L'autonomia delle istituzioni scolastiche e degli istituti educativi decretata con la legge Bassanini n. 59/97si inserisce nel processo di realizzazione della autonomia e della riorganizzazione dell'intero sistema formativo.
L'autonomia delle istituzioni scolastiche e degli istituti educativi decretata con la legge Bassanini n. 59/97si inserisce nel processo di realizzazione della autonomia e della riorganizzazione dell'intero sistema formativo.
In una società in continua e rapida evoluzione anche la scuola diviene protagonista di grandi mutamenti, e così come cambia il ruolo dei docenti e degli studenti in classe, mutano anche le dinamiche comunicative tra i vari membri di questo sistema complesso ed articolato.
“L’unico modo per stimolare i propri subordinati
è quello di creare un buon ambiente di lavoro,
in cui gli individui possano sviluppare
se stessi e le proprie competenze”
(William Levati e Maria Saraò).
Ho incontrato in questa lungo percorso di insegnamento molti docenti entusiasti rispetto alla propria professione e desiderosi di sperimentare, ma ho incontrato in uguale percentuale docenti statici, terrorizzati di fronte ai cambiamenti, anche tra i colleghi più giovani che imitano un modello di insegnamento superato, costituito da lezioni frontali e compiti a casa.
“Le mamme piangono…”così esordisce la madre di un alunno di scuola primaria,parole desolanti cariche di sconforto e sgomento nei confronti di una DAD ormai entrata nelle nostre case da più di due mesi.alcuni ne parlano come l’ancora di salvezza,il mezzo che fa da trait d’union tra il mondo- famiglia e il mondo- scuola.
La Legge 59/1997, detta anche Legge Bassanini, dà inizio alla trasformazione del sistema di istruzione, fino a quel momento, centralizzato a livello nazionale. Da questo momento, i singoli istituti, acquistano autonomia gestionale, acquisendo la facoltà di articolare l’attività didattica, grazie all’introduzione di una certa flessibilità oraria. Il DPR 275/1999, poi, trasforma la figura del Preside, in quella di Dirigente Scolastico.
A vent'anni dal DPR n. 275/1999, che disciplina l'autonomia scolastica, è tempo di fare il punto sul processo avviato dai ministri Berlinguer e Bassanini, passando per le riforme Moratti e Gelmini fino alla cosiddetta “Buona Scuola”. Quell'impianto mutava profondamente il quadro, facendo delle scuole non più semplici erogatrici di un servizio definito e governato dal centro, bensì protagoniste attive, chiamate a darsi un'identità e costruire una proposta formativa originale, legata alle esigenze delle famiglie, dei territori, dei tessuti economici e sociali.
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