«Gli insegnanti di oggi non cercano necessariamente delle risposte dai loro dirigenti, ma hanno bisogno di sapere che essi capiscono ed apprezzano il loro lavoro e ne riconoscono l'impegno e le frustrazioni. Gli insegnanti hanno bisogno di vedere i loro dirigenti come partner educativi, che apprendono con loro e da loro».
Affermazione del pedagogista T. R. Hoerr a me cara, che palesa la necessità di una dimensione “umana” del rapporto dirigente – docente, spesso oggi delegato a collaboratori e staff o a rischio di “ estinzione”, anche a causa della complessità del ruolo dirigenziale e di fenomeni reiterati di tamponare le emergenze piuttosto che prevederle e “ascoltarsi” reciprocamente.Una riflessione la mia, che prede avvio dalla condivisione dei valori, della vision del dirigente scolastico e della mission istituzionale, che è alla base del processo di innovazione dell’intera comunità scolastica, per avviare un percorso condiviso di qualità del servizio erogato. Il dirigente scolastico corrisponde alle esigenze indicate quando tiene conto degli aspetti emotivo-relazionali nel rapportarsi ai “propri” docenti, per indirizzare la scuola verso una vision connotata da valori altamente etici e significativi.
Coinvolgere il collegio nella costruzione di un forte senso degli scopi, creare il confronto sulle differenti posizioni, entusiasmare rispetto alla raggiungibilità delle mete, sostenere la trasformazione delle pratiche educative e didattiche, anche attraverso la mediazione con l’ambiente esterno, curare la comunicazione e la documentazione, diventano fondamentali per la diffusione della sua leadership, che assume una dimensione carismatica ed in quanto tale, altamente collaborativa.Credo che il senso del “cambiamento” sia proprio spostare il fulcro della gestione del personale da una prospettiva tecnocratica- manageriale all’adozione di politiche che tengano in debito conto la valorizzazione delle risorse umane, per porsi empaticamente nelle diverse posizioni e “prendersi cura” degli insegnanti, considerando le esigenze, i bisogni e le aspettative come parte integrante della leadership da assumere.E’lapalessiano, infatti che una buona policy del personale trova riscontro all’interno del clima scolastico, in termini di soddisfazione e di motivazione delle persone e, all’esterno, nella dimensione professionale, che conferisce una precisa identità alla scuola e la connota come consapevole e garante della sua funzione sociale.
Carmen Maria Sauzullo, napoletana, attualmente docente di scuola primaria, abilitata all’insegnamento di diritto ed economia, dopo aver superato pubblico concorso. Laureata in giurisprudenza presso l’Università Federico II, consegue il titolo di avvocato, professione che esercita. Consegue Master di II livello in La nuova figura istituzionale della dirigenza scolastica e formazione specifica di intercultura e internazionalizzazione attraverso italiano L2. Ha assunto vari incarichi di funzione strumentale nella propria scuola, di componente del Nucleo di Valutazione, ricopre da anni il ruolo di componente del Consiglio di Istituto, di RSU, di componente Comitato di valutazione. Ama le lingue straniere, ha conseguito certificazioni in lingua inglese e portoghese. Nel proprio curriculum vanta molteplici esperienze formative indette dal Miur e corsi di formazione sui disturbi specifici dell’apprendimento.