La finalità dell’obiettivo sedici dell’Agenda 2030 é rivolto alla pace, giustizia e istituzioni forti. Una società è pacifica e inclusiva per uno sviluppo sostenibile se tutti hanno gli stessi diritti e le politiche sono efficaci, responsabili e in grado di tutelare ogni persona.
La mia riflessione parte dalla scuola, luogo arricchente in cui diventa indispensabile generare e condividere educazione, sapere, inclusione e giustizia.
L’educazione è il punto focale di ogni istituzione, poiché è lo strumento per eccellenza che rende gli uomini e le donne liberi e consapevoli, consentendo loro di agire con dei comportamenti rispettosi e civili in ogni occasione. La scuola insieme alla famiglia è orientata a questo: trovare nell’educazione la motivazione per crescere e vivere in una società.
Il sapere nasce con l’uomo stesso, la curiosità di scoprire ed evolversi per migliorare accompagna da sempre il genere umano e la frase di Socrate filosofo “so di non sapere” ci riporta alla ricerca della verità e della giustizia. Ogni scuola agisce per motivare gli studenti, dai più piccoli ai più grandi, a ricercare la conoscenza, il sapere, per poter diventare cittadini e cittadine del mondo con competenze socialmente utili e spendibili.
Una scuola inclusiva è attenta ad attivare percorsi comuni a tutti, realizzabili, sostenibili. L’inclusione non è un’attività in più, né di compromesso, non è un adempimento burocratico o un progetto a tempo determinato. L’inclusione è un comportamento perpetuo, onesto e pacifico che fa parte della quotidianità, per accogliere ed accettare ogni persona o situazione con consapevolezza e responsabilità.
La giustizia nella scuola trionfa quando sono limitate o nulle le forme di violenza, le discriminazioni, gli atteggiamenti persecutori nei confronti dei più deboli. L’esempio di insegnanti giusti ed equi orienta gli studenti ad assumere atteggiamenti rispettosi e onesti, leali e trasparenti. Dai più piccoli ai più grandi, il valore della giustizia è la base per promuovere e mettere in atto buone pratiche di vita individuale e sociale.
Nonostante le difficoltà che la scuola incontra ogni giorno in ambito educativo, didattico, organizzativo, gestionale, ogni insegnante, genitore o studente può ritrovare nella propria realtà buona parte di queste caratteristiche, magari in fase acerba, ma tutto può sempre migliorare. L’obiettivo sedici dell’Agenda mira a ottenere società giuste e pacifiche entro il 2030 e ci invita ad agire affinché si concretizzino gli obiettivi fissati.
Condividerlo e sostenerlo significa offrire un’occasione unica al futuro dei bambini, delle bambine, dei ragazzi e delle ragazze, degli adulti che hanno perso fiducia nelle istituzioni, che si trovano persi in una società complessa in cui ci si destreggia a fatica.
Si parte dal piccolo per costruire insieme qualcosa di più grande, ognuno di noi con l’aiuto dello Stato, ha il compito di contribuire a rendere la qualità della vita migliore, senza aspettare un evento mirato, ma attuando percorsi finalizzati al bene comune nelle realtà familiari, sociali e scolastiche.
La scuola, ha un ruolo importantissimo e complesso in quanto istituzione, diventa credibile ed efficace perché le persone che la frequentano credono nel suo valore, nelle pratiche inclusive, giuste e pacifiche. Scuola e società, hanno bisogno l’una dell’altra per diffondere cultura, libertà, comprensione, rispetto, energia positiva e prospettive nuove ed emozionanti per il futuro.
Silvia Ferrari, insegnante, pedagogista e scrittrice. Vivo vicino a Lodi, mi piace la lettura e amo condividere esperienze e bellezza creativa, che portano a raggiungere obiettivi personali e sociali importanti.