Intervista alla dirigente dell’ITS Mobilità sostenibile e trasporti di Catania, prof.ssa Brigida Morsellino.
L'istruzione post secondaria in Italia, da poco più di un decennio, ha arricchito il proprio ventaglio di opzioni grazie agli ITS, percorsi biennali su modello franco/tedesco, articolati in quattro semestri, della durata complessiva di 1800/2000 ore, cui si accede con diploma di scuola secondaria superiore, che permettono di conseguire il Diploma tecnico superiore.
Istituiti dalla L. 144 del 1999 come canali formativi alternativi ai percorsi universitari, gli ITS sono diretti a formare figure professionali tecniche di alto livello in alcuni settori più inclini all’innovazione tecnologica ed all’internazionalizzazione dei mercati.
Le sei aree tecnologiche individuate dall’art. 1 comma 45 della L. 107/2015 sono infatti: efficienza energetica, mobilità sostenibile, nuove tecnologie della vita, tecnologie per il made in Italy, tecnologie per i beni e le attività culturali e tecnologie dell’informazione e della comunicazione.
Fino all’emanazione del DPCM 25/1/2008 (Linee Guida per la riorganizzazione del sistema di Istruzione e formazione Tecnica Superiore e la costituzione degli ITS), che ne ha indicato la configurazione nella forma giuridica della Fondazione cui partecipano soggetti formativi, enti locali ed imprese del settore, tali Istituti erano per lo più rimasti sulla carta.
L’emanazione delle linee guida del 2008 ( integrate dal D.I. N° 713 del 2016 “Linee guida in materia di semplificazione e promozione degli ITS” ) e soprattutto l’impulso derivante dall’art. 1 Comma 45 della L.107/2015, che assegna loro il 30% del Fondo per l’Istruzione e la formazione tecnica superiore su base premiale, in relazione al numero dei diplomati e al tasso di occupabilità a 12 mesi, hanno dato il via all’istituzione degli ITS in tutta Italia.
Oggi se ne contano quasi 200 su tutto il territorio nazionale.
Per capire meglio come funzionano abbiamo intervistato la vice presidente dell’ITS Fondazione Mobilità sostenibile e trasporti e dirigente dell’IISS Duca degli Abruzzi di Catania, la prof.ssa Brigida Morsellino.
“L’istruzione post secondaria – esordisce la dirigente Morsellino, cui abbiamo chiesto di introdurci al percorso che ha portato alla nascita dell’ITS a Catania - ha fatto il suo salto di qualità con l’Istituzione del sistema ITS, una formazione biennale post-diploma, in un contesto che rilascia qualifiche di 5° livello del quadro europeo EQF che permette ai ragazzi di intraprendere un percorso lavorativo di tutto rispetto".
Da quanti anni opera l'ITS di Catania e come è nata la decisione di indirizzare la formazione tecnica superiore di questo territorio al mondo delle professioni legate alla marina mercantile?
“L’ITS di Catania opera già dal 2010. – continua – Ha avuto un momento di fermo, abbiamo poi ripreso nel 2015 con tre percorsi che poi sono andati via via aumentando.
La scelta di indirizzare la formazione tecnica superiore a Catania, città che ha una vocazione marittima ed un porto molto attivo sul piano degli scambi commerciali, al mondo delle professioni legate alla marina mercantile, è nata dalla scelta di puntare sulla mobilità sostenibile. In questo contesto l’ITS è stato chiamato a formare i profili richiesti dal mercato del lavoro, ovvero gli ufficiali della marina mercantile”.
Quali caratteri degli ITS giudica particolarmente innovativi, rispetto alla formazione accademica tradizionale?
“Gli ITS sono realmente innovativi – spiega - rispetto a qualsiasi altro percorso di formazione duale, perché hanno una particolare flessibilità: la caratteristica, cioè, di curvare i propri profili di uscita e i piani di studio secondo le esigenze della domanda delle aziende. Ecco perché negli ITS è fondamentale il dialogo tra il mondo del lavoro e il mondo della formazione.
Potrebbe darci dei dati specifici sul numero dei giovani che hanno scelto fino ad oggi di iscriversi ad un ITS a Catania, in Sicilia ed in Italia, e la percentuale di occupabilità dei diplomati ITS?
“A Catania ci sono circa 1000 ragazzi che hanno intrapreso finora questo percorso – dice - e circa 8.000 diplomati ITS in tutta Italia. C’è ancora tanto lavoro da fare ma i risultati sono molto positivi se si pensa che la percentuale di occupabilità dei giovani che completano i percorsi ITS si attesta tra l’80% ed il 90%. Per quanto riguarda i marittimi la percentuale sale addirittura quasi al 100%”.
Come vengono reclutati docenti e formatori degli ITS?
“I docenti e i formatori vengono reclutati attraverso dei bandi con un albo sempre aperto – spiega ancora la dirigente Morsellino - Gli esperti devono presentare i propri curricula che vengono valutati dai comitati tecnico-scientifici. La cosa importante negli ITS è la percentuale: i docenti che vengono dal mondo del lavoro devono essere la maggior parte rispetto a quelli provenienti dal contesto prettamente scolastico”.
Quanto è importante l'orientamento e quali iniziative intraprenderete a tal proposito?
“L’orientamento è importantissimo perché ancora non c’è un collegamento così stretto con le istituzioni scolastiche e quindi spesso si fa un po' di fatica a trovare gli studenti. Però stiamo entrando nell’ottica di andare nelle scuole e creare così un filo diretto con gli studenti per far conoscere loro queste nuove interessanti opportunità formative”.
“Tra 20 anni – conclude la prof.ssa Morsellino - gli ITS dovrebbero consolidare il loro ruolo nella formazione post secondaria ed essere uno dei principali canali formativi perché realizzano un vero contatto tra mondo del lavoro, imprese e studenti, dando loro l’opportunità di intraprendere una carriera lavorativa.”
Marisa Mazzaglia. Docente di materie giuridiche ed economiche e di sostegno, sposata, ha due figli. E’ titolare di cattedra presso l’IPSSAT Rocco Chinnici di Nicolosi. Laureata in Giurisprudenza presso l’Università degli studi di Catania, abilitata alla professione di avvocato e specializzata presso l’Università Ca Foscari di Venezia. E’ stata presidente del Parco dell’Etna ed assessore comunale con deleghe all’ambiente ed al turismo del comune di Nicolosi, provincia di Catania. E’ attualmente consigliere comunale. Si è occupata di diritto dell’ambiente in corsi e seminari organizzati da università ed enti di formazione. Ha pubblicato, come giornalista pubblicista, numerosi studi, articoli e inchieste su cronaca locale e tutela del territorio.