Il Magico Mondo delle App

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-tutti a caccia di questi nuovi strumenti didattici per motivare gli alunni ….-L’articolo nasce dalla necessità di disciplinare il notevole numero di strumenti tecnologici, che vengono in aiuto della didattica ma che negli ultimi tempi si sono moltiplicati a dismisura.

Nel tempo il panorama è cambiato, molteplici sono gli strumenti a supporto della didattica di ogni docente, dalle app per costruire mappe concettuali fino alle app che permettono di costruire la realtà aumentata. Panorama vasto ed articolato che ha alla base molteplici obiettivi: motivare, migliorare l’apprendimento, favorire l’utilizzo di strumenti diversi, favorire un processo descritto con il termine imparare ad imparare, il tutto funzionale al raggiungimento di competenze diverse spendibili durante tutto l’arco della vita(lifelong learning). Nel tempo le app sono diventate sempre più versatili e facilmente fruibili, siamo passati da software scaricabili a risorse open free che permettono di creare learning objet, di usufruire e modificare progetti creati da altri autori, di lavorare contemporaneamente allo stesso flowchart, di condividere i propri progetti con gli alunni. Per evitare che la situazione sfugga di mano, per evitare che le app vengano utilizzate come mera vetrina di strumenti in possesso del docente, quasi che gli strumenti multimediali possano essere solo un effetto scenico da utilizzare nelle diverse situazioni di apprendimento è necessario tener presente che quando si inizia a utilizzare le app a scopo didattico è bene fissare da subito gli obiettivi di apprendimento, quali contenuti si desidera trasmettere e la modalità di interazione degli studenti con l’app. Inoltre è importante riuscire a capire qual è l’app più adatta per veicolare contenuti specifici e per mettere gli alunni nelle condizioni di raggiungere competenze riferite alla disciplina specifica insegnata dal docente. Sarà sicuramente più semplice individuare l’app giusta dopo aver riflettuto attentamente su come gli studenti debbano utilizzarla e perché. Per facilitare la scelta è preferibile porsi le seguenti domande:
• Su quale parte del programma desidero concentrarmi? In che modo posso comunicare il mio entusiasmo agli studenti?
• Quali ostacoli incontrano gli studenti durante le lezioni o nell’affrontare un determinato argomento? In che modo posso aiutarli a superare le loro difficoltà?
• In che modo posso capire quanto stanno apprendendo attraverso i contenuti che creano con le app?


infine ma non per ultimo bisogna osservare gli alunni e le loro diverse esigenze di apprendimento al fine di utilizzare app funzionali per casi diversi o specifici . in aumento, grazie anche a una diagnosi precoce, sono gli alunni con disturbi diversi dell’apprendimento e solo una attenta osservazione del modo di apprendere insieme ad una diagnosi attenta può portarci ad una scelta di strumenti compensativi e dispensativi funzionali al raggiungimento del successo formativo. Per esempio da tempo si sottolinea la necessità di alcuni alunni di studiare con l’ausilio di mappe concettuali e in internet ne troviamo di ogni tipo e con diverso grado di difficoltà, ma ogni mappa va creata in funzione dei contenuti specifici che vogliamo erogare e va tagliata su misura del fruitore, infatti è sempre il docente che può stabilire quali contenuti e in quale forma somministrarliInfine se per il docente elaborare mappe concettuali con app diverse è una competenza necessaria, ciò non significa che i nostri alunni sappiano costruire mappe concettuali a partire da un testo fornito, poichè tale attività richiede capacità di sintesi che spesso gli alunni non hanno, quindi è necessario che tutti i docenti lavorino all’unisono sull’utilizzo di alcuni strumenti aldilà della disciplina insegnata.


Coinvolgimento In qualità di insegnanti, sappiamo bene cosa succede quando una lezione è coinvolgente: la classe partecipa attivamente, gli studenti sono più motivati e assimilano meglio i contenuti. Per valutare il livello di coinvolgimento di un’app, è necessario tener presente i seguenti punti.
• L’app è stimolante? Verrà accolta subito positivamente.
• È intuitiva? Gli studenti saranno portati a usarla spesso.
• Propone un metodo di studio innovativo? Gli studenti possono usarla per fare cose che non hanno mai fatto.
Idoneità per lo sviluppoNel determinare se un’app è adeguata alla fase di sviluppo degli studenti, è importante tener presente i seguenti aspetti.
• L’interfaccia è appropriata in base all’età?
• La materia è adatta al grado di istruzione?
• Il design è adatto al grado di istruzione?


