“Il mondo non è che una scuola di ricerca” (Michel de Montaigne)
La scuola si caratterizza come un complesso di risorse materiali, immateriali e umane. Persegue l’obiettivo di garantire il bisogno collettivo dell’istruzione seguendo i principi quali la durevolezza, l’autonomia e l’economicità intese come scuola che dura nel tempo in un ambiente dinamico, riceve un flusso di risorse continuo e variabile nel suo ammontare e impronta il suo funzionamento ai criteri d’efficienza e d’efficacia. (cfr. L. Solaris, Sviluppo della conoscenza e management scolastico, 1996).
Michel Crozier, sottolineava che l’organizzazione è un artificio, un fenomeno composto da uomini che agiscono all’interno dell’organizzazione, prendendo decisioni che diventano il perno di un’organizzazione vitale che concorre a fare delle organizzazioni dei “costrutti sociali” fatti, aggiornati, utilizzati, potenziati e indeboliti dagli uomini. (“L’impresa in ascolto, Il management nel mondo post-industriale” 1990).
La scuola ha una struttura organizzativa molto decentrata sia nella dimensione orizzontale sia in quella verticale, quindi si caratterizza come un vero e proprio “sistema intelligente” sempre in stretta relazione con la soggettività degli attori presenti in essa, che favorisce la formalizzazione del processo di apprendimento, all’interno di una struttura scolastica solamente se l’organizzazione saprà rispondere in modo funzionale allo scambio e alla diffusione delle conoscenze.
Novaka e Takeuchi, sottolineano l’importanza strategica della figura del middle management nella scuola per la creazione e diffusione della conoscenza, all’interno di un modello di organizzazione gerarchica con flussi di comunicazione prevalentemente verticali che producono conoscenze dall’alto e le diffondono ai livelli più bassi sotto forma di istruzioni, dati e informazioni codificate. (“The Knowledge Creating Company”, Oxford University Press, 1995).
Il middle management è un leader di squadra o di un gruppo auto-organizzato, che coinvolge sia il top che gli operatori front-line, si trova nel punto più centrale del “knowledge management” all’intersezione tra i flussi di informazioni verticali ed orizzontali della scuola. In sintesi il ruolo del middle management è quello di lanciare un ponte e di omogeneizzare i processi di creazione di conoscenza del top management e degli operatori di front-line.
Il dirigente scolastico ha il compito di creare la mission, la vision, le strategie di servizio e gli obiettivi di lungo termine; i docenti invece sono immersi nell’attività quotidiana della progettazione: i processi educativi - didattici sia quelli primari (lavoro in aule e laboratori oggi anche in modalità sincrona e asincrona), che quelli trasversali (definizione della progettazione e programmazione didattica, valutazione), che si trasformano in ambienti autentici di apprendimento organizzativo; poi i rapporti con i colleghi, gli studenti, le famiglie e gli altri stakeholder ancora più interessati e coinvolti in questo periodo “inedito” della pandemia, e dopo la pianificazione della DDI, la realizzazione aggiornata e l’applicazione dei protocolli di sicurezza anti-Covid, e nonostante sia estremamente esperto nei campi di propria competenza, il docente trova talora difficoltà a tradurre tutte le informazioni di cui entra in possesso in conoscenza utile all’organizzazione.
Quindi un sistema scolastico complesso e multidisciplinare ha necessità di figure intermedie che potrebbero favorire sia un coordinamento e monitoraggio delle attività, sia la creazione della conoscenza più mirata e sistematica all’interno dell’Istituto scolastico; in questo caso il middle management svolgerebbe un compito fondamentale per la scuola, in quanto da un lato tradurrebbe le strategie di servizio in sotto obiettivi confrontabili e verificabili con l’attività degli insegnanti, consentendo alla dirigenza una più proficua gestione unitaria del sistema, potenziando sia il controllo e la valutazione delle prestazioni; dall’altro orienterebbe i docenti fornendogli un quadro di riferimento, all’interno del quale valutare le proprie esperienze e quindi attivare e supportare la conversione delle conoscenze e lo sviluppo della spirale cognitiva.
