Nel corrente anno scolastico verrà attivato il ‘Latin Excellence Programme‘ nelle scuole pubbliche britanniche rivolto in fase sperimentale agli studenti di età compresa tra gli 11 e i 16 anni. : la lingua di Cicerone e di Virgilio non sarà insegnata soltanto nelle scuole private diventando così una lingua meno elitaria.
Secondo gli esperti del ministero, lo studio del latino, ottima “ginnastica mentale”, potrà aiutare gli studenti britannici nell’apprendimento delle lingue straniere e migliorare quello di materie come inglese e matematica.
Il latino fu abolito nella scuola media italiana a partire dall’anno scolastico 1977/78, a seguito dell’approvazione della Legge n. 348 del 16 giugno1977: da quell’anno scolastico in poi questa disciplina linguistica poteva essere studiata solo sulla base di progetti o di sperimentazioni.
La riorganizzazione dell’assetto scolastico grazie alla riforma Gelmini ( Legge n. 169/2008) ha dato vita, sulla base dell’esperienza didattica della vecchia sperimentazione del liceo scientifico tecnologico, a due nuove tipologie di liceo scientifico: quello delle scienze applicate, con più ore di fisica e scienze, e quello sportivo, con più ore da dedicare alle discipline motorie a discapito della vecchia lingua latina ( rispettivamente, Allegato F del D.P.R n. 89/2010 e Allegato A del D.P.R. n. 52/2013).
Tra i fautori del rientro del latino vi sono docenti ed esperti che nello studio della lingua antica vedono un grande supporto alle abilità necessarie all’apprendimento, poiché sostiene la formazione di uno stile di pensiero basato sull’ordine e la posizione precisa dei vocaboli nella frase, e favorisce la logica, poiché è attraverso questa che si ricostruisce la relazione tra le parole. Inoltre, nessuno ha dubbi sul miglioramento che lo studio del latino può portare all’uso e alla conoscenza dell’italiano.
Non molto tempo fa il Dott, Gavosto, Direttore della Fondazione Agnelli, ha affermato in un intervista: ““Se uno è bravo, tra imparare il latino e imparare il coding non c’è differenza, ci formiamo la mente con il greco ma anche con il coding succede questo. Anzi, il linguaggio della programmazione è il massimo della logica, non vedo differenze dal punto di vista dello sviluppo cognitivo.“
Una riflessione impone questa citazione della Nota MI n. 21770/2020: “Considerata la trasformazione digitale in atto nella società …..Un’appropriata educazione agli aspetti scientifico culturali dell'informatica, che nel loro insieme costituiscono il cosiddetto "pensiero computazionale", è infatti essenziale affinché le nuove generazioni siano in grado di affrontare la società del futuro da soggetti consapevoli e in possesso di competenze necessarie per capire, partecipare, influenzare e contribuire allo sviluppo democratico della società”.
Ad essa fa eco la Nota MI n. 722/2021, che evidenzia l’importanza della predisposizione di ambienti dedicati e di tecnologie specifiche per le STEM come strumenti digitali per l’insegnamento dei principi fondamentali della programmazione del coding.
Pertanto sarebbe quanto mai strategico per un apprendimento significativo potenziare nei Licei lo studio della lingua latina ( si pensi anche al Liceo Linguistico, dove lo studio di questa lingua è limitato al primo biennio) e conseguire competenze trasversali di apprendimento attingendo al “pensiero computazionale”.
Sviluppare il pensiero computazionale vuol dire, appunto, aumentare la capacità di analizzare le situazioni, valutarne i limiti, conoscere gli strumenti a disposizione, organizzare strategie efficaci di soluzione alle problematiche. Queste competenze sono ovviamente parte del campo informatico ma in realtà sono skills che servono per la vita di tutti i giorni.
Programmare non vuole solo dire costruire un software informatico, ma vuol dire anche pianificare un’attività, organizzare un viaggio o una gita, una giornata particolare o quella di tutti i giorni, una festa, la gestione di una casa, di una famiglia ecc..
Sarà auspicabile la progettazione di Unità formative, ideate da un équipe di Docenti, che valutino sia il processo sia il prodotto di apprendimento dell’alunno per il conseguimento di ognuna delle competenze trasversali specificate. E così il team teaching diventa team working ma soprattutto uno stimolante team tinkering.
Non è escluso che, nell’aggiornamento del RAV, il Dirigente “illuminato” di una Scuola liceale perspicace e lungimirante voglia inserire nell’area di processo “Curricolo, progettazione e valutazione”, una riflessione pertinente che conduca il Collegio dei Docenti ad aggiornare il PTOF . 2022/2025 relativamente alla programmazione didattica nelle subarticolazioni dei Dipartimenti disciplinari per Assi culturali.
Angelina Sessa Laurea in Lettere classiche. Abilitazione all’insegnamento di Lettere, Latino e Greco e di Filosofia e Storia. Docente di Lettere, Latino e Greco presso il Liceo Classico “G.B.Vico” di Nocera Inferiore ( SA), Funzione Strumentale, Area P.T.O.F. e Sostegno al lavoro dei Docenti - Componente NIV per il RAV.- Componente Team per l’innovazione digitale.- Responsabile procedure relative ai processi di Valutazione ed Autovalutazione di Istituto. Nomina USR Campania Osservatore Esterno dello svolgimento delle prove di Apprendimento nell’ambito delle rilevazioni INVALSI - 2° Collaboratore del Dirigente Scolastico. Responsabile Cultura dell'Associazione Centro Studi di Ricerche Economiche e Sociali Mondi Sostenibili, di cui è Socia Fondatrice, con sede legale in Pellezzano ( SA), Via M. L. King, 25. Dal 1993 partecipa a concorsi di poesia di livello nazionale ed internazionale con risultati lusinghieri. A maggio 2007 ha pubblicato “Eidola”, una silloge di poesie per i tipi della Casa Editrice “Il Filo” di Roma. A dicembre 2010 ha pubblicato il volume “Sentieri dell'Anima” (silloge di poesie + 1 racconto inedito) per i tipi della Casa Editrice “Il Grappolo” di Sant'Eustachio di M.S.Severino ( SA). Info: http://angelinasessa.blogspot.com/