Notte della Taranta- 24 Agosto 2019 Melpignano (LC)
Pugliese della Capitanata non mi era mai capitato, fino a quest’anno, di poter partecipare alla “Notte della Taranta”, un festival tra i più importanti nel panorama internazionale, dedicato alla “pizzica” e alla sua considerazione e interpretazione al giorno d’oggi.
Già prima dell’inizio della serata, durante il pre-concertone, si assiste all’arrivo di gruppi sempre più numerosi di adolescenti, giovani, adulti, intere famiglie che vanno via via a gremire il piazzale del Convento degli Agostiniani di Melpignano, muniti di stuoie e teli da mare su cui adagiarsi nell’attesa, tamburelli, nacchere e ghirlande di fiori da utilizzare nelle danze, nonché carichi di piccole damigiane di vino e vassoi contenenti specialità culinarie tipiche salentine, dolci e salate, per non parlare dei cesti colmi di fichi d’india.L’atmosfera che viene a crearsi è unica e la sua peculiarità consiste in una spontanea e collettiva partecipazione del pubblico allo spettacolo della “pizzica”, tipica danza salentina.Sono, infatti, circa 150.000 i “pizzicati” che, quando “il grande semicerchio di luci, ventunomila lampade al led, sovrastate dal ragno, simbolo dell’evento, si accende, disegnando la metà di un tamburello che si chiude nell’ abbraccio del pubblico per formare una ronda”, cantando, suonando, ballando e saltando senza tregua, al ritmo ipnotico della musica, secondo la padronanza tecnica di ognuno, rinnovano il rito della Notte della Taranta.
Non è uno spettacolo cui si possa assistere passivamente, al contrario il pubblico, trasportato da un irrefrenabile entusiasmo si connota come protagonista della serata, alla pari degli artisti Elisa, Gué Pequeno, Sayf Keita, Enzo Avitabile, Alessandro Quarta e Maurizio Colonna, invitati ad esibirsi nella rivisitazione e interpretazione delle più belle e celebri pizziche pugliesi come la Pizzica di Cellino San Marco, Pizzica di Torchiarolo, Tarantella di san Michele.Per questa edizione del festival , inoltre, a dirigere la grande orchestra popolare è il maestro concertatore Fabio Mastrangelo, direttore della Russian Philarmonic di Mosca.Ogni esibizione porta alla luce temi sociali, emergenze ambientali e recupero delle tradizioni musicali.Entusiasmante la partecipazione appassionata dei giovani all’evento, vissuta all’insegna della conservazione della tradizione popolare. Tradizione e futuro all’insegna della musica, della danza e della cultura si fondono armoniosamente.È indubbiamente un’esperienza da vivere, indimenticabile e da ripetere per l’energia e la carica emotiva che infonde.È notte , infatti, quando sulle note di “Calinitta- Buona Notte ” il popolo della Taranta esclama:”Peccato sia finita!”
Mariangela Camporeale