SISTEMI EDUCATIVI EUROPEI E STRATEGIE DI INNOVAZIONE DIGITALE

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Lo ‘Spazio europeo dell’istruzione resiliente’, di cui si è dibattuto a fine 2020 nel Terzo vertice europeo sull’istruzione, con obiettivi specifici entro il 2025, ha portato avanti a piè sospinto, dalla Pandemia ai giorni nostri, la consapevolezza che l’innovazione digitale deve ampliare i propri confini di competenza chiave europea e divenire - nella sua trasversalità - 

un obiettivo irrinunciabile, una necessità ineludibile, una meta da raggiungere insieme alla sostenibilità ambientale e alla inclusione sociale. 

Sono state individuate le strategie più consone affinchè “il digitale” sia non solo contemplato dalle politiche sociali e scolastiche, ma che, passando attraverso l’acquisizione delle competenze di tutti i soggetti della Comunità Scuola, si inserisca sempre più nel curricolo scolastico come disciplina a sé o come materia interdisciplinare, ampliando i propri orizzonti.  Nella sua trasversalità, infatti, le competenze digitali richiamano l’impegno di tutti i docenti e dei loro discenti in un processo che è volto ad innovare e migliorare l’intero sistema educativo- istruttivo e formativo.

In tutta Europa sono in atto politiche di promozione per l’educazione digitale che inglobano una o più strategie applicative, ma tutte hanno come comune denominatore lo sviluppo delle competenze digitali per gli alunni, gli studenti, i docenti ed i dirigenti scolastici. 

Altra cosa è, invece, l’impegno assunto da ciascuno Paese europeo ai fini pedagogici nell’utilizzo delle tecnologie digitali onde fornire un supporto, favorire miglioramenti e apportare integrazioni al processo di insegnamento – apprendimento. 

E’del 30 settembre u.s. la pubblicazione del Piano d’azione della Commissione Europea per l’istruzione digitale 2021- 2027 in cui si sottolinea proprio l’importanza delle tecnologie digitali per l’apprendimento e come sia necessario considerarlo in maniera trasversale. 

Eppure i sistemi educativi europei presentano ancora delle differenze applicative: la competenza digitale è considerata una disciplina a se stante in 11 paesi europei; una disciplina trasversale in circa 10 paesi e solo 5 paesi considerano entrambe le applicazioni; tra queste si annovera l’Italia insieme alla Francia, alla Spagna, al Portogallo ed alla Slovenia.  

Alcuni paesi affiancano la formazione nel digitale con il pensiero computazionale, il coding e la linguistica computazionale ampliando gli spazi di impegno didattico e applicazione metodologica in piena assonanza con l’idea futuribile di una scuola pienamente digitalizzata ed inclusiva.

Un limite all’ampliamento ed alla ottimizzazione, è che la competenza digitale - sia che venga inserita nel curricolo scolastico come materia interdisciplinare, specifica o integrata -  in molti paesi europei non viene valutata in tutti i gradi scolastici. 

In Lettonia, ad esempio, la valutazione delle competenze digitali è operata solo a livello secondario inferiore; mentre in Bulgaria, Ungheria, Lituania, Polonia, Slovenia, Romania, e Regno Unito – Inghilterra, Galles e Irlanda del Nord è valutata unicamente a livello secondario superiore.  Austria e Norvegia sono gli unici stati che valutano le competenze digitali degli studenti a tutti i livelli di istruzione.

Prassi ormai consolidata in tutta Europa è, invece, la presenza di una figura di riferimento nell’ambito scolastico (in Italia, l’animatore digitale) volta a supportare, aiutare e guidare ad una efficienza ed una efficacia del processo di acquisizione delle competenze, com’anche di utilizzo delle stesse ai fini didattici. 

Il supporto offerto alle scuole nell’ambito della educazione digitale, oltre ad avvalersi di coordinatori e animatori digitali, in 26 paesi è affidata ad agenzie esterne e ad una rete di insegnati coordinatori; mentre in 16 paesi ci si adopera anche e soprattutto alla formazione dei capi di istituto. 

Tanta strada è stata fatta e tanta ce n’è da fare; ma sicuramente la sinergia di intenti e azioni, il coordinamento di obiettivi e traguardi, la valutazione dei processi e delle competenze porteranno in tutta Europa alla realizzazione piena  di nuovi efficienti curricoli che,  per dirla con le parole della riforma francese,  costituiranno l’alveo ‘Per una scuola della fiducia’.

Cascella Angela, Dirigente scolastico in attesa di nomina e docente da 22 anni, con lauree in lettere moderne ed in Scienze della comunicazione. Giornalista pubblicista dal 2013, ha collaborato con diverse testate giornalistiche occupandosi anche di recensioni di romanzi. Curatrice letteraria del saggio ‘Il lato oscuro dell’amore’ (Franco Angeli) ed.  , storie di stalking e femminicidio , segue con interesse il delicato problema della violenza di genere. Scrittrice e poetessa per passione ha pubblicato diversi contributi con la Casa editrice Pagine e con la Giulio Perrone Editore. La sua massima, tratta da Shopenahuer, è : ‘La vita e i sogni sono fogli di uno stesso libro. Leggerli in ordine e' vivere, sfogliarli a caso e' sognare’ .

 

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