Questo periodo di crisi mondiale che ci coinvolge quotidianamente, ci insegna e ci dimostra che le scuole funzionano in maniera efficiente se la governance della scuola è presente lungo il percorso e nell’ambito dei processi, quindi la figura del “Middle Management” oggi è fondamentale in quanto esperto mediatore e professionista, in grado di collaborare e supportare il dirigente scolastico nel governo della scuola, nel dover prendere decisioni importanti relative alla gestione delle risorse umane, economiche e logistiche.
Ricordiamo la Legge dell’autonomia n.59 del 1997 art. 21 che aveva previsto questa “figura” per dare leva all’autonomia delle Istituzioni scolastiche, rafforzato successivamente dalla Legge 107/2015 c.83 che assegna al Dirigente scolastico la possibilità di disporre di un 10 per cento dei componenti il collegio dei docenti, quindi non possiamo più restare in attesa dei tempi per sopperire a tale mancanza.
L’attuale governance di un’autonoma Istituzione scolastica è ancorata ad una visione che non sempre tiene conto della complessità di una scuola e dei compiti assegnati in relazione agli aspetti organizzativi, amministrativi e didattici, la cui responsabilità è affidata alle competenze di collaboratori i quali, insieme ai DS ed ai DSGA, si adoperano quotidianamente ed in ciascuna scuola al funzionamento ed all’organizzazione del servizio scolastico.
Pertanto la proposta del middle management nella scuola, dall’ Atto di indirizzo della Ministra dell’Istruzione per il 2021, è stata accolta con un profondo respiro di sollievo dal “mondo della scuola” seppur resta ancora un nodo cruciale da concretizzare. Il compito di queste figure professionali è molto delicato, esse sono i mediatori tra la vision strategica e le attività quotidiane promosse dalle figure operative. Non sono più solo dei coordinatori, ma anche dei coach, devono avere buone doti di relazione e comunicazione, saper ascoltare, motivare e guidare le persone: sono queste le soft skills richieste ad una scuola che prepari alle nuove competenze del XXI secolo. Insomma dobbiamo impegnarci tutti affinché si verifichi finalmente la piena realizzazione dell’autonomia scolastica a partire da un nuovo modello di governance, prevedendo da subito figure di sistema quale il middle management, in quanto possono favorire la diffusione di organizzazioni “illuminate”, capaci di interpretare in senso produttivo la propria missione educativa e di plasmare nel tempo modelli organizzativi intrinsecamente incentivanti; promuovere la formazione del personale docente affinché si concretizzi un curricolo essenziale, in grado di integrare cultura scientifica, cultura umanistica e tecnologie digitali, orientare il processo di insegnamento e apprendimento verso una cultura di scuola che valorizzi un’autonomia “responsabile e solidale”; promuovere strategie di networking con il territorio, di supporto, cooperazione, coordinamento in un processo condiviso di creazione di valore pubblico. Insieme al DS possono favorire la costruzione intorno ai docenti di ambienti lavorativi che forniscono loro supporto, occasioni di partecipazione e di sviluppo professionale. Saranno allora scuole che sapranno interpretare al meglio “la filosofia del miglioramento” molto tempo prima che il miglioramento venga richiesto dalla normativa (D.P.R. 80 del 2013).
Angela Lotito docente di ambito linguistico. Consegue il Magistero in Scienze Religiose, la laurea in Filosofia e il Master di II livello in “Management dei Sistemi Qualità e di Accreditamento nelle Istituzioni Scolastiche ed Universitarie” presso il “Dipartimento di Management” (To). Formatrice del metodo “Bright Start” di Carl Haywood e della Valutazione Dinamica di C. Lidz,, dopo aver realizzato per molti anni attività di ricerca-azione su alcuni strumenti del programma di educazione cognitiva. Membro del direttivo “Associazione Niccolò Tommaseo”, promotrice per molti anni dell’attività sperimentale sul tema “Il Bilancio Sociale nelle scuole”. Membro Esterno USR Piemonte per il “Comitato di Valutazione dei docenti”. Funzione Strumentale area Valutazione e membro del Nucleo Interno di Valutazione. Referente di Istituto “Tutor Tirocinanti U.S.CO.T. università di Torino. Esperto A del Nucleo Esterno di Valutazione -NEV (INVALSI-SNV). Appassionata alla musica classica e interessata allo studio della normativa per la tutela alla Salute e alla Vita: “Quando perdiamo il diritto di essere differenti, perdiamo il privilegio di essere liberi” (dal memorabile discorso di fine anno 2020 del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella).