AAA… Cercasi giganti internauti per il futuro!

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Negli ultimi due lustri ci siamo ritrovati sopraffatti da problemi universali come se fossimo sprofondati in un baratro senza fine o come sperduti in uno sconfinato labirinto. Nello scenario mondiale si sono avvicendate situazioni a dir poco uniche che hanno provocato senso di disorientamento, di sfiducia verso l’altro, verso la natura e verso noi stessi. 

L’ ultima esperienza stravolgente è stata l’esplosione di una pandemia che, oltre ad aver arrecato tante sofferenze e dolori per la perdita di persone care, ha fatto registrare una crisi diffusa in tutti i settori con un’impennata di fenomeni di disuguaglianza, indifferenza, disinformazione.  Ci si è dovuti rendere conto dell’impotenza del singolo, ma al tempo stesso di come i comportamenti individuali contino per l’intera umanità di fronte ad imprevedibili sfide.

A ciò si può aggiungere altra inquietudine da quando sono “andate via” un numero considerevole di altissime personalità appartenenti a scienza, spettacolo, musica, politica, sport: da U. Eco, a J. Bruner, S. Papert, T. De Mauro, Z. Bauman, S. Hawking, F. Zeffirelli, K. Douglas, L. Sepulveda, E. Morricone. Questi sono solo alcuni dei nomi più prestigiosi da rammentare: “mostri sacri”, menti visionarie, autorevoli esempi, che -come giganti- hanno tracciato profondi solchi nelle vite umane permettendo a noi nani di continuare ad osservare più lontano e più cose rispetto a loro. 

Elevati i loro contributi e i frammenti di “saperi” che hanno arricchito il nostro patrimonio, illuminato il nostro cammino, generato le premesse per l’odierna società, ricca ed emancipata. 

Eppure hanno favorito la costruzione di una cultura multi-prospettica, aperta a qualsiasi tipo di speculazione e ricerca epistemologica in ogni ambito esaminato.

Tutti erano, altresì, accomunati da forti passioni, dedizione verso l’impegno e lo studio, verso la cura dell’anima e con una particolare sensibilità rivolta a tematiche sociali, economiche, ambientali, educative, nonché ad altre questioni riguardanti il destino del genere umano e del nostro pianeta.

Pur spaziando diversamente su argomenti complicati e complessi non si sono sottratti a nulla e, con semplicità d'espressione e comunicazione efficace, hanno permesso ai lettori di qualsiasi età di cogliere chiaramente il senso, il significato e l’intensità dei loro messaggi, dei loro insegnamenti, delle loro rappresentazioni della vita, lasciando tracce indelebili di un’epoca stellare ormai tramontata. Da grandi intellettuali ed esperti comunicatori, hanno sperimentato tecniche, strumenti e modelli innovativi, impegnandosi in modo vario per la crescita culturale e sociale di tutti.

Essi si sono confrontati ed accostati ad analizzare il progressivo e vertiginoso avanzamento che la tecnologia negli ultimi tempi ha avviato anche grazie all’ascesa della Grande Rete e dei Social. 

Intuendone le sorprendenti potenzialità non ne hanno rinnegato la presenza “critica” nella nostra cultura, anzi hanno cercato di approfondire gli effetti del loro utilizzo, della loro influenza e della ricaduta nel mondo della istruzione-educazione-formazione dell’uomo, immaginando un fine utile delle tecnologie al servizio del sapere, del progresso, della collettività: un “leggero” e costante flusso di informazioni da epurare e non solo da ritenere come sorgenti di rischi ed insidie. 

Che dire poi dell’infosfera? La dimensione attuale che, se da un lato ha favorito opportunità di connessione ed interazione -azzerando spazio e tempo-, dall’ altro ha generato lo sviluppo di innumerevoli informazioni che richiedono capacità di giudizio, consapevolezza e continuo adattamento per riuscire a “nuotare” e “navigare” con perizia e sicurezza in tutti i sistemi e apparati istituzionali. 

Ciò aiuta a comprendere come oggi, sia cambiato l’approccio nel mondo della comunicazione e della informazione e come una indiscriminata ed esponenziale diffusione dei mezzi tecnologici sia strettamente correlata ai processi di civilizzazione, allo sviluppo di culture, alle trasformazioni delle società, delle offerte educative-formative e alle scelte di ogni singolo cittadino.

Ma allora cosa fare per co-partecipare a costruire un mondo migliore? Come possiamo guardare ad un futuro più sereno? Ritornando al passato, Karl Kraus affermò “Quando il sole della cultura è basso, i nani hanno l’aspetto di giganti”. Questa citazione, forse, ci conduce a riflettere -ancora una volta- sul valore della scuola e di coloro che vi abitano quotidianamente tanto da far scaturire altre domande: cosa fare per mantenere alte e lunghe le nostre vedute? Resta solo al singolo la responsabilità, la consapevolezza di individuare su quali spalle di “giganti” salire nel futuro? 

Lidia Nazzaro  Laureata in Pedagogia, abilitata per insegnamento alle scuole superiori II grado (classe A036) e dottoranda in Diritto, Educazione, Sviluppo. A seguito di vincita di concorsi, docente di scuola dell’infanzia, di scuola primaria e tutor tirocinio SFP. Vincitrice di due grant per visite di studio LLP/Erasmus+Esperta per la diffusione della cultura scientifica, ambasciatrice Scientix, tutor d’ aula, formatrice, si occupa pure di studi e dinamiche sul Gioco pubblico (in collaborazione OIG - SA) e di pratiche di filosofia dialogica.Ha conseguito numerosi master e perfezionamenti in vari ambiti (didattica TIC e media, DSA, dirigenza scolastica, storia ed intercultura…).

 

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