Storia a tappe della valutazione verso il “sistema” per una scuola di qualità.  

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La parola Valutazione è il processo che permette di attribuire valore ad un’azione, ad un  evento, ad un oggetto; si valuta per migliorare un processo, un’organizzazione  promuovendone l’umanità di ciascun componente.  

 Storia della valutazione dal 1848 al 2010 

Con lo Statuto Albertino (04/03/1848) lo Stato inizia ad interessarsi all’educazione delle  classi popolari; dal 1848 al 1859 nasce il sistema scolastico. 

La Legge n. 3725 del 13/11/1859 (l. Casati) ri-definisce l’assetto scolastico della scuola  italiana, con la Legge n. 3961 del 15/07/1877 (l. Coppino) il «maestro» diventa un  impiegato dello Stato e l’istruzione va valutata, misurata e rendicontata. 

Il Consiglio Generale nel febbraio 1851 delibera con una Circolare l’adozione di un solo  Catalogo per le Scuole Elementari, che oggi chiamiamo Registro Elettronico. 

Il modello di valutazione scolastica tradizionale è messo in discussione dagli articoli 33 e  34 della Costituzione della Repubblica Italiana entrata in vigore l’01/01/1948 ridisegnando il nuovo ruolo e volto della scuola nella società democratica. 

Nel 1967 don Lorenzo Milani nella Scuola di Barbiana propone un’educazione  linguistica democratica rivolta a tutti i cittadini. 

Il Documento Falcucci del 1975, la magna charta dell’integrazione degli alunni portatori  di handicap che ispirerà la Legge 517/1977 e la Legge 104/1992, definisce il criterio di  valutazione dell’esito scolastico che deve fare riferimento al grado di maturazione  raggiunto dall’alunno sia globalmente sia a livello degli apprendimenti realizzati,  superando il concetto rigido del voto o della pagella. 

La Legge 517 del 04/08/1977, abolisce le classi speciali ed inserisce nelle classi comuni  gli alunni disabili, modifica le norme sulla valutazione degli alunni ed elimina gli esami di  riparazione; introduce l’avvio della programmazione didattica collegiale, il Collegio  docenti, i consigli di classe, prevedendo la scansione bimestrale della verifica, la  compilazione della scheda personale dell’alunno, le osservazioni sistematiche, la  valutazione trimestrale da comunicare ai genitori. 

Il D.P.R. 104 del 12/02/85 definisce che la valutazione svolge una funzione di autoregolazione della programmazione. Con la legge 148 del 19990 l’atto valutativo  diviene collegiale di tutti gli insegnanti del modulo. 

Il Regolamento dell’Autonomia Scolastica D.P.R. 275 del 1999 nell’art. 4 si occupa di  autonomia didattica, nell’art.6 di ricerca, sperimentazione e sviluppo, nell’art.10 di ricerca,  sperimentazione e sviluppo.  

La Legge 169 del 2008 (decreto Gelmini) definisce che la valutazione intermedia e finale è

effettuata collegialmente dai docenti contitolari di classe e di sostegno; introduce la  valutazione del comportamento attraverso un giudizio; sottolinea che la certificazione delle  competenze è espressa in decimi ed è accompagnata da un giudizio globale. 

Il DPR 122 del 2009 (art. 9) indica che la valutazione degli alunni con disabilita’ è  riferita al comportamento, alle discipline e alle attività svolte sulla base del PEI ed è  espressa con voto in decimi; quella degli alunni con DSA e nel secondo ciclo di  istruzione (quest’ultima integrata con il D. Lgs. 62/2017). 

La legge 18 ottobre 2010 n. 170 “Norme in materia di DSA” in ambito scolastico  definisce che gli studenti con diagnosi di DSA hanno diritto a fruire di appositi  provvedimenti dispensativi e compensativi di flessibilità didattica. 

Valutazione di Sistema 

Con il D.P.R. n. 80 del 28 marzo 2013 “Regolamento sul sistema nazionale di valutazione  in materia di istruzione e formazione” nasce il Sistema Nazionale di Valutazione costituito  da Invalsi e Indire. 

Con la Legge 13 luglio 2015, n.107 (Legge Buona Scuola) la valutazione viene  riconosciuta come strumento di governo e regolazione di sistema comprendente la  valutazione del Dirigente Scolastico (commi 93-94); la valutazione del periodo di  formazione e prova del personale docente (commi 117-119); la valorizzazione del merito  del personale docente (commi 126-130). 

Con la Nota 2000 del 2017 sono state emanate le nuove linee guida per la certificazione  delle competenze, con un modello semplificato che ricalca le otto competenze chiave stabilite nel 2006 dal Parlamento e Consiglio d’Europa, in luogo delle dodici previste nelle Linee guida del 2015. Il Decreto Ministeriale n. 742 del 3 ottobre 2017 ha emanato due  modelli di certificazione delle competenze, l’ultima revisione è di gennaio 2018. 

Ordinanza n°172 del 4 dicembre 2020 e linee guida 

L’ OM 4 dicembre 2020, n. 172 e Linee Guida hanno modificato la valutazione periodica e finale degli apprendimenti delle alunne e degli alunni delle classi della scuola  primaria. Il nuovo impianto valutativo supera il voto numerico e introduce il giudizio  descrittivo per ognuna delle discipline previste dalle Indicazioni nazionali per il curricolo,  compresa l’educazione civica. 

Ferramosca Mavi: Docente di scuola primaria dal 2001. Laureata in Filosofia V.O. presso l’università degli studi di Lecce e DEC-Dirigenza e Coordinamento dei Servizi Scolastici, Formativi e Sanitari- presso l’università degli studi di Tor Vergata Roma. Specializzata nel Sostegno Didattico presso l’università degli studi Suor Orsola Benincasa di Napoli. Membro dello staff direttivo, Funzione Strumentale Valutazione, del proprio istituto e del Consiglio di Circolo, referente per la valutazione nei progetti P.O.N.

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