C’era una volta la lezione frontale, a volte coadiuvata da slide e lucidi. Oggi il percorso di formazione si personalizza, secondo esigenze e tempi propri, metodi e approcci a scelta.
La legge 107 del 2015 ha ridato vigore al concetto di formazione del personale della scuola, che viene definita “obbligatoria, permanente e strategica”, diversa dal mero “aggiornamento”, intesa piuttosto come valore aggiunto alla storia professionale dell’insegnante.E’ indubbio che la formazione del docente rappresenti un obiettivo imprescindibile per qualificare l'insegnamento all’interno della Scuola e per affrontare le nuove sfide quotidiane della società, a favore di un apprendimento permanente e della ricerca didattica.Tanti investimenti sono stati previsti per il trennio di sperimentazione 2016/2019 dalla Buona Scuola, con piani di formazione per ambiti territoriali e l’introduzione della Carta docente.A supporto delle competenze digitali e delle certificazioni informatiche europee, numerose Associazioni ed Enti hanno attivato e sostenuto percorsi disciplinari innovativi, coinvolgendo insegnanti e le scuole stesse come organizzazioni.L’avviamento da parte del Miur della piattaforma digitale S.O.F.I.A. dimostra il tentativo di documentare e valorizzare il percorso professionale di ogni insegnante e di innalzare la qualità delle iniziative attraverso un incontro tra domanda e offerta di formazione.
Negli ultimi anni, ambienti di apprendimento online riconosciuti dal MIUR sono aumentati, ampliando il ventaglio di scelte e offrendo attestati che valgono punti nelle graduatorie scolastiche e nei concorsi.I corsi di e-learning sono stati recentemente affiancati dai blended learning, corsi che combinano il metodo tradizionale frontale in aula (o i webinar dei formatori) con attività svolte a computer o con dispositivi mobili, creando un approccio più integrato tra docenti e discenti. I vantaggi sono economici con l’abbattimento dei costi (e delle distanze), ma riguardano anche l’accessibilità (sono fruibili in tempi e luoghi a discrezione dell’utente) e l’efficacia (generando un confronto attivo con gli altri partecipanti).Nell’ultimo decennio le università di tutto il mondo si sono attivate, anche con la creazione di piattaforme ad hoc, per la produzione dei MOOC (Massive Open Online Courses; in italiano Corsi online aperti su larga scala), pensati per una formazione, in genere gratuita, che coinvolga un numero elevato di utenti.La European Schoolnet, rete dei 31 Ministeri europei dell'educazione, con sede a Bruxelles, propone centinaia di corsi (gratuiti) di sviluppo professionale per migliorare la pratica di insegnamento sulla piattaforma Schoolnet Academy. Sono nate, inoltre, organizzazioni educative senza scopo di lucro per raccogliere e offrire materiali gratuiti attraverso tecnologie di e-learning e apprendimento a distanza. E’ il caso della Khan Academy, della EduOpen o della EdX, della piattaforma europea EMMA o di quella italiana FEDERICA.EU.
L’Università di Urbino, da due anni porta avanti l’UniUrb Spritz, un’iniziativa di divulgazione scientifica. Tutti i giovedì sera, professori e ricercatori universitari parlano dei principali argomenti di attualità, prendendo un aperitivo con studenti, cittadini e turisti. Si cerca, in questo modo, di avvicinare la cultura alle piazze, alla quotidianità, a tutti.Un altro esempio della proponsione all’interdisciplinarità è UniUrb for High School. Un liceo di Urbino si è trovato improvvisamente senza sede e l'UniUrb, trasformando un'emergenza in opportunità, ha proposto di ospitare gli alunni nella sala del Cinema Ducale, organizzando una settimana di didattica universitaria multidisciplinare, in attesa che venissero allestite le aule in cui svolgere le regolari attività didattiche. L'adesione di tanti docenti ha reso il programma così ricco che l'Ateneo ha deciso di renderlo fruibile anche sulla piattaforma di didattica aperta online MOOC Uniurb.
Anche negli ultimi MOOC proposti, la tendenza è alla trasversalità. Il MOOC Umano Digitale, coordinato dal Prof. Alessandro Bogliolo, parte dalla definizione di ciò che è “digitale” e ne ricerca le radici nella preistoria, con lezioni che spaziano dalla comunicazione, all’arte, alla musica, al patrimonio culturale e ai diritti dell’uomo.Fino ad arrivare al MOOC A scuola con Raffaello, attualmente in corso, con la possibilità di presenziare alle lezioni “dietro le quinte” ad Urbino. Partendo dal cinquecentenario della morte dell’artista, con il supporto di studiosi, ricercatori e professori universitari, i contributi multidisciplinari offrono un quadro del contesto culturale, artistico, scientifico e tecnico della vita e dell’opera dell’artista urbinate che ha operato nella zona del Montefeltro durante il Rinascimento italiano. Grazie, inoltre, alla partnership di RAI Scuola e RAI Cultura vengono messi a disposizione degli utenti i contenuti presenti negli archivi RAI.La scuola di oggi, dentro e fuori alle sue aule, si interroga e cerca risposte. La formazione degli studenti e degli insegnanti trova certezze nella concretezza del quotidiano e nell’interazione umana. Questa è la strada verso un’esperienza di apprendimento completa, efficace e stimolante.
Mi chiamo Stefania Altieri. Sono insegnante e formatrice, ambasciatrice Scientix e moderatrice eTwinning di un gruppo tematico europeo sul coding. Sono appassionata di TIC e di didattica digitale. Credo fermamente nel ruolo dell’insegnante nella formazione delle nuove generazioni per un futuro migliore e responsabile. Stefania Altieri is an italian teacher, Scientix Ambassador and moderator of Coding@schools eTwinning group. She loves ICT and digital education. She believes in the teacher role in training new generations for a better and responsible future.