Per essere tutti alla pari

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Nel mese di marzo di quest'anno, il ministro Bianchi ha riportato al centro dell'agire scolastico la tematica dell'inclusione interculturale per gli studenti immigrati presentando il documento gli "Orientamenti interculturali. Idee e proposte per l’integrazione di alunne e alunni provenienti da contesti migratori".

L'Osservatorio nazionale per l'integrazione degli alunni stranieri e per l'educazione interculturale ne ha curato la stesura, suddividendolo in tre parti composte da diciassette paragrafi in tutto. In esse si descrivono il contesto attuale, i cambiamenti in atto e la normativa cui fare riferimento, i soggetti destinatari delle azioni e le cure e le proposte che gli USR, gli ambiti territoriali e le scuole polo devono porre in essere per rendere effettiva, con efficienza ed efficacia, l'inclusione degli alunni migranti, specialmente dei Nuovi Arrivati in Italia (NAI).

La visione inclusiva e interculturale del modello scolastico italiano viene potenziata e declinata secondo due prospettive: la specificità delle proposte integrative per gli alunni immigrati e l'universalità dell'educazione interculturale per tutti gli alunni, indistintamente.

Nella prima, le tematiche sono quelle del diritto alla scuola, dell'apprendimento linguistico, della mediazione linguistico-culturale, dell'orientamento, della dispersione e dell'abbandono scolastico, delle relazioni in classe e nel tempo extrascolastico.

La seconda si rifà all’educazione alla cittadinanza, al rispetto reciproco, alla valorizzazione della diversità linguistico-culturale e del plurilinguismo, ai curricoli aperti alla conoscenza dei contributi di civiltà e di realtà storiche diverse da quelle europee e occidentali.

Gli Orientamenti offrono spunti utili per la progettazione didattica ponendo l'attenzione sui dati riguardanti la povertà delle famiglie, la ridotta frequenza alla scuola dell'infanzia, la difficoltà nel proseguimento e completamento degli studi, il ritardo scolastico e l'accesso alla scuola secondaria di secondo grado. Particolare attenzione viene posta sulle scuole ad alta percentuale di alunni provenienti da contesti migratori e sui NEET (giovani che non studiano e non lavorano). Anche le evoluzioni positive vengono registrate. I parametri sono la stabilizzazione delle famiglie immigrate, il loro investimento sull'istruzione superiore e universitaria e la progressiva diminuzione delle differenze di genere.

Nel documento si riscontra anche una nuova definizione, "alunni provenienti da contesti migratori", che è più efficace e coerente a descrivere gli studenti immigrati nel contesto storico e sociale attuale.

Inoltre, gli Orientamenti ribadiscono con forza il diritto/dovere all'istruzione di tutti (La scuola è aperta a tutti. Art.34, c.1 Cost.) specialmente dei minori stranieri non accompagnati attraverso protocolli, intese e misure comuni e condivise affinché il processo di integrazione sia intenzionale e riscontrabile nella dimensione interculturale dei curricoli delle scuole.

Per porre in essere le idee e le proposte contenute negli Orientamenti interculturali è necessaria la formazione continua di tutta la comunità educante. Per quanto riguarda il personale ATA, bisognerà prevedere un modulo di formazione specifica, in una lingua veicolare, per contribuire a creare un clima di apertura e disponibilità alla comprensione di esigenze, preoccupazioni, richieste di informazioni degli studenti e delle famiglie provenienti da contesti migratori. Inoltre, si configura come personale scolastico di raccordo tra le varie componenti scolastiche, coinvolte direttamente nella prima accoglienza e nella gestione dei servizi.

Il Ministero, con un nucleo di Dirigenti Tecnici, si dovrà occupare della formazione dei dirigenti scolastici e degli insegnanti di ruolo, neo-assunti e precari. La funzione del corpo docente e del dirigente scolastico è decisiva. La vision di quest'ultimo tradotta dal Collegio docenti in PTOF determina il successo delle azioni di inclusione poste in essere dalla scuola.

Inoltre, i patti educativi di comunità per il contrasto alla povertà educativa stipulati tra le scuole, singolarmente o costituite in rete, e gli enti locali, le associazioni di volontariato, il mondo produttivo e le altre agenzie formative presenti sul territorio dovranno promuovere l'accoglienza, la stabilizzazione, la formazione, il riorientamento, la valorizzazione del patrimonio linguistico e culturale di tutti gli immigrati nell'ottica dell'inclusione proattiva.

Certificare le Competenze Interculturali e Inclusive diventa determinante per l'accountability delle scuole che favoriscono la promozione della persona umana, la creazione di capitale umano e il successo formativo degli alunni italiani e stranieri.

Vincenzino Onofrio Saia Ha pubblicato sulla rivista scolastica online Magic-E-School gli articoli I Patti Educativi di Comunità per il contrasto alla povertà educativa, La partita da vincere e L'ammaestratore di farfalle. Per sé ha coniato il motto: Districare per Riorganizzare, Semplificare per Condividere.

 

 

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