Come saremmo andati avanti senza il digitale? Trattamento dei dati e Didattica a distanza per l’anno che verrà

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Un interessante webinar “Didattica a Distanza e tutela della Privacy” inerente alle questioni giuridiche sottese alla DaD, organizzato da  Indire, si è tenuto  il giorno 5 maggio scorso con la partecipazione e il confronto di numerosi esperti che operano a vario titolo nel mondo della scuola sulle problematiche e le relative implicazioni legate all’uso delle piattaforme educative e dei prodotti digitali per la scuola in termini di protezione dei dati sensibili degli utenti e tutela della privacy

.Il tema della tutela dei dati individuali di alunni e personale scolastico nella situazione di emergenza prima, nella fase 2 in cui ci troviamo ora e verosimilmente anche per il futuro piu’ o meno prossimo, nonche’  per il prossimo anno scolastico , assume particolare risalto,sia per il più frequente uso di interlocuzioni effettuate on- line  dalle scuole e dal personale addetto, sia per il fatto che la situazione epidemiologica può portare alla ribalta dati sensibili come quelli riguardanti la salute delle personeLa corretta gestione dei dati personali di tutti i soggetti coinvolti, a vario titolo, nell’attività didattica a distanza rappresenta, in questo senso, il presupposto quanto mai indispensabile per rendere il digitale una risorsa straordinaria per la promozione dei diritti (quello allo studio, in particolare), al riparo però da rischi di abusi o violazioni.Le fonti basilari da cui attingere le regole si trovano nel codice di cui al decreto legislativo 196/2003  e successive modificazioni , nella  NOTA 17 marzo 2020 – MIURe nel Provvedimento del Garante della Privacy n.64 del 26 marzo 2020, Prime Indicazioni.

Il Dirigente Scolastico, nel momento della scelta della piattaforma più idonea per la DaD, è tenuto a valutare la conformità della Piattaforma stessa alla vigente normativa privacy, a prescindere dal fatto che tale piattaforma sia presente o meno nell’elenco previsto dal MIUR .Qualora siano utilizzate piattaforme non conformi, il rischio derivante dal trattamento illecito dei dati personali ovvero dalla lesione dei diritti e delle libertà degli interessati ricadrà unicamente sull’Istituzione Scolastica.Sul sito istruzione.it è presente una pagina informativa in merito alle principali piattaforme di DaD presenti attualmente sul mercato (a titolo esemplificativo, G-Suite for Education; Office 365 Education A1; Weschool).L’Istituto scolastico poi non deve chiedere agli interessati (docenti, alunni, studenti, genitori) di prestare il consenso al trattamento dei propri dati – anche appartenenti alle categorie particolari di cui all’art. 9 del Regolamento (UE) 2016/679 (GDPR) – funzionali allo svolgimento dell’attività di Didattica a Distanza, in quanto lo stesso è riconducibile alle funzioni di formazione istituzionalmente assegnate alle scuole

Resta fermo però che la mancata richiesta di consenso agli interessati non esonera l’Istituto scolastico a fornir loro un’informativa: gli istituti scolastici sono tenuti ad assicurare la trasparenza del trattamento informando, con un linguaggio facilmente comprensibile anche dai minori, gli interessati (alunni, studenti, genitori e docenti) in merito, in particolare, ai tipi di dati e alle modalità di trattamento degli stessi, ai tempi di conservazione e alle altre operazioni di trattamento, specificando che le finalità perseguite sono limitate esclusivamente all’erogazione della Didattica a Distanza, sulla base dei medesimi presupposti e con garanzie analoghe a quelli della didattica tradizionale.“Qualora la piattaforma prescelta comporti il trattamento di dati personali di studenti, alunni o dei rispettivi genitori per conto della scuola, il rapporto con il fornitore (quale responsabile del trattamento) dovrà essere regolato con contratto o altro atto giuridico” ai sensi dell’art. 28 del Regolamento;

