Quando nel 1984, Fabio Concato esordì con il suo brano “il computerino” https://youtu.be/vXSfl5zLIIk, pochi, tra i docenti di quell’epoca, avrebbero immaginato che quanto presagito nel testo della canzone sarebbe divenuto realtà; infatti, con l’avvento delle TIC, la formazione a distanza di prima generazione (materiale cartaceo predisposto) si è evoluta in una FAD di seconda (VHS e strumenti di telematica) e successivamente di terza generazione.
La FAD di terza generazione è successivamente passata da modalità individuale e di “autoapprendimento” passivo, ad apprendimento collaborativo e cooperativo, sfruttando appieno le TIC, incluso lo smartphone, strumento oggi d’uso comune e diffuso in ogni fascia d’età; si comincia pertanto a parlare di e-learning, cui prendono parte una serie di figure che rappresentano la spina dorsale della metodologia didattica, quali il tutor e la comunità di pratica. L’e-learning è un processo di apprendimento basato sull’interazione tra tutti i partecipanti al processo educativo come elemento centrale. E’ proprio la presenza imprescindibile di tutor e comunità di pratica, che ha reso possibile l’evoluzione dall’attività embrionale della FAD, caratterizzata da un apprendimento poco empatico, troppo virtuale, impersonale e standardizzato, all’e-learning, restituendo così un valore “orientante” anche a questa nuova metodologia didattica. Secondo le linee guide nazionali per l’orientamento permanente, il MIUR sottolinea che l’orientamento didattico non è più solo lo strumento per gestire la transizione tra scuola, formazione e lavoro ma assume un valore permanente nella vita di ogni persona, garantendo un apprendimento permanente, attraverso percorsi di studio flessibili, e soprattutto attraverso l’acquisizione di competenze.
Competenze, ecco la parola chiave che ha generato un flusso di interpretazioni e di modellizzazione della scuola, generando solo altre procedure burocratiche e didattiche farraginose: certificazione delle competenze, didattica per competenze. Il tutto comunque rimanendo ancorati alla classica lezione frontale o al massimo a modesti compiti di realtà, quantomeno nella scuola del primo ciclo, ove non è presente l’alternanza scuola-lavoro, tipica della scuola del secondo ciclo.Se dunque l’acquisizione di competenze costituisce un’attività di orientamento permanente, allora la scuola deve certamente puntare a nuove strategie e metodologie e non fermarsi alla scuola delle conoscenze e delle abilità legate ai contenuti di una disciplina. L’importanza di una didattica innovativa, che diventi competenza, per lo studente, non può prescindere dal metterlo al confronto con una realtà che va oltre i limiti fisici della classe, del testo in uso e del pensiero del docente.
Tutto ciò si rende possibile in una didattica con le TIC e soprattutto on line, purché lo studente possa disporre di una figura che sia al contempo un e-tutor istruttore, un e-tutor facilitatore ed un e-tutor moderatore/animatore. Il moderatore, che va oltre la figura del tutor, è dunque un ricercatore al pari degli altri membri del gruppo, più esperto degli studenti nel costruire conoscenza sui problemi di indagine ed al contempo è un sostenitore della motivazione e della discussione. Il moderatore può anche essere egli stesso una risorsa on-line ed il suo compito è “metacomunicare” un modo operativo di agire che diventa competenza. Questo è ciò che io ho definito “e-orienteering”, in analogia alla pratica sportiva di orienteering che consiste nell'effettuare un percorso predefinito caratterizzato da punti di controllo chiamati "lanterne" con l'aiuto esclusivo di una bussola e di una cartina topografica molto dettagliata che contiene particolari del luogo da percorrere.
Ho condotto questo tipo di esperienza, nel ruolo di esperto di un PON per l’orientamento “dal portfolio al book”, rivolto agli studenti delle classi terze della scuola secondaria di primo grado. Gli obiettivi richiesti dalla piattaforma INDIRE, per il modulo in questione, miravano alla realizzazione di un book, per ciascun corsista e all’acquisizione di competenze chiave europee. Il book avrebbe dovuto riassumere il percorso di attività con l’esperto per la scelta della scuola superiore. Nel costruire il progetto formativo mi era ben chiaro che le modalità di approccio e di raggiungimento degli obiettivi avrebbero costituito esse stesse e-orienteering, favorendo in modo naturale e spontaneo lo sviluppo di competenze che avrebbero portato i corsisti ad una scelta consapevole della scuola superiore. Il progetto si è articolato nelle classiche 30 ore in presenza ed in altrettante ore di lavoro on-line (seppur non registrate in piattaforma Indire) con i corsisti che ho definito “Il mio team”.
Consapevole del fatto che una didattica e-orienteering di successo, nei vari ruoli assunti di e-tutor istruttore, e-tutor facilitatore ed e-tutor moderatore/animatore, avrebbe dovuto favorire la fase di lavoro online del team con l’esperto, ho progettato gli appuntamenti in presenza calendarizzandoli appositamente con cadenza settimanale. Le TIC utilizzate per il progetto: LIM, Pc e smartphone. Gli ambienti di lavoro: mail, piattaforma grafica, ambienti di scrittura e whatsapp.
