La scuola del 1923 e 2023 a confronto: da trasmissione di conoscenza a connessione di competenze condivise.

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Cent’anni fa, la scuola italiana aveva una connotazione decisamente differente dal presente.

Erano gli anni della riforma Gentile, che per lunghi decenni ha caratterizzato l’azione educativa e didattica, con un’organizzazione di tipo gerarchico, una scuola severa, per pochi, quasi esclusiva tipica dell’assetto sociale di quel tempo.

A distanza di un secolo la scuola italiana pur avendo attraversato molte riforme, è giunta a una definizione più coerente con la società moderna, capace di riscoprire un nuovo umanesimo grazie alle numerose possibilità che la tecnologia offre.

 Tra queste, la quantità di fondi elargiti con il PNRR (Piano Nazionale Ripresa e Resilienza) alle scuole, per ripensare in modo sostanziale all’intervento didattico e renderlo fruibile per tutti.

Il Dirigente Scolastico Monica Fugaro dell’IC Viale Legnano di Parabiago (MI) sottolinea che: “I fondi sono una grande possibilità per la scuola, che riuscirà a predisporre attività e progetti per valorizzare le singole realtà. Si tratta di un ulteriore impegno profuso per i dirigenti, i DSGA, il Nucleo Interno di Valutazione (NIV), gli animatori digitali e tutte le figure di sistema, ma è una risorsa che mi rallegra e che consente alla scuola di respirare”. 

L’Istituto comprensivo che dirige la Dottoressa Fugaro, ha una scuola dell’infanzia, due scuole primarie e due scuole secondarie. È capofila del progetto di istituto “Patente Smartphone” e ne abbraccia molti altri grazie ai quali da alcuni anni viene attuata una progettualità sistemica, per garantire alla vita dell’istituto una ricaduta importante, soprattutto nella verticalità.

“Tutto è condiviso tra i vari ordini di scuola e i fondi del PNRR verranno orientati su proposte da accogliere da parte di docenti e alunni che prediligono una didattica digitale, al passo con i tempi e alla loro portata.” - continua Monica Fugaro - “La pandemia ha permesso a tutti noi di ripensare e rivalutare la scuola. Abbiamo imparato molto e nulla va buttato, ma usato per migliorare e soprattutto per rafforzare la coesione sociale, che oggi deriva dalla coesione tecnologica”.

Nell’Istituto Comprensivo, l’educazione civica è l’aspetto introduttivo a tutti i progetti che verranno attuati: il curricolo verticale della disciplina infatti, si intreccia alle proposte dell’offerta formativa, orientata sulle competenze trasversali agite da tutti gli insegnanti e gli studenti nelle ore curricolari. 

Una visione ampia dunque, che abbandona finalmente i lunghi decenni passati e si affaccia al nuovo sistema scolastico digitale con piena consapevolezza di forme e sostanze connesse con le varie realtà. 

Talvolta, i media esprimono opinioni negative su questa nuova scuola innovativa, ma non c’è più posto per discussioni che non portano a nulla legate a se sia giusto o sbagliato trasformare la nostra scuola. 

La scuola oggi genera, si connette, vive il presente pensando al futuro e Monica Fugaro ha scelto questo per l’istituto, per i docenti e gli alunni: proporre un cambiamento al momento giusto, nei tempi giusti e con la prospettiva di un futuro di qualità da costruire oggi. 

Ferrari Silvia, insegnante, pedagogista e scrittrice. Vivo vicino a Lodi, mi piace la lettura e amo condividere esperienze e bellezza creativa, che portano  a raggiungere obiettivi personali e sociali importanti.

 

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