Adulti influencer: come essere genitori e insegnanti autorevoli nell’epoca di Internet e dell’individualismo.

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Secondo il Report Brand  & Marketer di ONIM (Osservatorio Nazionale Influencer Marketing), 

 a livello globale aumentano le risorse destinate agli influencer.  In Italia una  impresa su tre  sceglie questo tipo di pubblicità. 

L’Organizzazione mondiale della Sanità,poi, nella campagna sul Covid, ha usato tecniche di influencer marketing a partire dallo scorso mese di aprile. Si è spinta al punto da utilizzare  anche un influencer virtuale , per fornire ai millenials e Generazione  Z informazioni sicure e verificate sul Covid. L’influecer in questione si chiama Knox Frost , ha vent’anni  ed è stato creato interamente al computer , raggiungendo un milione di followers e raccogliendo fondi per l’OMS.

La qualità che rende i virtual influencer così efficaci è proprio il fatto di non essere percepiti come finti. Pubblicano contenuti e stories, entrano in rapporto con gli utenti e si comportano come dei veri e propri ragazzi appartenenti alla GenZ, la generazione di ragazzi nati tra gli anni 90 e 2000; una generazione iperconnessa, che ha compiuto 18 anni dopo il Duemila e che vive nel momento di più grossa incertezza, nel mondo come in Italia,.

L'Influencer è un opinion leader dotato di carisma, autorevolezza, competenza, capacità di coinvolgimento e persuasione, che guadagna diffondendo e amplificando messaggi promozionali per conto di aziende e brand, in cambio di una ricompensa.

Ma non si tratta di un'attività improvvisata, come potrebbe essere quella di un normale utente di Facebook che condivide stati, foto e post semplicemente in base alle proprie preferenze. Al contrario, un Influencer prepara attentamente una strategia e un piano di pubblicazione e condivisione dei contenuti.

L'efficacia del messaggio promozionale veicolato da un Influencer è fortemente legata anche alla coerenza tra il prodotto/brand e lo stile, la personalità e il settore di riferimento dell'Influencer.  Le persone che seguono l'influencer  infatti ne condividono solitamente anche gli interessi.

Tutti, potenzialmente, possono diventare Web Influencer. Infatti per iniziare una carriera come Influencer bastano fondamentalmente due cose: conoscere il funzionamento dei social network, ed essere capaci di catturare l'attenzione e coinvolgere degli utenti, interagendo e relazionandosi con loro per far crescere una community di followers numerosa, attiva e fedele.

Il successo di un influencer resta comunque in buona parte legato alla sua personalità, alla sua immediatezza, alla capacità di comunicare e di attrarre e coinvolgere i followers. Si tratta di doti naturali, che possono essere perfezionate con la pratica e la dedizione.

Dunque  la scuola potrebbe sfruttare pienamente la capacità di influenzare in positivo.

Ma come? Secondo Matteo Lancini, psicologo e psicoterapeuta, Docente presso il Dipartimento di Psicologia dell’Università Milano-Bicocca e Presidente della Fondazione “Minotauro” di Milano,durante   la Conferenza  sulle sfide educative nell’era digitale,nell’ambito del progetto” batti il cinque!”

Il Prof.Lancini sostiene che “l’obiettivo principale deve essere quello di conoscere e comprendere il contesto affettivo, relazionale e sociale in cui crescono i bambini e gli adolescenti di oggi per saper proporre dei modelli identificativi influenti e di valore.”

Oggi la società è complessa, liquida, globale, un’epoca di passioni tristi, in cui si cresce nell’etica affettiva, dove quello che conta è il mantenimento della relazione, già ampiamente sostenuto da Bauman

E continua “il potere orientativo dei coetanei, che in adolescenza è sempre stato importante, è strabordante ora; governa gran parte dei disagi e la società degli youtuber e degli influencer che non è fatta di gente riottosa ma di gente che va ai festival, che insegna negli academy, che vince i premi e che guadagna 12 milioni di dollari mettendo un video come quello di Fortnite, non a caso il più famoso youtuber ,con 200 milioni di utenti.”