Progettazione didattica
Nel valutare se il design di un’app è in linea con gli obiettivi di apprendimento, bisogna presente quanto segue.
• L’app trasmette efficacemente nozioni della materia?
• L’app è in linea con gli obiettivi di apprendimento fissati per gli studenti?
• L’app ha una finalità precisa? Come la raggiunge?
• In che modo l’app è in grado di creare competenze e guidare gli studenti nell’apprendimento?
• Offre la possibilità di fornire feedback, condurre valutazioni e proporre spunti di riflessione?
• L’app ha funzioni personalizzabili o adattabili in base al livello di competenza dei singoli studenti?


Motivazione
Le app possono contribuire a creare un contesto di apprendimento stimolante in grado di aumentare il coinvolgimento e la motivazione degli studenti. Nello stabilire se un’app risulta sufficientemente motivante, è necessario tener a mente i seguenti criteri.
• I contenuti didattici presenti nell’app sono adeguati al livello degli studenti?
• Gli studenti saranno portati a usare l’app spesso?
• In che modo l’app consente di sviluppare le competenze?
• Sono presenti giochi istruttivi?
• I metodi usati per motivare gli studenti sono in linea con gli obiettivi di apprendimento?
• L’app offre l’opportunità di uscire virtualmente dalla classe (per esempio tramite GPS, Wi-Fi o Bluetooth) per ampliare gli orizzonti di apprendimento?
• Gli elementi motivanti sono maggiori rispetto alle potenziali fonti di distrazione?


Accessibilità
Oltre alle funzioni di accessibilità disponibili in iOS, anche alcune app possono migliorare il coinvolgimento degli studenti con esigenze di apprendimento speciali. Quando valutiamo queste app, dobbiamo considerare i seguenti aspetti.
• L’app include un numero di livelli tale da soddisfare le esigenze di utenti con competenze diverse?
• L’app supporta più modalità di apprendimento?
• L’app consente di personalizzare l’interfaccia?
• L’app consente di usare funzioni come VoiceOver o i sottotitoli?


Da tempo sperimento in classe alcune app: coggle per creare mappe concettuali e sintetizzare i contenuti su cui convergere l’attenzione, app di biologia per lo studio in 3 D di cellule e apparati antomici, kahoot per allenare gli alunni alle verifiche, moduli di google per le verifiche con utilizzo del device personale, padlet per la condivisione di materiali di approfondimento, Metaverse studio per creare contenuti in realtà aumentata. Dopo attenta osservazione ho valutato massimo coinvolgimento della classe, inclusione di alunni BES e aumento di autostima in alunni che, diversamente da quanto avviene in altri momenti della vita scolastica, diventano leader positivi. Tutto questo permette al docente di scoprire abilità diverse dei propri alunni e lavorando su queste si può poi strutturare percorsi didattici utili al successo formativo di ogni alunno. Infine ho usufruito della possibilità di confrontare la mia metodologia didattica con docenti finlandesi, grazie ad un progetto Erasmus +, ho potuto valutare come pur avendo le stesse competenze sulla didattica digitale rispetto ai colleghi finlandesi i risultati spasso sono diversi: spesso l’assenza di linea wifi o strumenti diversi in possesso agli alunni inficia il lavoro e i risultati. In Finlandia il wifi è libero e i device in dotazione agli alunni sono di ultima generazione.

 
Serrone Maria, docente di scienze integrate presso Lotti Umberto I di Andria, ho conseguito la maturità classica e quella magistrale, sono laureata in Biologia, ho maturato alcune esperienze presso il policlinico di Bari come ricercatrice; sono stata consulente come esperta per un ente di formazione che eroga corsi per ottici ed optometristi per diversi anni. Ho iniziato la carriera scolastica nella scuola superiore di primo grado, ho svolto il primo anno di ruolo nella scuola materna, esperienza veramente unica e formatrice. infine sono entrata in ruolo nella scuola superiore nel 2008. Nel 2009 sono arrivata all’istituto Lotti e mi hanno affidato il ruolo di coordinatrice del dipartimento scientifico. Negli anni ho continuato a svolgere il compito di coordinatore, ho assunto il ruolo di funzione strumentale area 1 per diversi anni, ora seguo i lavori del PTOF, sono referente per Invalsi e curo la parte riferita agli esiti nel RAV. Collaboro alla stesura del PDM insieme ad altri colleghi. Dopo la mia prima esperienza digitale con la formazione a tutor Didatech a Napoli, ho iniziato ad avvicinarmi alla didattica digitale, da diversi anni faccio parte del team digitale, ho maturato la mia esperienza come docente in classi digitali e ho svolto il ruolo di esperto anche in PON che trattavano questo tema. Nello staff di dirigenza ho il compito di coinvolgere i colleghi all’uso della didattica digitale, attraverso azioni di diverso tipo tra cui condivisione di buone pratiche e la pubblicazione di una news letter mensile con suggerimenti a tema.
PS. Nel tempo libero sono una speleologa e cerco di coinvolgere quanti fossero interessati al mondo speleologico.

 

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