Dal PTOF alle strategie educative: linea di processo in fieri. 

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Il PTOF è il documento con il quale ogni scuola dichiara la propria identità, descrive le sue specificità funzionali al territorio, quanto può offrire attraverso la formazione delle competenze dei suoi alunni e offre alle famiglie degli alunni uno strumento di conoscenza dell'Istituto.

Il PTOF contiene la proposta formativa nei suoi aspetti pedagogici, educativi, didattici e organizzativi, funzionali al suo territorio. La Legge 107/2015 in materia di "Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione" ha ridefinito la durata e le modalità di stesura del PTOF. 

Il Piano Triennale dell’Offerta Formativa (PTOF) è la carta di identità della scuola. 

In esso sono indicati chiaramente le finalità, i percorsi formativi, gli indirizzi di studio con i relativi profili professionali, le scelte didattiche, le risorse umane, le strutture, le dotazioni tecnologiche e l’organizzazione scolastica. 

Nel PTOF sono individuati i servizi e i processi educativi che la scuola attiva per innalzare il livello di scolarità e il tasso di successo scolastico; è fondamentale far conoscere gli obiettivi e documentare gli esiti del processo educativo; sviluppare l’integrazione dell’Istituto col tessuto culturale e produttivo del territorio; articolare la progettazione delle attività valorizzando la specifica identità dell’Istituto e dei suoi indirizzi in relazione al territorio in cui la scuola opera.

Il Progetto educativo di istituto è la “carta d’identità” con cui la scuola si presenta alle famiglie, agli studenti, alla realtà locale e a tutti i soggetti con i quali essa opera.

 In quanto tale, esso è parte integrante e imprescindibile del Ptof, che, in coerenza con i contenuti del P.E.I., esplica la progettazione curricolare, extracurricolare educativa e organizzativa che l’istituto intende adottare nell’ambito della sua autonomia.

Il presente documento è fortemente centrato su aspetti di innovazione del curriculum verticale ed è elaborato prestando attenzione a: normativa di riferimento, linee guida ministeriali e le “Indicazioni Nazionali per il curricolo della scuola.

 Le scelte educative e didattiche prendono le mosse dalla consolidata esperienza di ogni Istituto nel coniugare i punti di forza della scuola italiana con i migliori programmi scolastici internazionali. 

La scuola si propone di rinnovare l’offerta tradizionale di istruzione per accompagnare e supportare la crescita di nuove generazioni di cittadini capaci di affrontare le sfide del mondo globalizzato e di valorizzare al contempo le proprie radici culturali. 

Per rendere concreta la sua mission, la scuola, in coerenza con le finalità del sistema di istruzione nazionale, progetta un programma scolastico in grado di offrire un contributo sensibile nell’educazione di bambini e ragazzi per aiutarli a comprendere gli scenari internazionali in cui vivono e renderli capaci di maggiore integrazione. 

Ogni Istituto si prefigge di realizzare l’autonomia scolastica (D.P.R. n. 275/199), attraverso una maggior flessibilità dell’attività d’insegnamento, l’introduzione e la sperimentazione di nuovi percorsi didattici, come il “bilinguismo educativo”, l’applicazione di metodologie didattiche innovative, il supporto delle nuove tecnologie, la valorizzazione e l’implementazione delle risorse interne, il rafforzamento dell’alleanza scuola-famiglia. 

La scuola si costituisce come ambiente educativo che pone al centro della sua azione e della sua progettualità lo sviluppo di competenze, intese come capacità di utilizzare, in situazioni reali di vita di studio e lavoro, conoscenze (nozioni) e abilità (capacità di applicare le conoscenze per svolgere compiti e risolvere dei problemi) apprese nella pratica didattica.

 L’ azione educativa ha come orizzonte di riferimento le otto Competenze Chiave di Cittadinanza, che costituiscono il Profilo dello studente al termine del primo ciclo di istruzione.

 La scuola, sulla base di tali impegni educativi, esplicita la propria azione didattica attraverso un curriculum verticale, per accompagnare i suoi allievi lungo il loro percorso di crescita, per scandire e valorizzare i delicati e fondamentali momenti di passaggio che ogni bambino e bambina vive con il proprio modo di sentire, di percepire. 

Dare continuità al percorso dalla scuola di infanzia, alla primaria e alla secondaria inferiore, e offrire una continuità sul piano educativo, didattico e metodologico significa mettere gli allievi nella condizione di consolidare lo sviluppo di competenze in modo coerente e progressivo. 

L’attività didattica è orientata alla qualità dell’apprendimento di ciascun alunno e non ad una sequenza lineare, rigida, e necessariamente incompleta, di contenuti disciplinari. 

Gli obiettivi di apprendimento sono veicolati nelle attività didattiche in un’ottica di processo, di scambio e interrelazione. 

In questo percorso, gli insegnanti svolgono un ruolo di registi e di facilitatori: creano situazioni stimolanti favorendo occasioni libere e strutturate di utilizzo di materiali differenti, di esperienze relative alla cooperazione, alla condivisione, alla soluzione di problemi; mettono in campo risorse e contesti diversi per favorire un clima sereno e di benessere. Costruiscono una continuità che tenga in considerazione l'importanza dei diversi linguaggi di espressione, dello stile personale di ciascuno, delle competenze già acquisite, facilitano la conoscenza del nuovo ambiente e delle persone in un clima stimolante e sereno. 

L’inserimento nella scuola dell’infanzia è da considerare una tappa fondamentale nella vita del bambino. Il suo ingresso nella scuola sanziona una crescita avvenuta, da promuovere in tutti i suoi aspetti. Il bambino entra in un luogo in cui impara a rendersi conto di avere un bagaglio di esperienze, di abilità, di competenze e capacità che può mettere a confronto con gli altri. 

