L’emergenza sanitaria che ha coinvolto le nostre scuole

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L’emergenza sanitaria che ha coinvolto le nostre scuole, non ci ha colti impreparati, ma ha sollecitato molti docenti dell’Istituto Professionale “L. Milani” di Meda e Seveso ad intraprendere nuove strategie per l’apprendimento o a sperimentare quanto avevano appreso nelle molte ore di formazione. 

Il nostro Istituto è attivo ormai da diversi anni sul fronte di Avanguardie educative, prima con la Flipped classroom ,poi con lo Spaced learning ed infine con il Debate, che ci ha portato ai campionati nazionali di Weworld, già dal 2015. Le tecnologie digitali sono state utilizzate anche sul fronte dell’inclusione sia per facilitare il percorso agli studenti Bes, sia per adattare la nostre lezioni alle nuove generazioni di studenti che presentano caratteristiche sempre differenti.Il decreto ministeriale di chiusura delle scuole  ci ha sollecitati ad attivare risorse quasi sconosciute, a mettere in campo fantasia e tecnologia per raggiungere i nostri studenti, per non farli sentire soli, per sostenerli nel loro percorso di crescita.Come docenti ci siamo sentiti responsabili di non lasciarli soli nelle loro case davanti a Netflix, alla playstation o ad un qualsiasi social, così abbiamo scelto di sviluppare la didattica a distanza e in pochissime ore abbiamo attivato tutti i canali a nostra disposizione, sia quanto avevamo già adottato in classe (il registro elettronico, il drive di Google, la piattaforma Edmodo, tanto per citarne alcuni), sia quello che avevamo in cantiere come le applicazioni di Gsuite, in modo particolare le video lezioni con la partecipazione attiva degli studenti. Il nostro animatore digitale non ha perso tempo e ha organizzato per ogni consiglio di classe una Classroom alla quale sono stati invitati gli studenti, rendendo operative, così, le varie app di Gsuite ed ha spronato anche coloro che temevano di essere troppo ”anziani” per affrontare la sfida digitale.

La parte più emozionante, però, è stata la risposta dei ragazzi che ci hanno sorpreso con la loro immediata presenza; i nostri studenti, anche i più distratti, hanno saputo stupirci e in poche ore si sono uniti a noi organizzando insieme le lezioni, le conferenze e il materiale necessario.La meraviglia mia e dei miei colleghi, per l’ immediata risposta dei nostri allievi, è legata alla qualità della nostra utenza; ogni giorno ci scontriamo con difficoltà di ogni tipo, dagli alunni con disabilità, ai neo arrivati a coloro che vivono in contesti familiari deprivati. Ebbene, proprio questi studenti con le loro mille difficoltà hanno reagito alla situazione, hanno fatto loro il nostro entusiasmo e utilizzando i mezzi a loro disposizione, hanno scelto di lavorare con noi.I nostri studenti hanno capito di poter sfruttare la nostra disponibilità, di potersi confrontare con noi in un contesto nuovo e di sperimentare un nuovo modo di far scuola.Coloro che di solito si inventano mille motivi per sottrarsi agli impegni e alle scadenze hanno risposto al nostro appello: è stata un’emozione vedere i loro volti sorridenti e assonnati, le loro case e scegliere insieme come organizzare le giornate, cosa fosse meglio per loro. Sono bellissimi.

Chi non ha un computer, ha usato il cellulare; chi non sa usare la tecnologia, ha chiesto aiuto ai compagni;  anche chi è ipovedente, autistico o sta su una sedia a rotelle ha voluto partecipare.Partendo dai gruppi Whatsapp e il drive di Google, abbiamo dato appuntamento a ragazzi in una stanza virtuale, dapprima via jitsi.meet e poi, utilizzando l’applicazione di Gsuite, Meet. E’ stata necessaria un po’ di pazienza per capire come gestire la comunicazione, le connessioni, le video camere e le interferenze varie. La seconda settimana ci ha visti pronti con un mini orario per ogni classe in modo tale che gli studenti sapessero che insegnante avrebbero incontrato e quali materie preparare. Inoltre i docenti si sono scatenati, utilizzando tutte le risorse possibili del web: video, mappe, esercizi e ancora, qualcuno ha scelto di registrare e montare i propri video con Imovie, altri hanno assegnato esercizi e quiz di cui raccoglieranno il punteggio, direttamente  in piattaforma. Insomma ce n’è per tutti i gusti.Non vi nascondo che incoraggiamenti e lodi si sono sprecati; abbiamo però potuto valutare la loro competenza digitale, ma anche la loro disponibilità ad apprendere in un nuovo contesto.Sicuramente possiamo migliorare, ma l’entusiasmo non ci manca.Abbiamo sfruttato l’emergenza, che ci ha fatto sentire più vicini, ci ha permesso di meravigliarci ancora e di ritrovare un nuovo spirito nella professione dell’insegnanteSiamo più stanchi di quando andiamo a scuola, ma più innamorati della nostra professione.

Roberta Maietti, milanese doc , laureata in lettere moderne , con la specializzazione in Comunicazione sociali presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, è  docente di lettere dal 1990. Attualmente insegna all’Istituto Professionale di Stato “L. Milani” dove, dal 2001, ha ricoperto numerosi incarichi: Referente Progetto salute, commissione formazione classi, commissione orario, coordinatore di classe, Funzione strumentale all’inclusione alunni stranieri, Funzione strumentale all’orientamento, membro del CdI, esperto interno, valutatore e coordinatore Progetti  Pon Fse, ed è, ad oggi, primo collaboratore del Dirigente Scolastico. 

 

 

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