Cosa fa la scuola per i Nuovi Arrivati in Italia? Il protocollo di accoglienza e integrazione

Stella inattivaStella inattivaStella inattivaStella inattivaStella inattiva
 

Le Linee guida del 2006 per l’accoglienza e l’integrazione degli alunni stranieri in Italia definiscono l’educazione interculturale, “l’orizzonte culturale della scuola italiana”.

Tale documento era nato proprio dalla necessità di costruire, all’interno dell’intera penisola, una struttura comune, in grado di sostenere il sistema formativo nazionale, nel fronteggiare il fenomeno dell'immigrazione.

La presenza degli alunni stranieri all'interno delle nostre scuole, infatti, andava regolamentata e contestualizzata, anche in virtù della crescita esponenziale del fenomeno, che ha decretato la necessità di rielaborare più volte le linee guida.

Ciò è accaduto sia a distanza di 8 anni, nel 2014, che nel 2022, anche in conseguenza dei flussi migratori a seguito della guerra nel territorio ucraino.

L’ultima edizione delle “Idee e proposte per l'integrazione di alunne e alunni provenienti da contesti migratori, Orientamenti interculturali” sottolinea la complessità della domanda educativa degli alunni stranieri, non solo per quanto attiene gli aspetti didattici e cognitivi, ma anche amministrativi, organizzativi, affettivo-relazionali.

Occorre dunque chiedersi in che modo l’istituzione scolastica possa soddisfare efficacemente questa pletora di istanze: esiste uno strumento per poter essere d’aiuto quando i genitori non italofoni arrivano a scuola per l'iscrizione? 

È indispensabile domandarsi quali siano le figure deputate ad accogliere, materialmente, all'interno della scuola, la famiglia dell'alunno appena arrivato in Italia, anche solo per essere d’aiuto nell’individuare quali documenti siano necessari per la frequenza scolastica. 

È opportuno, dunque, stabilire, all’interno di questo processo, quale sia il ruolo dell'ufficio di segreteria, dei docenti o dei collaboratori scolastici.

Esistono, pertanto, differenti fasi per l’accoglienza, suddivise, in base alle diverse edizioni delle Linee guida, in quelle amministrativo-burocratica, relazionale-comunicativa ed educativo didattica e che, a loro volta, confluiscono nella redazione del protocollo di accoglienza.

La prima di queste fasi è particolarmente delicata per le famiglie, in quanto, oltre a quello che occorre per l’iscrizione alle scuole in base alle disposizioni normative, esistono numerosi altri documenti che fanno parte della prassi della comunità scolastica, la conoscenza e l’utilizzo dei quali sono prerogative fondanti per un’effettiva inclusione degli alunni appena arrivati.

Pertanto, se è necessario che documenti come il Piano triennale dell’offerta formativa o il Regolamento d'istituto siano tradotti nella lingua utilizzata dalla nazionalità più diffusa nel territorio di riferimento, non si possono dimenticare quelli di uso quotidiano che concorrono materialmente a rendere una scuola una comunità, anche di pratiche.

Tra questi vanno annoverate persino le autorizzazioni per le uscite anticipate degli studenti o per la partecipazione ad incontri extrascolastici, a visite guidate o, in caso di frequenza di scuole secondarie di secondo grado, per i Percorsi per le Competenze Trasversali e per l’Orientamento. 

Non può essere trascurata la prassi per accedere al registro elettronico, che, così come i precedenti, andrebbe consegnata con testo a fronte, unitamente a notizie relative all’utilizzo di piattaforme digitali per la didattica. 

È opportuno, altresì, suggerire la frequenza di un corso di alfabetizzazione di lingua italiana per stranieri, presso il luogo più vicino. È auspicabile, inoltre, inserire tutte queste notizie in un apposito banner ben visibile sul sito internet della scuola, in modo da consentirne una consultazione agevole.

In relazione alla fase relazionale-comunicativa, all'interno di questo protocollo, l'istituzione scolastica può e deve indicare chi sono i responsabili sia dell'accoglienza degli alunni appena arrivati in Italia che di quelli con bisogni educativi speciali. 

Occorre inoltre stabilire un primo incontro con la famiglia in cui, attraverso un colloquio conoscitivo, siano raccolte informazioni personali e scolastiche sullo studente. Infine, relativamente alla dimensione educativo didattica, è importante che, all'interno della classe, lo studente possa godere di tutti gli strumenti dispensativi e compensativi necessari per una serena pratica didattica, tra cui, ad esempio, l’utilizzo di un device con traduttore simultaneo. 

Emerge, in tal modo, il profilo di una scuola che cerca di rispondere effettivamente alle esigenze di accoglienza e integrazione degli alunni stranieri, all’interno della quale il protocollo non rappresenta un adempimento meramente burocratico, ma risponde ad un progetto di scuola condiviso, che non si limita al verbalismo, ma è in grado di  partecipare “alla promozione di quella città “educativa” che è il contesto più̀ adeguato per l’’inclusione sociale e l’esercizio della cittadinanza attiva”, come riportato negli Orientamenti interculturali del 2022.  

Carmela Tanzella, docente di Lettere di scuola secondaria di secondo grado. Coaudiutore del dirigente scolatico, Dottore di ricerca in scienze delle relazioni umane, docente a contratto e tutor di tirocinio indiretto nel TFA Sostegno presso l’Università degli Studi di Bari.

 

M.A.GI.C. - Education Training

Tel.0832.521887 - Cell. 368.581458
Via Arturo Caprioli N°8 - 73100 Lecce
P.I.05034810753 - Email luigimartano51@gmail.com

© M.A.GI.C. Education Training di Luigi Martano All Rights Reserved.Design By Promowe.it

Search