L’esperienza che stiamo vivendo da oltre un mese in tutto il Pianeta, ci porta necessariamente a pensare che non si tratta di un’epoca di cambiamento, quanto di un vero e proprio cambiamento epocale.
“Pensavamo di vivere da persone sane in un mondo malato”, ha detto Papa Francesco pochi giorni fa, ma nel giro di una manciata di settimane, abbiamo scoperto che non è così. Il mondo si è fermato, la globalizzazione che a sua volta aveva segnato un cambiamento epocale più di venti anni fa, portando a rivedere il nostro modo di vivere locale, per misurarlo in un contesto globale, ora rappresenta una minaccia che ha già portato alla chiusura dei confini di tutto il mondo e, come ipotizza l’economista Jeremy Rifkin: ”la globalizzazione è morta e sepolta, la distanza sociale sarà la regola”. Ed è in questo scenario apocalittico, che mai prima di adesso, la Tecnologia ha assunto un ruolo primario nelle nostre vite, nel nostro confinamento domestico. I diversi dispositivi tecnologici e internet, a volte messi in discussione per il troppo uso improprio, soprattutto tra gli adolescenti, ci permettono ora più che mai, di restare connessi virtualmente, ci fa sentire meno soli e ci fa ancora viaggiare nel nostro malato mondo globale.
In questo scenario senza precedenti, con le scuole chiuse, dirigenti, docenti e animatori digitali, si sono attivati sin dal primo Decreto di chiusura, per progettare la Didattica a Distanza (DAD), prima ancora che arrivassero le indicazioni dal MIUR. Linee guida che all’inizio sembravano dettare un agire provvisorio, limitato nel tempo, ma che andando avanti hanno richiesto una spinta a una sempre più efficace e sistematica Didattica a distanza.Cruciale è stato ed è il contributo delle scuole che fanno parte dei Movimenti delle “Avanguardie Educative”, le quali hanno allestito un ambiente online in cui dirigenti e docenti possono formarsi sulle buone pratiche della didattica digitale attraverso i seminari online.Nel nostro confinamento domestico, la Didattica sta cambiando di senso. Ed è su questo cambiamento di senso che vale la pena porsi la domanda: “perché non proseguire anche oltre l’emergenza sanitaria?”. Può sembrare banale, inutile, ma a un’analisi profonda, forse non lo è! Forse questo cambiamento di senso della Didattica può diventare la grande opportunità per sfruttare tutte le risorse formative e tecnologiche che hanno investito la scuola negli ultimi decenni, con la rivoluzione informatica confluita poi nella sempre più digitalizzazione della Pubblica Amministrazione e con le figure di sistema introdotte dalla Legge 107 del 2015, come l’Animatore Digitale. Una Didattica a Distanza che diventi metodologia, che entri a far parte integrante della Programmazione Didattica, insieme alla didattica in presenza.
Questo mio pensiero è supportato dalla risposta che le mie studentesse, i miei studenti e le famiglie hanno dimostrato fin dal primo collegamento online. Mi sono attivata per essere operativa già dal cinque marzo. Ho subito capito la gravità del provvedimento di chiusura delle Scuole, espressione di una crisi epidemica senza precedenti. A fronte di ciò, non ho voluto perdere tempo e il primo contatto tramite gruppi whatsapp, mi ha permesso di fare la mia prima lezione su Skype con il gruppo per il potenziamento della lingua inglese, finalizzato all’acquisizione della Certificazione Cambridge B1 Pet. Il pomeriggio del 5 marzo avevo in programma a scuola, la prima lezione Pet. Allora perché non sperimentare subito la possibilità di garantire comunque il diritto alla lezione programmata in precedenza? Nei giorni successivi ho riunito le mie classi e ho avviato lezioni a distanza sincrone, accolte sin da subito, dall’85/90% delle mie studentesse e dei miei studenti. Nel frattempo ho cercato e sperimentato altre piattaforme nel vasto panorama che la rete offre.
Il coinvolgimento da subito delle mie studentesse e dei miei studenti, mi ha consentito di verificare anche il loro grado di attenzione e concentrazione, sicuramente favoriti dalla partecipazione individuale in un contesto famigliare sereno e silenzioso. Mi hanno positivamente sorpreso, in particolare alcuni di loro, che spesso faticano nel rispettare le consegne o nell’assumere un atteggiamento corretto e responsabile nell’ambito del gruppo classe, dove troppo spesso la carenza di mezzi e di spazi, ostacola la creazione di un adeguato Ambiente di Apprendimento che favorisca il successo formativo per tutti e per ciascuno.Questo cambiamento epocale ha posto la Scuola e tutto il sistema formativo davanti a una sfida importante nella ricerca di nuovi paradigmi di comunicazione e rimodulazione dell’impianto educativo-formativo. L’emergenza ha reso inevitabile una sorta di sperimentazione di massa della “Scuola a distanza” attraverso l’uso di soluzioni digitali. Personalmente ho potuto verificare che l’apprendimento online può diventare apprendimento significativo e parte integrante dell’apprendimento in presenza.In conclusione, come stiamo sperimentando in questi giorni, la rete può essere ben utilizzata per far crescere una società sana e aperta alla condivisione nel cui contesto la Scuola e tutto il sistema formativo si collocano come protagonisti.
GABRIELLA BEFACCHIA Docente di lingua inglese presso la Scuola Secondaria di 1 grado; Master di 2 livello per Dirigenti Scolastici conseguito presso la facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Teramo; Integrazione modulo Didattica presso la stessa facoltà;Master di 1 livello in Traduzione e Redazione Tecnica, conseguito presso l’Università degli Studi dell’Aquila.