegnanti di adeguarsi ai vari cambiamenti che la società attuale presenta. Questa richiede docenti sempre più preparati e competenti per affrontare le sfide che di volta in volta si verificano.
A seguito della partecipazione all’Erasmus plus, i docenti acquisiscono competenze e conoscenze che potranno trasmettere ai loro studenti durante il periodo di formazione, introducendo nuove modalità di insegnamento, nuovi materiali didattici e strumenti da riportare nel proprio paese.Job Shadowing, che letteralmente vuol dire lavoro-ombra, rappresenta un’ottima occasione per osservare direttamente il lavoro dei colleghi nei paesi esteri, costruire relazioni, scambiare esperienze e acquisire nuove strategie di insegnamento e valutazione, quelle “best practices” per migliorare concretamente l’attività didattica nel propria scuola: una sfida per l’insegnamento che può e deve modificarsi in termini di qualità.Attraverso il confronto, la conoscenza di realtà diverse, esperienze nuove, capacità e coraggio di mettersi in gioco ogni giorno, i docenti aumentano il proprio bagaglio culturale per gestire le esigenze anche degli alunni provenienti da ambienti svantaggiati.
Data l’attuale situazione dei migranti, dei rifugiati e dei richiedenti asilo politico, sarebbe auspicabile avviare progetti per la formazione degli insegnanti in ambiti come le classi interculturali, l’insegnamento agli alunni nella loro seconda lingua, la tolleranza e la diversità in classe. Effettuando, ad esempio, attività inerti l’arte, la creatività, il coding, plugged e unplugged e la robotica educativa (molto utilizzati nei paese scandinavi) all’interno delle discipline come scienze, tecnologia, ingegneria, arte e matematica, anche gli alunni in situazioni di svantaggio troverebbero una via più facile verso l’apprendimento.In tal modo le attività di Job Shadowing rappresentano un’opportunità anche per rispondere ai bisogni di tutti gli alunni, attraverso la strutturazione di percorsi flessibili che fanno leva sul “learning by doing” e sulle dinamiche cooperative che si attivano nei gruppi di apprendimento.Ne viene fuori una scuola che “include”, che pensa proprio a tutti, dove ogni studente si sente partecipe del proprio processo di crescita formativa, in un continuo e incessante bisogno di autoaffermarsi in una società dall’ampio respiro europeo.
Caterina Fiore
Docente di scuola primaria dal 2001. Laureata in Giurisprudenza presso l’università “Aldo Moro” di Bari e abilitata alla professione di Avvocato presso la Corte di Appello di Bari. Membro dello staff direttivo del proprio istituto e del Consiglio di Circolo per svariati anni, della commissione orario, tutor neoimmessi e tirocinanti, referente per la valutazione nei progetti P.O.N. Attualmente frequenta il Master di secondo livello “Management e governance della pubblica amministrazione” della Facoltà di Economia.