“Laddove, invece, si ritenga necessario ricorrere a piattaforme più complesse e “generaliste”, che non eroghino servizi rivolti esclusivamente alla didattica, si dovranno attivare, di default, i soli servizi strettamente necessari alla formazione, configurandoli in modo da minimizzare i dati personali da trattare, sia in fase di attivazione dei servizi, sia durante l’utilizzo degli stessi da parte di docenti e studenti (evitando, ad esempio, il ricorso a dati sulla geolocalizzazione, ovvero a sistemi di social login che, coinvolgendo soggetti terzi, comportano maggiori rischi e responsabilità)”;è “inammissibile il condizionamento, da parte dei gestori delle piattaforme, della fruizione dei servizi di didattica a distanza alla sottoscrizione di un contratto o alla prestazione – da parte dello studente o dei genitori – del consenso al trattamento dei dati connesso alla fornitura di ulteriori servizi on line, non necessari all’attività didattica.”Le istituzioni scolastiche sono invece tenute se non lo abbiano già fatto ad informare gli interessati del trattamento secondo quanto previsto dal artt.13 e 14 del Regolamento UE 2016/679.

Dopo aver analizzato quella che che è stata la DAd in questa fase emergenziale, in cui la scuola non pronta sicuramente , si è messa in gioco, mettendo in campo anche la capacita individuale dei docenti ,i quali , almeno inizialmente contando anche solo su strumenti propri, hanno fatto tanto per mantenere la scuola “viva”,tutti i relatori hanno concordato che per l’anno che verrà c’è bisogno di una maggiore strutturazione, ma anche e soprattutto  la necessità di validare un modello di Governance della Privacy che offra le garanzie che sono insite nel concetto stesso di protezione dei dati.La DAD ha posto una serie di problematiche relative alla privacy e ancora ci sono delle perplessità, ma anche tanti nuovi spuntiSecondo Francesco Modafferi, Funzionario generale per l’attività del Garante , nel ribadire l’importanza della Protezione dei dati anche ai tempi del Coronavirus ,la definisce un esercizio difficile ma necessario.- Sospendere , limitare, derogare, la protezione dei dati,continua - è invece  un approccio che  non tiene conto della flessibilità intrinseca alla protezione dei dati stessa.

La protezione dei dati è un elemento essenziale dei diritti e delle libertà della  persona e in quanto diritto fondamentale  deve, di volta in volta, contemperarsi con gli altri diritti fondamentali, in ossequio al principio di proporzionalità, proprio perché èal servizio dell’uomo . Non c’e motivo dunque di derogare anche in un momento delicato come questo.-La disciplina della protezione dei dati mira a garantire piuttosto  che nessuno debba  patire per il trattamento dei propri dati personali. Nei confronti della scuola e della Dad, l’orientamento del Garante è stato in primis quello di tenere alta l’attenzione e vigilare affinchè non si scatenassero gli appetiti di dati di minori che in una scala di valori sono quelli piu ambìti sul mercato.Ora che si  apre una fase nuova invece già definita come “nuova normalità”e siccome un po’ tutti vogliamo pensare al nuovo anno ,quindi a progettare il nuovo anno, bisogna fare un passo avanti; il ruolo del Ministero deve fasi sentire di più per una proposta più strutturata  e organizzata, fuori dall’emergenza.Quindi il documento prime Indicazioni non sarà fine a se stesso,assicura, come pure il suggerimento è quello di completare ad esempio la disciplina degli strumenti elettronici (come  il registro elettronico che è rimasto incompleto) . Va disciplinato e integrato con strumenti a servizio di un Didattica a distanza moderna. Un obiettivo prioritario questo secondo il garante  che ribadisce  la disponibilità dell’Ufficio  a collaborare in tal senso

Secondo i legali Luigi Neirotti e Alessandra Pietroletti, Soci Studio Legale Tributario EY (dipartimento IT & Data Protection) è fondamentale costruire e definire un modello di Governance della Privacy applicato alla didattica ,con l’istituzione di figure chiave nella Dad. I ruoli individuati sono:Il Titolare del trattamento nella persona del Dirigente Scolastico che singolarmente o insieme ad altri  determina le finalita e i termini del trattamento;La figura del Data protection officer , obbligatorio , interno o esterno con un  rapporto disciplinato da contratto. E’ una figura importantissima: promuove la cultura della sensibilizzazione sulla tutela dei dati personali nel contesto Dad, offre consulenza costante al Dirigente e al personale docente  e funge da punto di contatto con il Garante , assicura l’applicazione del quadro normativo vigente.In un corretto modello di  Governance ci sono le figure dei Presìdi Privacy, individuati nelle figure dell’Animatore digitale  e/o componenti del team per l’innovaziome che potrebbero  garantire, in base all’esperienza maturata, adeguate misure di sicurezza.Ci sono poi le Persone autorizzate al trattamento , individuate nei docenti .Sarebbe buona norma fornire a questi ultimi istruzioni sotto forma di informativa o faq sul Trattamento dei dati e sulla gestione delle piattaforme