Questi ragazzi sono dentro un nuovo modello educativo. 

A scuola cercano una relazione, fa parte del modello educativo e non è una contestazione. Oggi l’adolescente, viene a scuola e chiede all’insegnante “Ma a cosa serve?” , non fa  solo una domanda provocatoria oppositiva. E’ come se l’adolescente arrivasse con tutti questi modelli che sembrano dipendere dalla famiglia, ma che in realtà dipendono dal sistema economico e sociale. L’insegnante, per diversi motivi, subisce un attacco massmediatico e comunque non vede il riconoscimento del ruolo perché nel frattempo , è cambiato. La scuola è cambiata, perché sono cambiati i sistemi di rappresentazione, il modo di intenderla da parte dei ragazzi. E La relazione e lo sguardo di ritorno dell’adulto sono oggi fondamentali.

Si vive dello sguardo di ritorno degli altri, dei followers e avere followers o like o dislike, anche da parte degli adulti è fondamentale,quindi  non serve in nessun modo” fare paura e mortificare” adolescenti fragili. Non serve neppure fare interventi stereotipati per l’idea di aver fatto qualcosa, altrimenti c’è il rischio di fare attività fintamente autorevoli che servono solo a placare le proprie angosce. Lo youtuber importante, l’influencer importante, i coetanei sono decisivi in adolescenza, hanno un valore evolutivo, in un certo senso diverso, superiore a quello educativo. Oggi l’aspetto educativo deve tener conto di questo provando ad educare anche  al fallimento e alla delusione.

Non possiamo limitare gli interventi a “gli ho spento il cellulare e gli ho tolto la Playstation”

Bisogna riprendere dei modelli ; i modelli d’identificazione degli adulti contano ancora all’epoca di Internet, per quanto ci sia l’influencer.  Meno controlli e più relazione in adolescenza.  Oggi la società è competitiva, ci si misura in nome della qualità. 

La nostra scuola pubblica, con la sua  grande cultura, deve essere in grado di governare prima di tutto i cambiamenti, non può far finta di guidarli per dormire sonni tranquilli. Questo implica una nuova alleanza tra scuola e famiglia, e quindi non solo moderare i genitori, che vanno a scuola e non riconoscono l’autorevolezza e quello che dice il docente ,ma anche quei genitori che sollecitano modelli competitivi estremi.

Da insegnante di formazione umanistica mi viene una riflessione: si rileva una “fame” di modelli plausibili, oggi ,che contemporaneamente portino con sé valori elevati,vedi gli eroi sportivi, che per certi aspetti rimandano agli eroi classici come quelli dell’Iliade e dell’Odissea che non sempre incarnavano valori del tutto positivi: Achille era capriccioso e rancoroso; Troia è stata presa con un subdolo inganno. Nel web , invece c’è spazio per tutti, , anche e soprattutto per gli eroi veri: solo per citare qualche esempio ,Malala Yousafzai, premio Nobel per la Pace, che a 11 anni raccontava nel suo blog i soprusi dei talebani pakistani contro le donne e per questo è stata ferita gravemente. Greta Thunberg, la ragazzina svedese che ha portato milioni di persone in piazza in tutto il mondo per chiedere rimedi concreti contro il riscaldamento globale.

Questi sì che potrebbero diventare influencer popolari. Suggeriamoli! 

GIOVANNA SALITO Docente di Scuola Primaria Attualmente distaccata presso Usr Campania Laurea in Materie Letterarie Specializzazione Polivalente per l'Insegnamento di Sostegno Referente Progetto Qualità e redattore del Manuale della Qualità secondo le norme Iso 9001. Referente e Osservatore Invalsi Esperienza decennale di Funzione Strumentale sulla Valutazione e dal 2016 membro NIV Corrispondente locale di alcune testate giornalistiche. 

 

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