Il distacco dalle figure parentali della famiglia è un momento delicato che va compreso. 

Compito unitario di apprendimento sarà far superare al bambino le difficoltà del distacco dalle figure parentali e aiutarlo a inserirsi positivamente nella vita scolastica e a partecipare attivamente e autonomamente a tutte le attività di sezione e intersezione. 

La scuola del primo ciclo svolge un ruolo determinante nel percorso formativo dei giovani: deve accogliere i bambini che terminano la scuola dell’infanzia, seguire la loro trasformazione e guidarli a diventare degli adolescenti preparati e consapevoli. La scuola ha quindi il principale compito di non disattendere questa esigenza di senso, ma deve comprenderla ed educarla dandole corpo e consistenza. Il percorso scolastico deve favorire lo sviluppo delle passioni nella ragione, come capacità di conoscere e attestare il senso delle cose, sollecitando tutti a mettere in campo la libertà e l'intraprendenza

Elemento fondante di ogni intervento educativo e formativo è la singolarità di ogni alunno, della sua articolata identità, delle sue capacità e fragilità, nelle varie fasi di sviluppo e di formazione. 

 Ogni alunno è posto al centro dell’azione educativa in tutti i suoi aspetti: cognitivi, affettivi, relazionali, corporei, estetici, etici. 

Ulteriore obiettivo formativo è rappresentato dallo sviluppo del senso di cittadinanza, intesa come capacità di scoprire gli altri, i loro bisogni e la necessità di gestire i contrasti attraverso regole condivise, che si definiscono attraverso le relazioni, il dialogo, l’espressione del proprio pensiero, l’attenzione del punto di vista altrui, il primo riconoscimento dei diritti e dei doveri.

Il piano educativo non può prescindere dalla organizzazione del tempo scuola. Per garantire la qualità del lavoro svolto con gli alunni, diventa indispensabile creare un’alleanza positiva e costruttiva con la famiglia, con la quale accompagnare l’esperienza dei ragazzi. 

Pur considerando le diversità dei nuclei familiari, presenti nelle culture del territorio, nei gruppi sociali, è importante interagire, ascoltare le visioni dei problemi da differenti angolature, pensando non solo alle aspettative della scuola nei confronti delle famiglie, ma anche delle attese di queste ultime verso l’istituzione. Non si tratta di instaurare rapporti solo nei momenti critici, bensì di creare relazioni costanti che riconoscano i reciproci ruoli e che si supportino vicendevolmente nelle comuni finalità educative.

È importante che il rapporto tra cultura, sviluppo personale e sociale, avvenga in stretto collegamento, attuato in un clima sereno; questo stimola una positiva immagine di sé, permette di perseguire un adeguato equilibrio affettivo e sociale e favorisce l’assunzione delle responsabilità. Il nostro orientamento pedagogico-didattico si fonda di conseguenza sui seguenti assunti: - la centralità dell'alunno, e non della disciplina, nel rapporto insegnamento/apprendimento; - la necessità di superare una scuola di tipo trasmissivo, privilegiando l'aspetto della costruzione di conoscenze e competenze, mediante il “saper fare”, “problem solving”, in un rapporto di confronto e cooperazione. - la partenza dalla realtà degli alunni, dalle loro esperienze, dalle conoscenze che già possiedono, dai problemi che direttamente o indirettamente manifestano, per progettare itinerari didattici che rispondano ad esigenze di concretezza e di coinvolgimento emotivo; - la scelta di contenuti significativi rispetto ai vari ambiti disciplinari e multidisciplinari; Le scelte educative della scuola prevedono quindi un itinerario comune e cercano di garantire, per quanto possibile, sicure capacità strumentali per conoscere, esprimere, comunicare, “fare”. Ne risulta un percorso che mira allo sviluppo di una visione integrata del sapere e sviluppa negli allievi, con coerenza e gradualità, le otto Competenze chiave di cittadinanza.

Serrone Maria, docente di scienze integrate presso IISS "Ferraris" Molfetta, ho conseguito la maturità classica e quella magistrale, sono laureata in Biologia, ho maturato alcune esperienze presso il policlinico di Bari come ricercatrice; sono stata consulente come esperta per un ente di formazione che eroga corsi per ottici ed optometristi per diversi anni. Ho iniziato la carriera scolastica nella scuola superiore di primo grado, ho svolto il primo anno di ruolo nella scuola materna, esperienza veramente unica e formatrice. infine sono entrata in ruolo nella scuola superiore nel 2008. Nel 2009 sono arrivata all’istituto Lotti e mi hanno affidato il ruolo di coordinatrice del dipartimento scientifico. Negli anni ho continuato a svolgere il compito di coordinatore, ho assunto il ruolo di funzione strumentale area 1 per diversi anni, ora seguo i lavori del PTOF, sono referente per Invalsi e curo la parte riferita agli esiti nel RAV. Collaboro alla stesura del PDM insieme ad altri colleghi. Dopo la mia prima esperienza digitale con la formazione a tutor Didatech a Napoli, ho iniziato ad avvicinarmi alla didattica digitale, da diversi anni faccio parte del team digitale, ho maturato la mia esperienza come docente in classi digitali e ho svolto il ruolo di esperto anche in PON che trattavano questo tema. Nello staff di dirigenza ho il compito di coinvolgere i colleghi all’uso della didattica digitale, attraverso azioni di diverso tipo tra cui condivisione di buone pratiche e la pubblicazione di una news letter mensile con suggerimenti a tema.
PS. Nel tempo libero sono una speleologa e cerco di coinvolgere quanti fossero interessati al mondo speleologico.

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