La comunità scolastica incentra i propri impegni, la propria organizzazione e non in ultimo la gestione sui Patti Educativi che promuove e persegue con tutti gli ‘attori’ della comunità stessa.
Alunni, genitori, docenti, personale ATA, dirigente, enti locali, agenzie formative e stakeholders sono insieme promotori e fruitori di processi di comunità volti all’accrescimento della offerta formativa .
Seppur i soggetti ultimi a cui è destinato l’arricchimento della offerta formativa sono gli alunni e gli studenti, in realtà i patti educativi strutturano e supportano l’intera Istituzione Scolastica Autonoma determinando, nel contempo, una ricaduta sul territorio in termini di crescita culturale e sociale.
Mettere in atto i giusti patti educativi, coinvolgendo tutti i soggetti della comunità scolastica, significa riconoscere sistemi e organizzazioni che regolano i rapporti tra i cittadini promuovendo i principi che costituiscono il fondamento etico della società civile (così come sancito dalla Costituzione italiana, dal Diritto nazionale e Internazionale)
Quali strategie e quale comunicazione mettere in atto, dunque, per promuovere ed accrescere l’offerta formativa e amplificare, così, l’efficacia dei patti educativi?
Innanzitutto, assumendo atteggiamenti, ruoli e comportamenti di partecipazione attiva: condivisione, compartecipazione, inclusione e convivenza civile, nonché rispetto per la diversità.
Significa comprendere che un patto educativo richiede la consapevolezza del proprio ruolo e l’importanza di sapersi mettere in gioco.
Confrontarsi responsabilmente e sviluppare una comunicazione di ‘squadra’ significa capire l’importanza della convivenza sociale e del rispetto reciproco.
Significa andare oltre il patto di corresponsabilità tra Scuola - come istituzione di istruzione e formazione- e la famiglia - come istituzione di educazione. Significa andare oltre l’impegno istituzionale tra enti, agenzie e Isa (Ist. Scol. Autonome).
Significa, ovvero, riconoscersi e agire come ‘attori’ della comunità in grado di intervenire sulla realtà apportando un proprio originale e positivo contributo all’arricchimento dell’offerta formativa sia in contesti formali, che informali e non formali.
Solo così è possibile consegnare ai bambini ed agli adolescenti le chiavi per aprire le porte del futuro.
Occorre, cioè, favorire in tutti i contesti di apprendimento la maturazione dell’identità attraverso la consapevolezza di sé; fornire gli strumenti per gestire la propria sfera emotiva; indicare le modalità consone per affrontare e risolvere problemi in autonomia; far comprendere l’importanza della interazione con l’altro da sé.
Comunicare efficacemente bisogni, obiettivi e finalità, poi, è il presupposto fondamentale per pattuire la crescita del cittadino attivo.
Le comunità educanti devono, invero, impegnarsi nell’atto comunicativo, soprattutto quando si tratta di promuovere rispetto e tolleranza, nonché cooperazione e solidarietà. Arricchire l’offerta formativa costruendo i giusti ed equi patti educativi vuol dire, dunque, impegnarsi e promuovere - per sé e per gli altri - il raggiungimento e la conservazione del benessere fisico, psicologico, morale e sociale di tutti.
Angela Cascella, Dirigente scolastico in attesa di nomina e docente da 22 anni, con lauree in lettere moderne ed in Scienze della comunicazione. Giornalista pubblicista dal 2013, ha collaborato con diverse testate giornalistiche occupandosi anche di recensioni di romanzi. Curatrice letteraria del saggio ‘Il lato oscuro dell’amore’ (Franco Angeli) ed. , storie di stalking e femminicidio , segue con interesse il delicato problema della violenza di genere. Scrittrice e poetessa per passione ha pubblicato diversi contributi con la Casa editrice Pagine e con la Giulio Perrone Editore. La sua massima, tratta da Shopenahuer, è : ‘La vita e i sogni sono fogli di uno stesso libro. Leggerli in ordine e' vivere, sfogliarli a caso e' sognare’ .