LA DIDATTICA A DISTANZA: DI NECESSITÀ VIRTÙ.

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A causa dell’emergenza sanitaria legata al diffondersi del Coronavirus e la necessità di chiusura delle scuole, il nuovo Ministero dell’Istruzione, separato dal Ministero dell’Università, ha emanato indicazioni per indirizzare il mondo della scuola alla didattica a distanza che garantisca il diritto all’istruzione (art. 34 della Costituzione).

Il Dpcm del 4 marzo 2020 stabilisce che i dirigenti scolastici, attivano, per tutta la durata della sospensione delle attività didattiche nelle scuole, modalità di didattica a distanza, con particolare attenzione alle specifiche esigenze degli studenti con disabilità.In questi giorni stanno emergendo necessariamente Buone Prassi ma anche la divisione tra coloro che già hanno iniziato a formarsi e sperimentare precedentemente e coloro che invece si sono sempre orientati su una didattica più trasmissiva e su una lezione frontale in cui vi è un rigido gioco di ruolo tra docente e discente. Le attività di insegnamento e apprendimento a distanza realizzate sono spesso frutto di una esperienza pregressa, ma possono essere nate con l'emergenza attuale e variano sicuramente in base al grado di istruzione. I docenti stanno utilizzando una varietà di strumenti e piattaforme sul cloud, dal semplice invio di materiali attraverso il registro elettronico, passando attraverso comunicazioni informali su servizi di messaggistica quali Whatsapp, videoconferenze con vari tools come Google Hangouts o Skype, per proseguire con la creazione di aule virtuali nelle varie piattaforme che il web mette a disposizione.

La didattica a distanza ha necessariamente bisogno di docenti che siano almeno in parte competenti nell’uso delle nuove tecnologie multimediali e che possano contare su dispositivi e connessione internet, nonché di alunni e famiglie che possono contare su dispositivi e collegamento internet che permetta loro di fruirne.Logicamente viene parametrato sulla tipologia di utenza e in base ai vari gradi di istruzione, poiché risulta molto differente progettare una didattica a distanza per alunni della scuola dell’infanzia o dei primi anni della scuola primaria, in cui sono ancora nella fase di acquisione della lettoscrittura, rispetto al progettare per gli ultimi anni della scuola primaria, per la secondaria di primo grado o per la secondaria di secondo grado. Minore è l’età e minore risulta l’autonomia operativa pertanto i docenti e gli alunni hanno bisogno della mediazione e del supporto collaborativo delle famiglie. Ad esempio, si può fare formazione a distanza in una classe prima della scuola primaria attraverso la creazione di un’aula virtuale sulla piattaforma Edmodo o creare una classe con Google Classroom della Google Suite for Education, mentre per alunni un po' più grandi si può lavorare con Office 365 Educational o creare corsi attraverso Moodle.

È necessario creare ambienti di apprendimento, intesi “come un luogo in cui coloro che apprendono possono lavorare aiutandosi reciprocamente, avvalendosi di una varietà di risorse e strumenti informativi, di attività di apprendimento guidato o di problem solving. Gli ambienti possono offrire rappresentazioni multiple della realtà, evidenziare le relazioni e fornire così rappresentazioni che si modellano sulla complessità del reale, focalizzare sulla produzione e non sulla riproduzione” (A. Calvani, 2000).La necessaria situazione pandemica che porta la scuola dentro le case e le famiglie porta a ripensare la conoscenza come prodotto di una costruzione e co-costruzione attiva di tutti i soggetti coinvolti (scuola, alunni e famiglie, società tutta, Istituzioni) per promuovere la cultura, garantire il diritto all’istruzione, migliorare la qualità dell’apprendimento facilitando l’accesso alle risorse e ai servizi, scambi e collaborazioni fra persone distanti.In conclusione, gli strumenti di didattica a distanza mai come in questi giorni sono utili per ridurre la distanza tra docenti e discenti che si trovano necessariamente fisicamente separati. Chiaramente la didattica va ripensata e rimodulata in chiave costruzionistica sociale (Gergen), creando Reti e comunità di apprendimento e di pratica che siano condivise e condivisibili su grande e piccola scala.

Monica Garau (06/05/1976) oristanese, docente specializzata di sostegno nella scuola primaria. Laureata in Scienze della Formazione Primaria (V.O.) con 110 e in Scienze dell’Educazione (V.O.) consegue specializzazione per la lingua inglese e per il sostegno nella scuola dell’infanzia e primaria. Ha conseguito vari Master su tematiche quali DSA e criminologia clinica. Ha assunto incarichi come docente a contratto e tutor presso l' Università degli studi di Cagliari. Interessata alle dinamiche sociali e relazionali e all’inclusione, nonché l’uso delle nuove tecnologie informatiche per l’apprendimento, è Formatore sulle nuove tecnologie. Relatrice a corsi di formazione per adulti su tematiche inclusive e sulle TIC. Ha ricoperto per alcuni anni il ruolo di funzione strumentale per l’inclusione e funzione strumentale informatica, tutor per studenti universitari e per neoimmessi in ruolo, è componente del Consiglio d 'Istituto e della Giunta Esecutiva.

 

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