Cos’è un progetto PISA? Una definizione tra obiettivi e metodologie.

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L’acronimo PISA (Programme for International Students Assessment, in italiano «Programma per la Valutazione Internazionale degli Studenti»), è un’indagine triennale internazionale promossa dall’OCSE (l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico) che intende rispondere alle seguenti grandi e capitali domande: «che cosa è importante conoscere ed essere in grado di fare?»

In risposta a questi quesiti e per la necessità di fornire prove comparabili a livello internazionale sulle prestazioni degli studenti dei principali Paesi industrializzati, l’OCSE promuove quest’indagine triennale che coinvolge gli studenti di 15 anni dei principali Paesi nota appunto come PISA. Il primo ciclo dell’indagine PISA si è svolto nell’anno 2000. Il 2018 è stato il settimo ciclo di quest’indagine. Il nostro Paese partecipa fin dal primo ciclo. Alla rilevazione PISA del 2018 hanno partecipato 79 Paesi di cui 37 paesi OCSE.Il «campione italiano» degli studenti è stato stratificato per area geografica e tipologia di istruzione, compresi i centri di Formazione professionale e le scuole secondarie di primo grado. All’indagine PISA 2018 hanno preso parte 11.785 studenti quindicenni italiani, divisi in 550 scuole. L’indagine PISA stima, valuta la «misura» in cui studenti e studentesse che si trovano verso la fine della scuola dell'obbligo hanno acquisito «conoscenze» e «competenze» chiave, essenziali per una piena e matura partecipazione nella società contemporanea. La «valutazione» si concentra su fondamentali materie scolastiche come Scienze, Lettura e Matematica. 

Ogni indagine PISA si focalizza in modo particolare su uno di questi (che prende il nome di «dominio innovativo»: nel 2015 si tratta del Problem Solving collaborativo, nel 2018 è stato la «Lettura») mentre gli altri due domini sono ri-levati, trattati, valutati, studiati in maniera meno approfondita. La valutazione OCSE PISA intende esaminare nel miglior modo possibile come e in che modo gli studenti siano in grado di estrarre, estrapolare, «tirar fuori» ciò che hanno imparato a Scuola e possano applicare tale conoscenza in contesti non familiari, sia all'interno sia all'esterno del mondo Scuola. Questo approccio riflette il fatto che i sistemi economici dei principali Paesi del mondo «premiano» gli studenti non per ciò che sanno, ma per ciò che possono fare con ciò che sanno. PISA è un programma che offre importanti ed interessanti spunti per le politiche e le pratiche educative e che aiuta a monitorare l’andamento delle acquisizioni delle conoscenze e delle competenze degli studenti nei vari Paesi e nei diversi sottogruppi all’interno di ogni Paese membro dell’OCSE. 

I risultati PISA rivelano ciò che è possibile «fare», «offrire» in materia di istruzione, mostrando ciò che possono esprimere gli studenti nei loro diversi sistemi di istruzione con la performance più elevata e con un miglioramento sempre più rapido. I risultati permettono ai responsabili politici di tutto il mondo di: 

  • fruire di preziosissime informazioni sulle conoscenze e le abilità degli studenti nel proprio Paese in confronto a quelli di altri Paesi; 
  • di stabilire, progettare «obiettivi» di policy rispetto a obiettivi misurabili raggiunti dagli altri sistemi educativi, e imparare da politiche e pratiche applicate altrove. 

L’indagine triennale PISA è davvero preziosa in quanto fornisce e mostra agli educatori, ai responsabili politici ed al pubblico interessato al tema della formazione scolastica le «somiglianze» e le «diversità» tra i diversi sistemi d’istruzione. L’indagine valutativa internazionale PISA intende «costruire, estendere e riflettere» con un buon grado di approssimazione le principali abilità cognitive quali le intelligenze e il grado di conoscenze sugli elementi di istruzione di base. Un’attività che esprime un giudizio riguardo ad un fatto assai rilevante, significativo, fondativo come già lo stesso Diogene di Sinope, detto il Cinico (412-323 ca a.C.) sottolineava con acume: «le fondamenta di ogni stato sono l’istruzione dei suoi giovani». 

Pietro Salvatore Reina, docente di religione presso l'Istituto Comprensivo Merano I. Ha conseguito il titolo di Magistero in Scienze Religiose presso l'ISSR «San Luca» di Catania. Laureato in Lettere presso l'Università degli Studi di Catania. Membro del Direttivo della «Società Dante Alighieri»-Comitato di Bolzano. Autore di articoli e recensioni (Stilos) e di tre saggi (Tre donne alla ricerca della verità: Elsa Morante, un angelo amato di penna; Lalla Romano e Susanna Tamaro, l'inquieta via verso la luce; Pier Vittorio Tondelli, un tessitore di parole intrecciate dalla grazia e dalla bellezza) nel volume 5° dell'opera La letteratura e il sacro (a cura di Francesco D. Tosto), Bastogi, Roma, 2017 (Primo Premio «Tulliola Renato Filippelli»). Co-autore con il dirigente scolastico Luigi Martano del saggio Dentro o Fuori. Bullismo - Cyber, Edizioni Circolo Virtuoso, 2017.

 

 

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