Riduzione dei divari territoriali nelle scuole secondarie di primo e di secondo grado, lotta alla dispersione scolastica, potenziamento delle competenze di base, delle competenze digitali di cittadinanza nonché delle competenze disciplinari “attive” come ad es. il problem solving, le abilità di comunicare e dibattere, di lavorare in team, superare le disuguaglianze rispetto alla parità di accesso all’istruzione, all’inclusione e al successo formativo.
Questi solo alcuni degli obiettivi posti dal PNRR riguardo la Missione 4 dedicata a Istruzione e Ricerca che evidenzia la necessità di riformare le metodologie didattiche a favore di un approccio più laboratoriale, orientato al learning by doing. Il PNRR presenta finalità, strumenti, lasciando poi alle singole scuole la scelta del percorso, della migliore progettualità per il proprio territorio, che consenta di conseguire tali obiettivi, dando priorità al contenimento della dispersione scolastica.
La dispersione scolastica non si identifica unicamente con l'abbandono, che è l'aspetto più drammatico di un processo di rottura culturale, sociale ed esistenziale, ma è spesso una forma di demotivazione, difficoltà d'apprendimento, disturbi comportamentali, preludio dell’insuccesso scolastico che si verifica quando gli studenti non riescono a dispiegare pienamente il proprio potenziale d'apprendimento per soddisfare i propri bisogni formativi, realizzandosi come persona.
Un esempio di progettualità che risponde a questa problematica e alle indicazioni del PNRR è il progetto Laboratori Scuola Formazione che trova il suo fondamento nel Protocollo d’intesa, stipulato il 5 febbraio 2007 fra il Ministro dell’Istruzione, il Ministro del lavoro e della previdenza sociale e Regione Piemonte e che ancora oggi è promosso e sostenuto dall’Ufficio Scolastico Regionale per il Piemonte in collaborazione con Regione Piemonte.
Il progetto che consiste in percorsi integrati tra istruzione e formazione, è rivolto ad alunni con età 14-16 anni, iscritti alla scuola secondaria di I grado, che evidenziano percorsi scolastici difficili, segnati dall’insuccesso, con pluriripetenze, ma per alunni stranieri anche con una sola ripetenza, per consentire loro il conseguimento del diploma di licenza conclusiva del 1° ciclo di istruzione e per favorire il proseguimento degli studi o l'inserimento nella formazione professionale.
Le 230 scuole piemontesi che aderiscono al progetto, articolate in 27 reti, operano congiuntamente alle Agenzie Formative, titolari dei percorsi formativi, con lo scopo di contenere quel progressivo percorso di allontanamento, fatto di assenze e ritardi ripetuti, di bocciature e demotivazione, che porta alla dispersione scolastica, anche prima dei 16 anni di età.
E’ prevista una frequenza minima di 20 ore tra istruzione e formazione professionale che possono essere articolate in 12 ore di istruzione a scuola e 8 ore presso Agenzie formative accreditate, oppure 16 ore di istruzione e 4 ore presso le Agenzie formative, dove l’attività educativa è centrata sull’esperienza del laboratorio inteso come uno spazio didattico in cui non solo proporre competenze professionalizzanti, ma realizzare anche una didattica centrata sul learning by doing.
Riguardo l’Esame di Stato conclusivo del 1° ciclo di istruzione gli alunni sostengono tutte le prove ma è possibile prevedere un’apposita commissione o l’aggregazione ad una sottocommissione, dove sia presente almeno un docente che abbia seguito gli alunni. Il voto di ammissione è deliberato dai docenti che hanno realizzato il progetto mentre il colloquio orale verte sugli argomenti trattati nelle attività del laboratorio prescelto, secondo il modello del sistema duale.
Gli allievi sono iscritti nelle rispettive classi di appartenenza e beneficiano di interventi individualizzati di recupero, motivazione allo studio, apprendimento cooperativo di abilità, effettuati a scuola, in orario extracurriculare, dai loro docenti; ciò sulla base di una progettazione personalizzata a cura del consiglio di classe e dell’agenzia formativa, condivisa con la famiglia, per definire obiettivi di apprendimento e traguardi delle competenze, in riferimento alle 8 competenze chiave per l’esercizio della cittadinanza attiva.
Fino all’a.s. 2017-18 il progetto Laboratori Scuola Formazione è stato finanziato attraverso il passaggio della contrattazione regionale, che aveva scelto un forte investimento sul progetto, per contenere la dispersione scolastica ma dall’a.s. 2018-19 le scuole finanziano, attraverso la contrattazione di istituto, i costi delle ore aggiuntive che i docenti realizzano per personalizzare l’intervento didattico-formativo, oppure si utilizza l’organico di potenziamento.
In considerazione degli Orientamenti per l’attuazione degli interventi nelle scuole previsti dal PNRR nell’investimento 1.4, della Missione 4 PNRR, le scuole capofila delle Reti possono ora stabilire una collaborazione con le scuole del territorio beneficiarie dei riparti dedicati al fine di valorizzare ulteriormente il progetto Laboratori Scuola Formazione che risponde sotto molti aspetti alle aspettative del PNRR.
Riguardo gli studenti i monitoraggi realizzati hanno evidenziato, infatti, come questo approccio integrato e innovativo favorisca il circolo virtuoso autostima-motivazione-apprendimento stimolando l’interesse per un apprendimento significativo; inoltre emerge un importante arricchimento reciproco dei professionisti coinvolti riguardo che orientano l’insegnamento - apprendimento al successo formativo degli allievi.
Centolanze Antonietta Docente di tedesco distaccata dal 2015 presso l'Ufficio Ordinamenti dell'USR per il Piemonte; il mio impegno verte principalmente sull'istruzione degli adulti, in particolare sui percorsi di istruzione presso gli Istituti penitenziari, sul segmento zero-sei e sulla diffusione delle lingue straniere. Referente della Rete per l'inclusione della Città di Torino e formatrice su varie problematiche inerenti i bisogni educativi speciali.