SOSTENIAMO IL FUTURO CON LA DIDATTICA DIGITALE INTEGRATA: OPPORTUNITÀ O NECESSITÀ?

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Negli ultimi due anni, la scuola italiana ha dovuto “rinnovare” le modalità didattiche, cercando di attivare, potenziare e arricchire contenuti, attività e saperi, trasformando ogni “conoscenza disciplinare” in prodotto digitale, fruibile in maniera sincrona e asincrona; dall’aula fisica ci si è dovuti spostare ad un’aula virtuale che con i comprensibili limiti ha in ogni modo consentito di recuperare la relazione educativa bruscamente interrotta dal lockdown del non lontano marzo 2020.

Dopo un primo momento di generale disorientamento in cui ogni scuola, ogni insegnante e ogni studente hanno vissuto giorni di sconforto, arriva la Didattica A D istanza che in un certo senso era già stata sperimentata  con piattaforme di ogni tipo, al fine di promuovere le competenze chiave digitali promosse dal Parlamento Europeo nel 2018. Questa volta è però diverso: tutto ciò diventa formale, quotidiano, curriculare…La scuola diventa virtuale! L’aula virtuale diventa così l’unico spazio in cui docenti e studenti possono incontrarsi e relazionarsi. 

Da allora, la DAD è diventata DID, diventando così didattica digitale integrata; La DID è ormai prassi consolidata in ogni istituzione scolastica, migliorandone e potenziandone l’offerta formativa.

L’utilizzo della DID, deve necessariamente far propri non  solo i contenuti disciplinari, saperi e conoscenze ma deve inoltre garantire pari  opportunità pianificando apprendimenti di cittadinanza attiva, coniugando quindi metodi e contenuti.

Facendo riferimento a queste ipotesi teoriche, l’istituto comprensivo Giovanni XXIII di Messina, ha voluto promuovere tale visione nell’ambito del piano annuale PNSD , con l’attuazione del progetto “Sosteniamo il futuro con la Flipped Classroom”. Tale progetto, destinato a tutti i docenti e a tutti gli alunni dell’istituto , associa i contenuti dell’Agenda 2030 con la metodologia della classe capovolta. Il percorso mira pertanto  a promuovere le competenze digitali di docenti e alunni e le competenze di cittadinanza attiva atte a promuovere gli obiettivi dell’agenda 2030.

Il percorso prevede più fasi; Una prima fase in cui viene programmata un’unità di apprendimento scegliendo uno dei diciassette obiettivi proposti. Successivamente i docenti avranno cura di realizzare prodotti digitali ( e-book, video, app interattive, mappe concettuali, ecc) fruibili in aula virtuale. Una volta predisposto l’ambiente di apprendimento virtuale e i materiali contenenti i vari saperi, gli studenti potranno “apprendere” da casa, avendo così la possibilità di “rivedere”, “rileggere”, “rielaborare” il materiale predisposto dai docenti. Gli studenti saranno liberi di fruire i vari contenuti in ogni momento, potranno fare ricerche aiutandosi con i vari link suggeriti dai docenti e saranno loro stessi “parte attiva” del processo di apprendimento.  

L’ultima fase prevede il confronto a scuola con i compagni e i docenti che guideranno i ragazzi a rielaborare in maniera produttiva ciò che è stato appreso in rete. Si potranno quindi effettuare lavori cooperativi, laboratori interdisciplinari, brainstorming, produzione manufatti e tutto ciò che possa rendere partecipi gli allievi su quanto da loro imparato. 

Ecco così che l’agenda 2030 entra in aula, transitando dall’ambiente virtuale allo spazio fisico, mettendo in atto riflessioni e strategie per fronteggiare un futuro non troppo lontano. 

I percorsi proposti tendono alla scoperta, allo studio, al confronto e alla ricerca di soluzioni. Lo scopo è quello di rendere la scuola un luogo di sensibilizzazione e motore di cambiamento.

L’Agenda si inserisce pertanto come formazione globale e trova un suo spazio nei concetti di cittadinanza globale, educazione civica e cittadinanza attiva, che puntano alla consapevolezza dei diritti e dei doveri di ciascuno in quanto cittadini della Terra.

Promuovere la pace, ridurre la fame, sconfiggere la povertà, tutelare il nostro pianeta e tutti gli altri obiettivi del documento diventano così tirocinio di vita, promozione di saperi interdisciplinari, capaci di promuovere un nuovo umanesimo, un mondo migliore dove gli studenti sono i protagonisti assoluti del nostro domani.

MARIA CRISTINA BURRASCANO Pedagogista, Formatrice e docente a contratto dal 2014 di “Didattica e pedagogia speciale “ e “pedagogia generale e sociale” , presso l’Università degli studi di Messina. È docente nella scuola statale dal 2016 e attualmente docente di scuola primaria presso l’istituto comprensivo Giovanni XXIII di Messina. Autrice di due saggi sull’inclusione a scuola, specializzanda in psicologia clinica presso l’Università degli studi di Messina. La sua carriera professionale è caratterizzata da numerosi master e perfezionamenti inerenti il campo dell’educazione e la didattica.

 

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