“Non tutto quello che si può contare conta,
non tutto quello che conta si può contare”. A. Einstein
La scuola del terzo millennio è sottoposta a richieste di accountability, che è la responsabilità per i risultati conseguiti rispetto agli obiettivi prefissati da un’organizzazione nei confronti di uno o più portatori di interessi (stakeholders) studenti- famiglie-comunità locale, per accertare il reale contributo della stessa alla produzione di valore pubblico.
Importante risulta essere il carisma del docente che produce fascinazione, che attrae magicamente e irresistibilmente gli studenti con autorevolezza, quasi come fosse un “influencer” educativo.
Oggi gli influencer sono parte fondamentale di strategie di marketing adottate dalle aziende, sono persone che parlano di prodotti e servizi di cui sono esperti consumatori, fornendo una recensione e una personale opinione su di essi. Possono farlo per soldi, solo per avere il prodotto gratuitamente oppure senza nessun interesse, acquistando di tasca propria il prodotto in questione.
Gli influencer si possono dividere in diverse categorie a seconda della piattaforma su cui si esprimono; blogger, vlogger, youtuber, instagrammer e molti altri; riescono ad “influenzare” l’opinione del loro pubblico. Hanno un grande seguito perchè , dopo aver aperto una pagina/canale social in cui parlano delle loro passioni, riescono ad empatizzare con il loro pubblico diventando un brand personale, basato sul personaggio che hanno creato, che verrà automaticamente associato al prodotto da loro recensito positivamente come garanzia di qualità. Hanno il potere grazie alla loro forte empatia di condizionare le menti e gli acquisti dei follower.
In questo contesto sociale odierno si fa strada anche nella scuola una nuova figura di docente influencer educativo che diventa “star sui social” dimostrando passione per il proprio lavoro anche sui social network. Tanti sono oramai i docenti della scuola 2.0 che in questo periodo di pandemia mondiale causato dal covid-19 hanno incrementato l’utilizzo delle tecnologie nella scuola e delle lezioni asincrone da condividere con gli studenti.
Tantissimi risultano essere i professori che spiegano matematica, fisica, storia, letteratura italiana su YouTube e le maestre che postano lavoretti o attività da svolgere con i bambini su Instagram o Facebook.
Ai fini del miglioramento della qualità dell’offerta formativa e degli apprendimenti degli studenti, accanto alla figura del docente oggi anche talvolta influencer educativo tutte le scuole sono tenute ad introdurre e gestire processi formali di autovalutazione, valutazione esterna, pianificazione e implementazione di azioni di miglioramento e rendicontazione dei risultati.
Il DPR n.80/2013 ha disegnato un nuovo Sistema Nazionale di Valutazione (SNV), la rendicontazione sociale viene sancita dal riconoscimento dell’autonomia con DPR 275/99 per le istituzioni scolastiche, in quanto enti pubblici.
Luciano Hinna, esperto di rendicontazione sociale per gli enti pubblici, sostiene che “la struttura pubblica, socialmente responsabile di per sé, ha la necessità di gestire la legittimità sociale attraverso lo strumento del bilancio sociale”.
Il bilancio sociale è un processo, uno strumento per rappresentare unitariamente il rapporto tra contesto, missione, scelte strategiche, risorse e risultati analizzando i vari documenti d’Istituto (PTOF, Patto di Corresponsabilità tra scuola e famiglie, Regolamento d’Istituto, Rapporto di Autovalutazione e Piano di Miglioramento), in grado di far emergere la mission dell’istituzione scolastica e le sue scelte in ambito educativo-formativo.
Rappresenta ciò che la scuola vuole dire, “crea valore relazionale” nel contesto sociale in cui essa opera.
La Rendicontazione sociale, ai sensi dell’art. 6, c. 2, lettera d) del D.P.R. 80/2013, consiste nella “pubblicazione, diffusione dei risultati raggiunti, attraverso indicatori e dati comparabili, sia in una dimensione di trasparenza sia in una dimensione di condivisione e promozione al miglioramento del servizio con la comunità di appartenenza”. E’ uno strumento di democrazia partecipativa, un’occasione per il miglioramento, per “raccontare le cose migliori” che la scuola sa fare e proporre ai cittadini il brand che la caratterizza.
Recentemente è stato pubblicato il Rapporto nazionale sulla Rendicontazione sociale delle scuole nel Portale del Sistema nazionale di valutazione (SNV) all’indirizzo https://snv.pubblica.istruzione.it/snv-portale-web/ (il link direttamente al Rapporto è: https://www.miur.gov.it/documents/20182/0/Rapporto+nazionale+sulla+RS.pdf/a306a8d5- 7d58-d98a-8335-6cebfe8c68d1) è stato redatto in seguito ad un’analisi delle Rendicontazioni pubblicate dalle scuole sul portale Scuola in chiaro entro dicembre 2019.
Suddetto Rapporto Nazionale ha rappresentato l’atto conclusivo del primo ciclo di valutazione delle istituzioni scolastiche descritto nel D.P.R. 80/2013 (iniziato nell’A.S. 2014/15 e terminato nell’A.S. 2018/19) e del primo triennio (2016/2019) di vigenza del PTOF. I “risultati raggiunti” di cui le scuole hanno reso conto si riferiscono pertanto alle priorità e ai traguardi individuati nel RAV e/o agli obiettivi formativi alla base della progettualità definita nel PTOF relativo al triennio 2016/19.
Per assicurare uniformità a livello nazionale e guidare le scuole nella compilazione del documento, dal 30 maggio al 31 dicembre 2019 è stata resa disponibile una struttura comune di riferimento all’interno del Portale del SNV.
Il Rapporto nazionale sulla Rendicontazione sociale è suddiviso in quattro sezioni: Contesto e risorse, Risultati raggiunti, Prospettive di sviluppo, Altri documenti di rendicontazione. La sua lettura consente una panoramica d’insieme sull’orientamento delle scuole che si sono cimentate per la prima volta nella stesura di questo documento.
Nel 2019 le scuole per la prima volta hanno reso pubblici i risultati raggiunti; il prossimo appuntamento con la Rendicontazione sociale sarà nel 2022 e le scuole potranno arrivarci con una maggiore consapevolezza, affinando le proprie competenze nello stilare i documenti strategici curando la verifica dello stato di avanzamento degli obiettivi di lungo periodo.
La scuola del ventunesimo secolo punta alla qualità attraverso la promozione al miglioramento del servizio con la comunità di appartenenza sfruttando sia la Rendicontazione Sociale che i docenti 2.0 i quali attraverso la maieutica portano lo studente a partecipare attivamente agli apprendimenti sfruttando anche i social network.
Ferramosca Mavi: Docente di scuola primaria dal 2001. Laureata in Filosofia V.O. presso l’Università degli Studi di Lecce e DEC-Dirigenza e Coordinamento dei Servizi Scolastici, Formativi e Sanitari- presso l’Università degli Studi di Tor Vergata Roma. Specializzata nel Sostegno Didattico presso l’Università degli studi Suor Orsola Benincasa di Napoli. Conseguito Corsi di Perfezionamento e Master Post Laurea.