Comunità educativa ed educante o influencer/instagram?
Il Covid 19 ha portato in auge nella comunità sociale di ogni estrazione l’ uso tecnologico delle connessioni e la visita dei profili e delle pagine virtuali, nelle quali ogni persona, ogni azienda e ogni scuola si promuove per magnetizzare un maggior numero di potenziali clienti.
La conseguenza del “Rimanere a casa”, del “Vicini anche se lontani” ha consentito a tutti di entrare in contatto con il mondo dei social anche per necessità legate ai bisogni di vita, incrementando così il pubblico dei followers di un qualsiasi influencer…
L’influencer proporzionalmente alla sua notorietà nello spettacolo e nei social influenza il marketing aziendale e l’opinione pubblica.
Ecco!!!!….sulla base del condizionare le menti, gli atteggiamenti e i comportamenti dell’opinone pubblica si pensa e si dice di far intervenire gli influencer del 2020 per insegnare alla gente, soprattutto ai giovani, il rispetto sociale, la convivenza democratica, la legalità….
Mah!!!…
Aspetta….aspetta….non si sta parlando di Educazione Civica!?
Non è quella disciplina che, denominata in tanti modi, si è sempre insegnata a scuola, avviando gli studenti alla democratizzazione della società!?…..
Nel panorama storico/politico/filosofico e pedagogico si sono dati valenza e significato alla scuola come ambiente educativo per la formazione democratica e legale della società….
E allora perché snaturare la Mission educativa della scuola di ogni ordine e grado con l’intervento degli influencers, il cui compito è quello del commerciale, del marketing e della comunicazione pubblicitaria?
Perché la scuola non può essere designata come influencer educativo?
La scuola ha il potenziale per allinearsi al mondo dei social networks al fine di influenzare i suoi followers quotidiani nella giungla del marketing dell’ apparenza?
Burocrazia apparente educativa o sostanza formativa?
Riflettiamo insieme:
La scuola deve e può essere influencer educativo per la crescita resiliente, intelligente e sostenibile della persona.
L’anno 2020 è l’anno dell’Uomo lottatore, dell’uomo che sfida il suo nemico invisibile su tutti i fronti, costruendosi delle armi di difesa e prevenzione sempre in divenire.
Anche la scuola è sul ring…. il ring della crescita positiva, resiliente e culturalmente intelligente e sostenibile.
La scuola rafforza la sua qualità educativa , sperimentando e mettendo in essere lunghi anni di formazione e di qualità professionali imprescindibili, materializzati nel personale scolastico, che con abnegazione crede e vive per la Mission educativa.
La scuola con il suo carico di responsabilità ha affrontato sempre giungle di oneri e fatiche, ma, sempre a testa alta, ha saputo rispondere ai suoi compiti e al suo credo.
Il ring, su cui la scuola gioca la sua partita educativa, è continuamente sporcato da condizioni e fenomeni di svantaggio socio/educativo/culturale, che distraggono gli utenti dalla valenza dell’ apprendimento formativo/professionale, quale costruttivo contributo al capitale umano, sociale, economico, storico/politico e culturale.
Il mondo dell’apparire, dell’ ostentare, dell’accontentarsi ha reso la scuola debole agli occhi degli stakeholders, delle famiglie e degli stessi studenti.
A che serve la scuola?
La scuola mi garantisce il lavoro?
Il mondo professionale ha necessità della scuola?
Sfatiamo questi banali e inutili dubbi…concretizziamo il valore della scuola nel suo offrire istruzione e formazione.
Eppure, basterebbe ricordarsi il mondo dei “deboli”, povero e affamato, malato e analfabeta, dominato e privato dei diritti umani e civili, che ha sempre cercato il suo riscatto nell’istruzione.
Malala dice: “l’Istruzione è la sola soluzione ai mali del mondo. L’istruzione potrà salvare il mondo”.
Questo è il ruolo pragmatico della scuola: far comprendere il suo valore per la formazione della persona di Nuovo Umanesimo, la persona che con resilienza e creatività riesce a rispondere al continuo divenire della società della comunicazione attiva e alla richiesta sociale e professionale del sapere agito, dell’imprenditorialità sostenibile ed intelligente, dell’integrazione/inclusione sociale a garanzia del rispetto dei diritti umani di vita e di cooperazione internazionale.
È necessario che si metta ordine nei ruoli e nei compiti delle istituzioni…
È opportuno che ogni scuola porti fuori il suo potenziale educativo, commisurato al contesto territoriale in cui opera e alla sua comunità educata e da educare….si educano gli studenti, le famiglie, i docenti e i dirigenti scolastici, ciascuno nei suoi ruoli e processi d’azione.
È opportuno che la scuola si riappropri della sua autorevolezza educativa, forgiando un’immagine di sé, marchiata sul territorio di operatività a garanzia della sussidiarietà, causa edificante dell’autonomia scolastica.
