L’Agenda dell’ONU, sullo sviluppo sostenibile, oltre ad aver programmato un piano di azione per il Pianeta, le persone e la prosperità, ha definito ‘goals and targets’ da raggiungere per il 2030.
Cosa si impegna a fare di diverso l’Italia secondo questo piano? Cosa contraddistingue l’impegno italiano rispetto al resto degli altri 193 paesi membri dell’ONU?
Tra gli obiettivi comuni: l’eliminazione della fame, il contrasto alla povertà ed al cambiamento climatico, assicurare la salute ed il benessere per tutti, fornire un’ educazione di qualità, garantire sistemi di energia affidabili e assicurare l’inclusione, l’eguaglianza, l’equità , il parternariato mondiale, la sostenibilità del nostro ecosistema.
Tra gli obiettivi di specificità, l’Italia cerca di percorrere strade dettate dalla cultura e dalla storia del Paese impegnandosi a garantire un maggiore rispetto delle bellezze paesaggistiche, quali frutto di impegni di gestione governativa attraverso i secoli e di produzione artistico – pittorico – scultoreo oltre che urbanistico e culturale.
Si tratta di un impegno tutto italiano quello della promozione della ‘Educazione al Paesaggio’, un equilibrio tra umanità e natura, come suggerito dalla dott.ssa Laura Marchetti Professore Associato di Didattica e Pedagogia speciale all’ Università di foggia.
Si parla, quindi, di un paradigma “ecologico” che diviene “pedagogico” da poter essere definito “eco-pedagogico” con cui si intende educare alla sostenibilità secondo i 17 obiettivi della Agenda 2030, ma che traendo spunto dalla scuola all’aria aperta, quella che mescola il formale con l’informale consentendo agli alunni e agli studenti di apprendere con la mente e con la mano, intende recuperare le origini storico – culturali e ampliarle di intenti e significati.
Il paesaggio italiano, per la sua bellezza e per la sua ricchezza architettonica, richiedono un rispetto sociale e civile che trae origine dalla storia, ma che richiede oggi - ed ancor di più - una condivisione di intenti, di impegni, di responsabilità e di interconnessione architettonica, urbanistica, etica e politica.
Questo si traduce nella necessità di comprendere e far apprendere alle nuove generazioni che “tutto dipende da tutto, ogni cosa è generata da un processo causale ed è in relazione con altri processi”.
Si tratta, invero, di far coincidere il progresso sociale con quello naturale, perché fortemente interrelati tra loro.
Significa che la salute dell’ambiente si rispecchia nella salute umana e che il progresso non può prescindere dalla crescita formativa.
Va da sé, che la Scuola deve promuovere attraverso dei piccoli impegni una logica ecologica che abbia la forza di risuonare a più riprese nel progresso umano, mentale, culturale, morale, spirituale, naturale e sociale.
Significa educare al rispetto dei paesaggi e delle ricchezze architettoniche del nostro Paese, alla tutela paesaggistica attraverso piccoli gesti quotidiani e con piccole azioni riparatrici e conservatrici.
Quell’Italia, che Pascoli e D’Annunzio hanno ritenuto coesa per l’inseparabilità dalla sua bellezza generatrice, deve difendere i paesaggi, tutelarli, rispettarli, renderli sostenibili per il futuro; significa invero impegnarsi per una proficua attività politico – educativa volta alla difesa dei più alti valori civili.
Angela Cascella, Dirigente scolastico in attesa di nomina e docente da 22 anni, con lauree in lettere moderne ed in Scienze della comunicazione. Giornalista pubblicista dal 2013, ha collaborato con diverse testate giornalistiche occupandosi anche di recensioni di romanzi. Curatrice letteraria del saggio ‘Il lato oscuro dell’amore’ (Franco Angeli) ed. , storie di stalking e femminicidio , segue con interesse il delicato problema della violenza di genere. Scrittrice e poetessa per passione ha pubblicato diversi contributi con la Casa editrice Pagine e con la Giulio Perrone Editore. La sua massima, tratta da Shopenahuer, è : ‘La vita e i sogni sono fogli di uno stesso libro. Leggerli in ordine e' vivere, sfogliarli a caso e' sognare’ .