Infine il Responsabile esterno al trattamento è il  terzo ,fornitore della Piattaforma :mette in atto misure di sicurezza adeguate di tipo tecnico organizzativo e  tratta i dati per conto del Titolare.Anche da parte del Presidente ANP , Antonello Giannelli,alcuni importanti spunti per la predisposizione del nuovo anno scolastico. Focalizza l’esigenza inoltre di una formazione da parte dei docenti che hanno assunto dice - atteggiamenti più che diligenti fin qui ,ma ora è il tempo di fare un Piano di formazione adeguato per evitare improvvisazioni e apprendimenti frammentari.- Rispetto alla scelta della Piattaforma che spetta al Dirigente ,ne propone la scelta  ma solo dal punto di vista della funzionalità rispetto all’esigenza della scuola, senza compiere raffinate analisi che non rientrano nelle competenze del Dirigente in quanto di natura puramente tecnica, con la stesura di un apposito elenco già adeguatamente valutato da chi ha le competenze per farlo.Giuseppe Busia, Segretario Generale – Garante per la protezione dei dati personali eAndrea Gavosto, Direttore Fondazione Agnelli nel riepilogare e sintetizzare la Confernza sostengono che la scuola si è trovata ad affrontare il mondo digitale in modo eroico, si è messa in gioco per tenere viva la scuola,essendo stata notevolmemte impattata dall’emergenza ma ora deve affrontare una “ nuova normalità”

Emerge dunque la necessità di prestare particolare attenzione in ordine all’uso di queste piattaforme per la sicurezza, ma anche valutare le opportunità che vengono offerte dalle stesse .Da un lato un’ assunzione di responsabilità,ma anche e soprattutto l’occasione per riflettere sulle problematiche relative alla protezione dei dati personali dalle quali non si puo’ prescindere  e che oggi sono una parte essenziale dell’Educazione civica che la scuola deve dare agli studenti.Può essere veicolo per  riflettere sulla protezione dei dati personali ,attraverso gli studenti anche con le famiglie, che possono essere talvolta  attrezzate meno dei ragazzi stessi , che fanno uso frequente e ahimè  poco consapevole di mezzi digitali di vario tipo con cui ogni giorno interagiscono.Se la scuola approfitterà di questa nuova dimensione con una doverosa riflessione  non solo per adeguarsi alla normativa ma anche per ragionare con gli stessi studenti, si potra’  trarre occasione di insegnamento, in modo pratico,  per l’utilizzo degli strumenti e per far acquisire  la consapevolezza a tutti delle implicazioni  che ci sono sui  dati personali. Oggi dare un insegnamento su questo significa dare un insegnamento di libertà, per imparare ad usare le piattaforme e gli altri strumenti  in modo sicuramente più consapevole. --L’importanza di controllare i propri dati oggi significa controllare  e proteggere la propria identità- ; conquistare questa consapevolezza è dare strumenti per nuove forme per fare didattica ma anche e soprattutto per crescere dal punto di vista della Cittadinanza attiva- conclude invece  Giovanni Biondi , Presidente di Indire

GIOVANNA SALITO Docente di Scuola Primaria Attualmente distaccata presso Usr Campania Laurea in Materie Letterarie Specializzazione Polivalente per l'Insegnamento di SostegnoReferente Progetto Qualità e redattore del Manuale della Qualità secondo le norme Iso 9001.Referente e Osservatore Invalsi Esperienza decennale di Funzione Strumentale sulla Valutazione e dal 2016 membro NIV Corrispondente locale di alcune testate giornalistiche. 

 

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