Le sinergie delle istituzioni territoriali consolidano la formazione della comunità in cui si opera….l’apertura al territorio, ai bisogni dell’utenza, ma anche l’ autorevolezza del rispetto delle regole per la prevenzione e il contrasto alle piaghe sociali sono gli alleati della scuola per “Educare” i suoi cittadini.
La scuola deve “farsi bella e attraente” per piacere, per essere ammirata e ambita.
La scuola deve trasformarsi in luogo di convivenza e cordialità educativa in cui ognuno è mentore dell’altro.
In essa tutti e ciascuno devono trovare validi punti di riferimento per apprendere, per divertirsi, per incontrarsi, per essere garantiti e garanti del Ben-Essere personale, sociale e culturale.
Gli insegnanti con il loro fare didattica, il loro creare e organizzare ambienti educativi sereni, accoglienti e ricchi di stimoli alla curiosità di apprendere e risolvere sono gli influencers diretti dei loro studenti e delle rispettive famiglie.
Ascolto attivo, comunicazione aperta, flessibile, comprensiva e autorevole sono gli strumenti che determinano il ruolo di mentori educativi, quali punti di riferimento forti e stabili. Gli insegnanti sono i pugili sul ring della vittoria della scuola, che tirano fuori maieuticamente le potenzialità formative, costruendo rapporti di fiducia e stima reciproca, capisaldi della reciprocità e autorevolezza educativa.
Non è utopia l’autorevolezza e la capacità maieutica e di mentore della scuola: tipico esempio pratico sono i protocolli operativi per le misure di controllo, prevenzione e contrasto al Covid 19, che ogni scuola con responsabilità, sacrifici e oneri professionali, impegno e presa in carico ha messo in atto.
A più voci è consolidata la capacità della scuola per aver organizzato luoghi sicuri per la prevenzione del contagio epidemiologico. Gli stessi studenti e famiglie riconoscono la sicurezza degli ambienti scolastici, educandosi sempre più alla co-progettazione e corresponsabilità educativa.
Forte di questo la scuola deve garantirsi la vittoria come luogo educativo e formativo per eccellenza, come agenzia sistematica ed intenzionale alla formazione della persona, come luogo in cui gli studenti piacevolmente e costruttivamente crescono.
Il RAV, il PDM, il PTOF, la Rendicontazione sociale sono gli strumenti che la scuola utilizza per garantire la sua migliore offerta formativa sul territorio di appartenenza, creando sinergia, incontri e raccordi di rete con la comunità scolastica e territoriale: la glocalità è la soft skill dell’ autorevolezza educativa della scuola, che intreccia il suo agire senza mai chiudersi o estranearsi dal divenire, sempre in fieri.
Come su ogni ring sono necessari i cordoni di contenimento, di sicurezza e stabilità….
Nella scuola i cordoni che rendono gli ambienti accoglienti, caldi, gradevoli e motivanti all’ apprendimento e alla cooperazione di squadra sono gli arredi, i colori, la luce e il calore umano…gli ambienti si innovano, si colorano, si arricchiscono di laboratori pratico/manuali, di agorà e strumenti e strumentazioni rispondenti alle curiosità e pensieri computazionali degli studenti, che vivono il mondo digitale oltre quello meccanico/analogico.
Innovare nella scuola e nella formazione è strada obbligata se si vuole concretamente ri–costruire autorevolezza scolastica e garantire alle generazioni presenti e future la preparazione indispensabile per una società da costruire in risposta alle sfide globali che l’attendono.
La maieutica autorevole e la “nuova scuola” per l’ educazione intelligente, sostenibile e di qualità diventano autentici quando coinvolgono i processi di insegnamento e di apprendimento. È nelle classi e nei laboratori, confezionati in una scuola co-progettata con gli stakeholders e i fruitori educativi, che si toccano con mano la qualità del sistema educativo di istruzione e formazione.
La scuola è Influencer educativo della società democratica e democratizzante, impregnata di libertà di pensiero divergente e critico, di socialità inclusive, interattive empatiche e altamente comunicative, di competenze professionali per il mondo del lavoro sostenibile e di qualità, di legalità e di Ben- Essere globale/glocale.
Costantino Antonella, docente responsabile dell’ Osservatorio d’ area – Dispersione scolastica “Garibaldi” di Milazzo, prov. di Messina. Docente a Tempo Indeterminato dall’ a.s. 1991 nella scuola primaria; dall’a.s. 2005 docente di lettere nella scuola secondaria di I grado; dall’a.s 2010 docente di Lettere nella scuola secondaria di II grado e dall’ a.s. 2012, docente utilizzata presso USR – Sicilia nell’ambito di progetti di recupero, contrasto e prevenzione della Dispersione scolastica Esplicita ed Implicita, con progetti di RicercAzione per la prevenzione della Dispersione scolastica nell’ insuccesso formativo.