PRATICHE INCLUSIVE A SCUOLA: LA RISCOPERTA DEL TERRITORIO E LA CREAZIONE DI TOUR DIGITALI

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I patti educativi di comunità offrono molteplici opportunità di arricchimento ad ogni istituzione scolastica, sulla base di quelle che sono le proprie caratteristiche territoriali, Mission, vision e analisi del contesto.

 Essi, coniugano la necessità di attuare  “buone pratiche” con l’esigenza di una cultura dell’inclusione a favore di tutti senza l’esclusione di nessuno.

Molte progettazioni delle diverse realtà locali orientano le proprie proposte ad azioni legate alla riscoperta del territorio con particolare riferimento al patrimonio culturale, promuovendo attività inerenti la valorizzazione delle bellezze  antropiche presenti.

 

Seguendo i principi di una pedagogia del patrimonio che pone l’accento sull’educazione alla scoperta e alla valorizzazione di tutti i beni artistici e culturali, sembra interessante la volontà di bilanciare azioni didattiche che mirino non solo ad arricchire il bagaglio culturale di ogni discente ma che riesca a sviluppare tutte quelle competenze necessarie per il raggiungimento di una formazione completa e integrata.

A favore di questi presupposti, l’idea di promuovere lo studio del patrimonio culturale e artistico del proprio territorio, attraverso la raccolta di materiale fotografico, storie di vita e l’ascolto di esperti storici, rende fattibile una pedagogia inclusiva e una didattica partecipativa in quanto si offre la possibilità a tutti gli studenti di “imparare ad imparare”, utilizzare il proprio stile di apprendimento in maniera costruttiva e trasformare” la teoria in prassi.

La realizzazione di un’analisi storica e comparativa, guidata da docenti esperti che promuova un’educazione al bello, la riscoperta del proprio territorio rende tale proposta un modello didattico inclusivo e partecipante dove ognuno può contribuire attraverso le proprie conoscenze, abilità e competenze.

La raccolta e la comparazione dei materiali raccolti che sono propri della fase “teorica” vedono seguire la fase “pratica”, il momento in cui lo studente utilizza le proprie capacità per progettare e creare dei Tour digitali inerenti gli esiti dello studio storico svolto in precedenza.

Questa  modalità, promuove l’integrazione di saperi contrapposti quali l’arte e il digitale che spesso sono visti come antagonisti e che invece sono qui i protagonisti assoluti da cui ognuno ne è parte integrante. 

La creazione di tour digitali si presenta un’occasione di apprendimento in cui ognuno potrà offrire il proprio contributo secondo le proprie potenzialità. Uno studente ipovedente potrà partecipare con  voce narrante così come uno studente ipoacusico potrà contribuire al montaggio, ecc.. Ci sarà colui che farà raccolta di immagini, chi sceglierà colori, formati e stili di scrittura. Ognuno sarà protagonista di un prodotto che garantirà equa partecipazione. I docenti quali mediatori e facilitatori avranno il compito di fornire input e garantire pari opportunità.

I prodotti realizzati saranno la dimostrazione che l’inclusione è una messa in azione di buone pratiche e che in un’ottica di accoglienza e accettazione della diversità sarà possibile ammirare e realizzare un compito autentico accessibile e fruibile da tutti e per tutti.

L’auspicio  è quello di orientare sempre più a una scuola in continuo cambiamento per rispondere meglio alle esigenze di formazione degli alunni e saper coniugare contenuti, abilità e competenze da spendere nella vita di tutti i giorni.

Perché una scuola inclusiva è una scuola accessibile a tutti, aperta alla novità, al cambiamento e opera per il raggiungimento del massimo sviluppo umano e cognitivo dei propri alunni.

MARIA CRISTINA BURRASCANO Pedagogista, Formatrice e docente a contratto dal 2014 di “Didattica e pedagogia speciale “ e “pedagogia generale e sociale” , presso l’Università degli studi di Messina. È docente nella scuola statale dal 2016 e attualmente docente di scuola primaria presso l’istituto comprensivo Giovanni XXIII di Messina. Autrice di due saggi sull’inclusione a scuola, specializzanda in psicologia clinica presso l’Università degli studi di Messina. La sua carriera professionale è caratterizzata da numerosi master e perfezionamenti inerenti il campo dell’educazione e la didattica.

 

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