“Valutazione alunni e studenti con BES: dalla Didattica a distanza al PDP. Come e cosa valutare?”

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La questione della valutazione è una questione assai delicata e potrebbe richiedere un documento a parte, in via di definizione da parte della scuola.

Essa puo’ diventare particolarmente complicata quando si hanno di fronte alunni con BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI e in didattica a distanza in quanto le  variabili in gioco sono tante e nuove, compresa la necessità di seguire l’obiettivo primario: essere vicini ai percorsi di crescita e di apprendimento dei nostri  cari studenti, avendo consapevolezza della diversità di opportunità, strumenti, tempo e situazione familiare. Per gli alunni con Bisogni Educativi Speciali si tiene conto di quanto previsto nei documenti predisposti per ciascuno di essi, con una eventuale modifica del PEI e del PDP e più precisamente:  per gli alunni DSA e BES non certificati la valutazione è svolta sulla base di quanto dichiarato nel PDP, prestando la massima attenzione alla padronanza dei contenuti e non alla forma, prescindendo dagli errori connessi al disturbo;

L'alunno con  BES , in didattica a distanza, può riscontrare, infatti, maggiori criticità nell'organizzazione quotidiana dello studio a casa : ha quindi bisogno di gestione dei tempi e delle pause, di seguire una didattica personalizzata e accedere a contenuti adatti alle sue caratteristiche di apprendimento, nonché ricevere feedback personalizzati, che guidino il suo percorso di conoscenza. Il feedback degli studenti è sempre molto importante per l’insegnante e, in modo particolare, il feedback degli studenti che hanno maggiori difficoltà  consente di dare allo studente un ruolo attivo e permette  all'insegnante di capire quali aspetti devono essere modificati .

Un modo per migliorare i feedback è di proporli sotto forma di audio o video, invece che attraverso commenti scritti; si potrebbe  scorrere il lavoro dello studente e sottolineare progressivamente punti di forza e di debolezza e suggerimenti su come modificare il lavoro. In questo modo l’apprendimento può consolidarsi e gli studenti possono avere la possibilità di correggere gli errori. Non è sempre possibile fornire feedback individuali, ma si possono anche dare indicazioni a tutti gli studenti durante una classe virtuale, per esempio correggendo insieme i compiti chiedendo a turno agli studenti di fornire le risposte. In questa fase in cui l’insegnamento avviene solo attraverso la didattica a distanza è particolarmente importante ricordare che gli studenti hanno più bisogno di feedback che forniscano loro indicazioni su cosa hanno sbagliato nei lavori svolti, rispetto ai classici voti, che possono essere assegnati in un secondo tempo

Spesso si pensa che gli studenti con BES e DSA non riescano a utilizzare correttamente gli strumenti tecnologici, ma non è così anzi è utile sfruttare questo periodo per promuovere l'utilizzo dei cosiddetti strumenti compensativi (hardware e software) previsti dalla Legge 170/2010, anche attraverso il supporto della famiglia.
L’utilizzo di questi strumenti non avvantaggia lo studente rispetto ai compagni, ma lo mette il più possibile alla pari, quindi gli permette di compensare, anche se non totalmente, le sue difficoltà. Questo vale sia per gli studenti che hanno un disturbo certificato, come i DSA, sia per gli studenti inseriti nei BES ma non certificati. A mio parere il  fatto che uno studente utilizzi gli strumenti previsti dal PDP non deve far sì che il suo voto di partenza sia più basso rispetto a quello degli altri perché gli strumenti non sono un aiuto, ma una compensazione. Se nel valutare una verifica di matematica si parte dal 10 in caso di prova senza errori, il voto di partenza deve essere 10 anche per uno studente DSA che può utilizzare calcolatrice e formulario o che ha diritto a maggiore tempo nelle verifiche o a un numero minore di esercizi. Questo è un punto molto importante da tenere in considerazione. Per valutare in modo equo gli studenti con BES si devono stabilire gli strumenti compensativi e dispensativi adatti a ogni alunno e scegliere un livello di facilitazione che non renda il compito per lui troppo facile, ma sia adatto alle sue capacità e problematiche. Un altro punto importante è conoscere quali sono le difficoltà specifiche dell’alunno e a seconda della problematica che presenta.

- La nota ministeriale n. 279/20  ricorda che la normativa vigente (DPR n. 122/09  e D.LGS n. 62/17) lascia la dimensione docimologica ai docenti, senza istruire particolari protocolli che sono più fonte di tradizione che normativa. La nota n. 388/20 offre ulteriori indicazioni significative per la valutazione della didattica a distanza: se è vero che deve realizzarsi attività didattica a distanza, è altrettanto necessario che si proceda ad attività di valutazione costanti. Se l’alunno non è subito informato che ha sbagliato, cosa ha sbagliato e perché ha sbagliato, la valutazione si trasforma in un rito sanzionatorio… Ma la valutazione ha sempre anche un ruolo di valorizzazione, di indicazione di procedere con approfondimenti, con recuperi, consolidamenti, ricerche, in una ottica di personalizzazione che responsabilizza gli allievi, a maggior ragione in didattica a distanza.. Si tratta di affermare il dovere alla valutazione da parte del docente, come competenza propria del profilo professionale, e il diritto alla valutazione dello studente, come elemento indispensabile di verifica dell’attività svolta, di restituzione, di chiarimento, di individuazione delle eventuali lacune, all’interno dei criteri stabiliti da ogni autonomia scolastica, ma assicurando la necessaria flessibilità..

Jean Piaget  scrisse«L’obiettivo principale della scuola è quello di creare uomini che sono capaci di fare cose nuove, e non semplicemente ripetere quello che altre generazioni hanno fatto». 

Si parla tanto e da troppo tempo di ripensare la scuola, ripensare la didattica, ed ecco qua un’occasione per sconvolgere e scardinare un sistema che ha bisogno di innovazione, non nei contenuti, ma nei metodi .

 E siccome il nostro compito è soprattutto quello di rafforzare negli studenti la capacità di pensare in autonomia e di accrescere il loro senso critico, ogni richiesta di spiegazioni sulle nostre valutazioni e sui nostri criteri deve essere accolta con gioia e non certo con sospetto. Nella gestione pratica della didattica a distanza, in cui viene meno una parte del canale comunicativo attraverso cui si realizza questo processo, è necessario rivedere il nostro consueto modo di procedere. 

Inchingolo Grazia Docente scuola primaria dal 2005.Laureata in Scienze della formazione presso Università degli studi di Bari. Specializzata nel Sostegno e Dsa presso centro Studi Erickson di Trento.Tutor tirocinanti Scienze della formazione e Tfa  Formatore docenti dal 2018 Conseguiti vari corsi di perfezionamento e master post laurea presso Università degli Studi Di Bari

 

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