In un mondo incastrato in una pandemia per un virus influenzale, gli influencer sono chiamati dai governanti a sensibilizzare la popolazione, specie quella più giovane, al rispetto delle regole.
Qualcuno anche qui in Italia, ha storto il naso…non bastava la scuola?
Quando poi gli influencer sono giovani modaioli, apriti cielo!
Ma a pensarci bene di influencer è piena la storia…
Mosè riuscì a trascinarsi dietro un popolo intero. Lo convinse in pochi secondi ad attraversare il Mar Rosso e gli unici che soccombettero al furore del mare che gli si richiuse dietro, erano i soldati dell’esercito egiziano che non credevano alle sue prerogative… divine.
Gesù poi, che ve lo dico a fare? Fu capace di creare la sua Scuola privata formata da 12 apostoli che poi diffusero i suoi insegnamenti e ad oggi resta insuperato e insuperabile.
Maometto creò un po’ di scompiglio dopo la scomparsa, tra i suoi discendenti ed affiliati ma direi che è a tutt’oggi saldamente in voga, insieme al libro con i suoi sacri precetti.
Per avvicinarci ai nostri giorni potrei citare Don Lorenzo Milani. Lui girò di casa in casa a scovare chi di un saggio influencer aveva bisogno.
Gandhi e Mandela mandarono a carte 48 governi e oppressori e liberarono la mente e i polsi dei loro concittadini e quella del mondo intero con la sola forza della non violenza, del sorriso, della marcia silenziosa.
Per venire ai giorni nostri una bambina di nome Greta ha ricordato al mondo intero il valore supremo del rispetto della natura. Ha parlato agli adulti nella loro lingua. Guardandoli negli occhi e ricordandogli che il futuro appartiene ai giovani e che non c’è domani, se la terra è ammalata.
Pochi giorni fa una donna di colore vestita di bianco che porta il nome di una dea indiana è diventata il n° 2 del mondo occidentale e da un palco a stelle e strisce ha ricordato a tutti che se si crede nel proprio sogno e se si lotta per questo, il sogno diventerà realtà e se il sogno è il Bene del mondo, questo lo renderà un posto migliore.
Tutti questi influencer hanno qualcosa in comune. Sono stati osteggiati, non creduti, umiliati ma hanno vinto. Il loro messaggio non è scritto sulla sabbia. Ha combiato e continua a cambiare il mondo. Le menti e forse…il destino dell’uomo.
E lo scopo della scuola non è forse questo? Il posto dove il docente è educatore (ex ducere=dal lat. portare da un luogo ad un altro). Il luogo in cui si prende per mano il discente per condurlo in una zona più elevata dello spirito, attraverso la cultura.
E allora i moderni influencer? Anche quelli nostrani, contribuiscono anch’essi a questa funzione?
Sì, ad un patto: che il messaggio sia onesto e scevro dalle mode effimere del momento.
Perché per fortuna (o per puro caso) è ancora l’esempio e non la parola in sé che conta.
E quindi se il personaggio si mostra e parla come persona, allora vale e come!
E’ Paideia, tanto quanto quella che avviene in un’aula scolastica. Contribuisce alla formazione civica dell’individuo. Non è mera apparizione.
Quindi la vera influenza, quella da tenerci stretta, dentro di noi come virus convivente della nostra coscienza è la ricerca e l’ascolto del buon messaggio. Della buona novella.
Visto? Che vi dicevo? Gesù, resta ancora insuperabile. Sono certa che conquisterebbe le copertine di tutti i magazine di oggi. Farebbero a gara per una sua intervista e le sue tuniche andrebbero di moda.
Il messaggio e l’esempio. Il messaggio è l’esempio. Se è positivo permane. Se è negativo è rappresentazione della malattia del tempo e con il tempo scompare.
Amen.
Dezia Tallarico, docente di ruolo lettere nella scuola sec di I grado a Bologna. Laureata in lettere classiche, appassionata di miti, letteratura classica e ... dei suoi alunni.