Formazione ed educazione sono dei processi eterogenei e continui che abbisognano di cooperazione tra le diverse figure dell’intera comunità scolastica.
La scuola non è solo lo spazio in cui si concretizza l’apprendimento ma una comunità complessa, organizzata, provvista di risorse umane, di risorse materiali e immateriali, di tempi, di compartecipazione sinergica tra le varie istituzioni ecc.. Elementi che richiedono molteplici azioni di management, ottimizzazione, salvaguardia, condivisione e rispetto dei regolamenti. Il rapporto scuola-studente-famiglia rappresenta il caposaldo che regge l’intero impegno formativo ed educativo.
La scuola, dunque, è un ambiente di apprendimento dove la formazione dell'individuo, la sua crescita culturale e civile attraverso l'educazione alla cultura delle regole e al sentimento di appartenenza alla comunità, sono aspetti educativi essenziali, la cui importanza è stata affermata dalla Legge n. 92 del 2019, che introduce anche l'insegnamento dell'educazione civica.
La scuola, da sempre, pone come obiettivo centrale e condiviso della propria attività educativa la formazione della persona: guida gli studenti nella costruzione dell’identità e nella formazione di una cultura della cittadinanza attiva, “promuove il senso di appartenenza degli studenti alla comunità in cui vivono sviluppando in loro il senso del sociale e stimolando l’acquisizione di abilità cognitive ed operative per un’efficace ed attivo inserimento nella società”.
Effettivamente, la scuola è il primo luogo dove i bambini sperimentano e vivono l’appartenenza ad una comunità. Ecco perché è fondamentale che la scuola sappia proporsi come luogo d’incontro, si impegni a promuovere il senso di appartenenza e di partecipazione alla vita collettiva, il senso di comunità attraverso la formazione della classe come gruppo favorendo soprattutto i legami cooperativi fra i vari componenti, l’incoraggiamento all’aiuto reciproco, la collaborazione, l’apprendimento non soltanto tra pari ma anche all’interno di gruppi di lavoro verticali con alunni di classi e di età diverse.
C’è ormai la consapevolezza che l’apprendimento non è solo un processo individuale, ma che la dimensione comunitaria svolge un ruolo significativo. L’impegno e il merito del singolo vengono valorizzati e premiati solo in un ambiente rilassante e non competitivo, mirato al successo comune. Per raggiungere questi obiettivi è necessaria una stretta alleanza con le famiglie e una totale adesione ai valori alla base dell'azione educativa.
Questa alleanza tra scuola e famiglia acquista un significato ancora più profondo in relazione all'emergenza epidemiologica dovuta al Covid-19, perché si chiede a studenti, famiglie e comunità educante un ulteriore impegno in termini di fattiva collaborazione per il raggiungimento di tutti i comportamenti pianificati per contrastare la diffusione dell'epidemia, come parte di una responsabilità condivisa e collettiva. Scuola, genitori e studenti condividono quindi un comune impegno.
Il DPR 235/2007 esplicita che al momento dell'iscrizione a scuola, è richiesto la sottoscrizione da parte di genitori e studenti di un patto educativo, con l'obiettivo di definire in modo dettagliato e condiviso i diritti e i doveri tra scuola, studenti e famiglie. Nello spirito di partecipazione attiva da parte di tutti alle azioni educative miranti a degli obiettivi comuni, il Patto Educativo di Corresponsabilità lega l’I.S., le famiglie e gli studenti e studentesse attraverso un contratto che esplicita le responsabilità in maniera trasparente.
Dunque, il Patto di Corresponsabilità Educativa è un accordo, un “contratto” formale e sostanziale tra genitori, studenti e scuola, con l'obiettivo di rendere esplicite e condivise le aspettative e i punti di vista del percorso formativo degli studenti. La scuola, oltre ad essere il luogo dedito alla formazione culturale degli studenti attraverso l'insegnamento delle discipline, assume un ruolo fondamentale di sostegno dei genitori nel processo di crescita dei figli negli aspetti personali, relazionali e civili.
Per costruire una forte alleanza educativa tra famiglia e scuola lungo tutto il percorso di crescita dello studente, è necessario condividere responsabilmente valori come fiducia, rispetto, solidarietà e collaborazione.
Il Dirigente Scolastico è il garante del Patto di Corresponsabilità Educativa: fattivamente, accoglie i genitori all'inizio del percorso scolastico dei loro figli e li informa sui valori e le regole condivise e descritte nel Patto stesso e favorisce la comunicazione, il dialogo e la collaborazione tra i membri della comunità scolastica.
Il successo educativo non dovrebbe essere scolorito ed approssimativo. Dissociare il successo accademico dal successo educativo, come facciamo ancora oggi, è discutibile. Come sottolinea Philippe Perrenoud nel suo significativo volume “Dix nouvelles compétences pour enseigner. Invitation au voyage”, il successo a scuola dovrebbe coincidere con l'insieme delle missioni a lei affidate, cioè educare, socializzare e qualificare, invece di ridursi alla sola padronanza dei saperi. “Per essere insegnante oggi, sono indispensabili alcune fondamentali competenze professionali relative alla dimensione disciplinare, metodologico-didattica, relazionale, collegiale, ...”.
Quindi, il successo formativo non si riferisce solo all'apprendimento scolastico previsto nei programmi di studio, ma anche - e soprattutto - ad un numero importante di apprendimenti più globali e altrettanto essenziali (Potvin). È la combinazione di questi due tipi di apprendimento che rende possibile vivere innanzitutto un vero successo scolastico, poi un successo nella vita futura di ogni cittadino.
Ogni bambino ha un potenziale che deve essere scoperto, bisogna insegnargli ad esprimersi nei diversi contesti educativi. È essenziale. A mio avviso, là si colloca il fulcro della missione che la scuola è chiamata a svolgere oggi.
Luigia Santoro, laureata in Lingue e Letterature Straniere presso l’Università degli Studi di Bari, abilitata per l'insegnamento della Lingua e Cultura Francese nella Scuola Secondaria di I e II grado e specializzata per il sostegno, è attualmente docente di Lingua Francese presso la Scuola Secondaria di I grado. E’ specializzata in “Mediazione Linguistica Interculturale in materia di immigrazione e asilo” avendo conseguito il Master presso l’Università del Salento. Ha pubblicato “Un Atelier du CIR, le théâtre au service des demandeurs d'asile et des victimes de torture” (Ed. Stamen) e “Identità rivelate. Stereotipi, culture e pratiche del velo femminile tra oriente e occidente” (Ed. Stamen).