Le ore in presenza sono state strutturate per preparare la fase online. La prima fase delle ore in presenza è stata dedicata all’assistenza tecnica sull'uso del computer e dei software necessari all'attività. Tale supporto è avvenuto anche online, trasformandomi in un e-tutor, che ha predisposto alcuni materiali strutturati sotto forma di pagine Web o pubblicati in rete ed audio esplicativi per preparare il team alla pratica sulle TIC e software ed a preparare elaborati per l’attività in presenza. Dunque, da docente e-tutor sono divenuta docente tutor- istruttore a distanza che sfrutta l’infrastruttura della rete come mezzo di erogazione e distribuzione dei contenuti. Il passaggio a docente e-tutor moderatore/animatore è avvenuto su un compito di realtà, utilizzando una piattaforma virtuale di grafica online “Canva.com”, sulla quale i membri del team avrebbero dovuto elaborare un’insegna, una brochure ed un volantino per una nota azienda palermitana produttrice di pasta fresca.Come e-tutor moderatore, dopo aver suddiviso i membri in tre gruppi di lavoro (uno per ogni elaborato da produrre) ho indirizzato i membri di ogni gruppo ad una collaborazione positiva tra loro, sostenendoli nella motivazione sia in presenza che online, attraverso la piattaforma grafica CANVA sulla quale i gruppi hanno condiviso le loro bozze di progetto. In più occasioni ho dovuto riformulare gli obiettivi del lavoro, che spesso venivano smarriti.Ho continuamente sostenuto i membri del mio team nella loro autostima, stimolandoli a riconoscere un interesse “personale” nel compito assegnato al fine di favorire la motivazione all'apprendimento.
Mi sono inserita nel loro dibattito, avendo cura di far decrescere sempre più la mia presenza in modo da consentire ad ogni membro di diventare autonomo nell’elaborazione delle idee. Gli elaborati prodotti dai tre gruppi del team sono stati dibattuti infine in presenza del titolare d’azienda.E’ stato semplicemente meraviglioso assistere al dibattito tra i membri del mio team ed il titolare d’azienda mentre venivano presi in esame i punti di forza e di debolezza del messaggio pubblicitario scaturente dagli elaborati grafici prodotti, e messi a confronto con insegna, brochure e volantino che l’azienda ha attualmente in uso. Il team ha portato avanti, con la sicurezza di un esperto grafico, le motivazioni delle scelte grafiche fatte. L’azienda ha poi premiato il team.Le fasi successive del progetto PON hanno mirato, nelle stesse modalità delle precedenti fasi descritte, ad approfondire, attraverso test on-line, la conoscenza del proprio carattere, delle proprie potenzialità, delle proprie attitudini e dei mestieri più adeguati alle caratteristiche precedenti.
Ne è conseguita la ricerca dei mestieri individuati e del differente modo di lavorare, implicito in ogni mestiere o professione.In ultimo, i membri del team hanno effettuato test online accreditati per evidenziare la diversa inclinazione per i vari percorsi di accesso alla scuola superiore ed in questa fase è stato distribuito online un test per i genitori, a mezzo della mail del figlio. Tale test era volto a confrontare le attese di un genitore verso la scelta del proprio figlio e quanto la loro ingerenza in tale scelta fosse determinante per il proprio figlio.Il book, richiesto tra gli obiettivi del PON, è stato elaborato in formato e-book e che i ragazzi hanno redatto inserendo tutti i contenuti delle attività, gli elaborati prodotti e le risultanze dei test, completo di un questionario di gradimento e delle risultanze dei test dei genitori. Sarebbe auspicabile che la scuola adottasse, sempre più, delle buone pratiche per favorire sempre più l’uso delle TIC per gli studenti, risultati nella prima fase del PON abili solo con lo smartphone e dell’e-learnig per i docenti.Vorrei in ultimo sottolineare che il successo dell’e-orienteering non può prescindere dalla presenza video del docente/tutor, al fine di stimolare tutti i cinque sensi che sono strumenti indispensabili per ricevere tutte le informazioni esterne e che rappresentano il canale privilegiato della conoscenza (U. Eco). Inoltre il valore orientante di questa didattica risiede proprio in questo nuovo linguaggio metacomunicativo che apre nuovi flussi di pensiero e predispone al pensiero critico (L.S.Vygotski).
TIZIANA DRAGOTTA Docente di matematica e scienze nella scuola sec. 1°grado (dal 2005); consulente impatto ambientale per Enti Pubblici e studi tecnici (1994-2017). Formatore per gli Enti locali. Docente in Enti di formazione professionale per la comunicazione nelle Pubbliche amministrazioni, rivolto ai responsabili URP. Consulente ambientale per Enti pubblici e studi tecnici (1994-2017).